Stamani, alla radio di Stato, sentivo il giornalista di turno affermare che la responsabilità del montante nazionalismo andrebbe ricondotta al forzato internazionalismo dell'Unione Sovietica imposto ai paesi dell'Est.
Gli ideologi si stanno prendendo avanti col lavoro, salvo poi stracciarsi le vesti per il diffuso neofascismo, come se anche questo non fosse il risultato della crisi del sistema e dello sdoganamento avvenuto dopo il 1989.
Più pericoloso del neofascismo è il criptofascismo, e massimamente colpevoli coloro che gli offrono tribuna mediatica e se ne fanno interlocutori.
Gli ideologi si stanno prendendo avanti col lavoro, salvo poi stracciarsi le vesti per il diffuso neofascismo, come se anche questo non fosse il risultato della crisi del sistema e dello sdoganamento avvenuto dopo il 1989.
Più pericoloso del neofascismo è il criptofascismo, e massimamente colpevoli coloro che gli offrono tribuna mediatica e se ne fanno interlocutori.
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"È del tutto sbagliato credere che
all'improvviso lo Spirito Santo fosse sceso nelle piazze di Lipsia e avesse
cambiato il mondo", ha confidato l'allora cancelliere tedesco Helmut Kohl
nel 2001 al suo biografo Heribert Schwan.
Tre settimane prima della “caduta” del muro,
il comitato centrale del SED rovesciò Honecker e lo sostituì con Egon Krenz e
poi con Hans Modrow. Insomma, la “rivoluzione” era già cominciata all’interno
dei palazzi del potere.
Ciò che infastidiva di più la classe media (pastori
protestanti, avvocati, docenti e artisti) del sistema della DDR, non era tanto
l'oppressione politica, ma il fatto che mancassero delle redditizie opportunità
di carriera quali quelle offerte alle loro controparti in Occidente. Per
esempio, Angela Merkel, attuale cancelliere, e Joachim Gauck, poi presidente
della Repubblica federale, hanno iniziato la loro carriera politica a est (*).
Da questo punto di vista certe vicende
storiche si prestano a letture meno retoriche e celebrative.
(*) Il predecessore di Joachim Gauck, Christian
Wulff, dovette dimettersi per vicende giudiziarie legate a un finanziamento. Il
predecessore di Wulff, Horst Köhler, fu a sua volta dimissionario per certe sue
dichiarazioni; era stato direttore amministrativo del Fondo monetario
internazionale ed è membro della commissione trilaterale.
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I due protagonisti del recente e molto noto
film Green Book, quando sono in
viaggio negli States, che cosa mangiano? Panini al pollo fritto, naturalmente.
Il proletario autista bianco introduce alle delizie del pollo fritto il suo ricco
datore di lavoro afroamericano. Il quale a sua volta lo educa a civici
comportamenti in pubblico. Il rovesciamento semantico di uno stereotipo che
però ha poco a che vedere con la realtà. Prova ne sia un articolo dedicato alla
popolarità tra gli afroamericani del panino al pollo fritto della catena di
fast food di Popeyes, molto presente nei quartieri afroamericani, nel quale il New York Times dimostra lo stigma razzista
che, anche se involontario, pervade il nostro mondo.
L’articolo paragona il sandwich di pollo
Popeyes a uno di Chick-fil-A (altra catena di cibo specializzata in piatti di
pollo), secondo il quale quest'ultimo ha il sapore come se fosse stato
realizzato “da una donna bianca di nome Sarah che è cresciuta con dei vicini
neri”, mentre il panino di Popeyes ha il sapore “come se fosse stato cucinato
da una vecchia signora nera di nome Lucille”.
La differenza, deduco, sta nel diverso
modo di speziare il cibo. In ogni caso si tratta di cibo spazzatura con debordante contenuto di grassi
saturi, così come avviene mediamente per la dieta di tipo americano e il fast food.
Tradizionalmente il pollo fritto e i fritti
in generale sono alimenti molto comuni tra gli afroamericani, anzitutto perché
si tratta di un genere di cibo tra i più economici. Da ciò però non si può
inferire che i neri sarebbero un gruppo etnico omogeneo di amanti del pollo
fritto, uno stereotipo che li accompagna come quello che accomunerebbe gli
italiani per gli spaghetti e il mandolino.
anche una suola di scarpa è bona fritta..
RispondiElimina:D bellissima
Elimina...ci vuol coraggio a mangiare i panini col pollo fritto.
RispondiEliminaannoto comunque che in cina va alla grande.