lunedì 25 novembre 2019

Il signor Beppe Grillo e Addis Abeba


A Roma, in via Bruxelles, al civico 56, c’è un grande palazzone con facciata in marmo. Quell’edificio, costruito alla fine degli anni 1930 in una porzione di diecimila metri del parco di villa Grazioli, in zona Parioli, su progetto dell’architetto Clemente Busiri Vici, fu residenza di Pietro Badoglio. La faraonica residenza fu una sorta di compenso, a spese dello Stato, per la vittoriosa guerra d’Etiopia. Sul frontone il maresciallo fece scolpire nel marmo e in lettere cubitali l’incipit del telegramma che inviò a Vittorio Emanuele III: “OGGI, 6 MAGGIO 1936, SONO ENTRATO IN ADDIS ABEBA”. Per ironia della storia (e solo dio sa quant'è perfida la storia) ha voluto che diventasse la sede dell’ambasciata di uno Stato che si dichiara comunista: l’ambasciata della Repubblica popolare cinese.

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Il signor Beppe Grillo in poche ore è stato ricevuto per ben due volte all’ambasciata della Repubblica popolare cinese di Roma. Una foto ritrae il nuovo ambasciatore, Li Junhua, con Grillo che lo tiene sottobraccio. Il comico ha riferito di aver portato del pesto all’ambasciatore. Il signor Grillo, benché privo di qualsiasi carica istituzionale, è il fondatore e il vero capo politico del Movimento cinque stelle, partito di governo al quale appartiene l’attuale ministro degli Esteri. In un paese che non sia una barzelletta, il signor Grillo sarebbe convocato dalle autorità per dare spiegazioni sulla sua visita e i relativi colloqui, e il ministro degli Esteri sarebbe chiamato in Parlamento a riferire.

1 commento:

  1. al sig. Grillo serve uno stipendio....magari gli piace fare l'ambasciatore

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