Di fronte allo smarrimento e al progressivo
impoverimento dei ceti medi causato dall’impetuoso cambiamento che viviamo
oggi, i grandi pensatori della sinistra non sanno proporre altro, e nel
migliore dei casi, che politiche di “riforma radicale”. Mai metteranno in
dubbio che l’epoca del riformismo è morta e sepolta, che le dinamiche del
capitale non si lasciano irretire dai loro tardivi scrupoli e dal bisogno di
contrastare il prendere piede dei movimenti della destra più reazionaria.
Andassero a dire alla Mittal che deve
produrre acciaio con il doppio della forza lavoro necessaria, e quindi a
Bruxelles a ripetere che è necessario avere una legislazione fiscale unitaria
in Europa. E ai francesi e cinesi … . Venissero a spiegare ai titolari degli
ultimi negozi di prossimità che il nuovo ed ennesimo ipermercato in costruzione
li costringerà a chiudere, ma che però avranno in tal modo l’occasione di cimentarsi
con le nuove opportunità offerte dal mercato.
Delicati nei vostri gesti, la voce morbida, l’espressione
riflessiva, non solo siete stati zitti, ma complici volenterosi di questo disastro.
Sono passati trent’anni, ma era ieri. Nel 2019 strillate dicendo che lotterete
(!!) per la parità di salario tra uomini e donne. A chi lo dite, alle decine di
migliaia di donne che lavorano per le ditte di pulizia, nei campi e nelle
serre, nei laboratori di confezionamento semi-clandestini, o quali lavoratrici
domestiche in nero, a zero stipendio negli studi professionali? Stronzi, a chi
volete darla ancora ad intendere?
anche te che pretese
RispondiEliminaTroppo, vero?
Eliminavuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare.
RispondiEliminaScusa: quindi i Riva producevano con il doppio della forza lavoro necessaria?
RispondiEliminacosì dice la società che gestisce l'ex ilva. il governo pare riconoscerlo (in parte).
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