Segnalo un interessante articolo del NYT della scorsa settimana a riguardo di ciò che successe nel mondo della finanza statunitense nel marzo scorso e sui pericoli in corso:
«Per evitare una devastante spirale discendente, la Federal Reserve venne in soccorso di Wall Street per la seconda volta in una dozzina d’anni. Mentre gli investitori vendevano una vasta gamma di partecipazioni e si precipitavano verso la relativa sicurezza dei contanti, la Fed si impegnava a diventare un acquirente di ultima istanza per riportare la calma sui mercati critici.
Quel backstop – prosegue l’articolo – ha salvato molte persone e società d’investimento, inclusa una parte degli hedge funds che erano stati attratti da una speculazione con ampi rischi. La storia di quel commercio – per come è andata male e per come è stata recuperata – offre un ammonimento su importanti questioni che il Congresso non ha affrontato nella legge finanziaria del Dodd-Frank del 2010 e nell’approccio alla regolamentazione da parte dell’amministrazione Trump».
Tuttavia, sostiene il NYT, citando un esempio sull’incapacità delle autorità di regolamentazione di controllare in qualsiasi modo l’anarchia del mercato, le restrizioni più severe imposte al sistema bancario ordinario ai sensi del Dodd-Frank Act, spingono gli operatori finanziari verso “l’assunzione di rischi negli angoli oscuri di Wall Street”.
Il fatto stesso che esista una miriade di “angoli oscuri”, che proprio angoli non sono, dimostra quanto il sistema finanziario sia esposto normalmente e sistematicamente alle tempeste. Tra i segnali di una tempesta finanziaria in arrivo c’è la caduta del valore del dollaro USA e il forte aumento del prezzo dell’oro, che ieri ha raggiunto il record di 1.944 dollari l’oncia ieri, portando il suo aumento per l’anno in corso al 25 per cento (che non è poco).
Quando i mercati si sono bloccati a metà marzo, il prezzo dell’oro è sceso mentre gli investitori cercavano liquidità. In seguito c’è stato un rapido aumento e si prevede che debba salire ancora. Del resto l’andamento del suo prezzo è una delle poche cose che segue generalmente una stretta logica di mercato.
Nei cosiddetti “tempi normali” l’oro non è visto come un investimento perché non porta un ritorno sotto forma d’interesse. Con i tassi di interesse vicini allo zero, o in alcuni casi negativi, questo svantaggio viene meno e l’oro viene visto come una riserva di valore in quanto la stabilità delle attività finanziarie viene messa in discussione.
Attualmente gli investitori acquistano attività in gran parte semplicemente perché il loro prezzo è in aumento, ma tali forti aumenti potrebbero cadere improvvisamente se i mercati e l’economia globale subissero un nuovo shock, non necessariamente a motivo del coronavirus.
Nel marzo scorso, rileva il NYT, “Le banche avrebbero potuto agire come antistress acquistando titoli e trovando acquirenti, ma già erano piene di titoli di Stato e non potevano gestirne di più, in parte a causa delle normative stabilite dopo il 2008”. Tutti vendevano: investitori ordinari, banche centrali straniere e hedge funds. Quasi nessuno acquistava, così il mercato del debito pubblico degli Stati Uniti, il vero nucleo del sistema finanziario globale, si stava arrestando.
Intervenne la Fed, “facendo cose incredibili”. Ma quanto potrà durare la fiducia quando ripetutamente trilioni di dollari sono creati al computer per rifornire tutte le aree dei mercati finanziari di titoli di stato, debito societario, bond spazzatura, debito degli studenti e carte di credito, carte commerciali e obbligazioni municipali? Nulla è per sempre.
Il NYT punta il dito contro l’amministrazione Trump, non a torto, tuttavia va sottolineato il fatto che i trilioni di sostegno governativo alle società attraverso la legge CARES (della quale ho scritto nel marzo scorso) e gli interventi “incredibili” della Fed nel fornire ulteriori trilioni di dollari per tutte le aree dei mercati finanziari sono stati interamente sostenuti anche dai Democratici al Congresso.
Un’oligarchia divisa in due grandi fazioni lotta per il potere politico. La democrazia e tutti i bei discorsi attorno ad essa non c’entra nulla.
Per (o contra) Trobo...oddio !
RispondiEliminaCara Olympe,
spiace non aver potuto partecipato al dibattito "Come Dio ,del resto"di ieri.
Ero troppo impegnato a capire il problema degli "Universali" da Porfirio a Boezio,cosi come accadde a Crisoario ,quando chiese lumi sulle "categorie".
Per fortuna poi Porfirio scrisse le Isogage,che sto leggendo .
Ti faro sapere.
Intanto posso affermare leggendo "qui sopra",senza ombra di dubbio, che Dio si nasconde nei "Mercati".
caino
A me l'articolo del NYT non sembra molto buono. La sostanza dell'articolo è che gli Hedge Funds (HF) sono pericolosi (un po' come dire che la nitroglicerina è pericolosa) e che ai tempi di Obama è stata istituita una commissione di studio al riguardo. Di studio: per restare nella similitudine, potevano al massimo stabilire quanto forte dovesse essere uno scrollone per fare esplodere la nitroglicerina. Il fatto è che, o ne proibisci l'uso, o la nitroglicerina prima o poi esploderà. La questione è quindi se sia possibile abolire gli HF, e in generale proibire certi movimenti speculativi, oppure no. Sembrerebbe di no: e allora, che mi importa di sapere che sono pericolosi?
RispondiEliminaprova a sostituire "nitroglicerina" con, che so, "terremoti". Non li possiamo fermare, ma forse è interessante sapere che non sono gli dèi a mandarceli. poi magari possiamo fare anche qualcosa per limitare i danni, il che non guasta. esempio: il Glass Steagal Act del 1933, forse servì a qualcosa. ora, non credo che il sistema finanziario possa essere suscettibile di riforme tali da impedirne le manifestazioni della sua stessa natura, però lasciaci almeno non credere che siano gli dèi a muovere tutto, così come vorrebbero farci credere.
EliminaIo sono d'accordo che non è colpa degli dei, e sono pure d'accordo che il mercato azionario, per il solo fatto di esistere, crea la speculazione. Ritengo che la nitroglicerina sia similitudine più calzante, in quanto fatta dall'uomo: ma ciò porta più acqua al mulino del tuo ragionamento. Quello che dicevo è forse marginale, ma riflette la mia insofferenza per un giornalismo che fa polverone intorno a questioni tecniche, senza spiegarle veramente, ma puntando a un obiettivo politico. Dovrebbe sollevarmi che succeda anche oltre oceano, ma non mi solleva.
RispondiEliminaah beh, su quello d'accordissimo
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