sabato 23 novembre 2019

Stronzi



Di fronte allo smarrimento e al progressivo impoverimento dei ceti medi causato dall’impetuoso cambiamento che viviamo oggi, i grandi pensatori della sinistra non sanno proporre altro, e nel migliore dei casi, che politiche di “riforma radicale”. Mai metteranno in dubbio che l’epoca del riformismo è morta e sepolta, che le dinamiche del capitale non si lasciano irretire dai loro tardivi scrupoli e dal bisogno di contrastare il prendere piede dei movimenti della destra più reazionaria.

Andassero a dire alla Mittal che deve produrre acciaio con il doppio della forza lavoro necessaria, e quindi a Bruxelles a ripetere che è necessario avere una legislazione fiscale unitaria in Europa. E ai francesi e cinesi … . Venissero a spiegare ai titolari degli ultimi negozi di prossimità che il nuovo ed ennesimo ipermercato in costruzione li costringerà a chiudere, ma che però avranno in tal modo l’occasione di cimentarsi con le nuove opportunità offerte dal mercato.

Delicati nei vostri gesti, la voce morbida, l’espressione riflessiva, non solo siete stati zitti, ma complici volenterosi di questo disastro. Sono passati trent’anni, ma era ieri. Nel 2019 strillate dicendo che lotterete (!!) per la parità di salario tra uomini e donne. A chi lo dite, alle decine di migliaia di donne che lavorano per le ditte di pulizia, nei campi e nelle serre, nei laboratori di confezionamento semi-clandestini, o quali lavoratrici domestiche in nero, a zero stipendio negli studi professionali? Stronzi, a chi volete darla ancora ad intendere?

5 commenti:

  1. vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare.

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  2. Scusa: quindi i Riva producevano con il doppio della forza lavoro necessaria?

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    1. così dice la società che gestisce l'ex ilva. il governo pare riconoscerlo (in parte).

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