sabato 16 novembre 2019

Il litio della discordia


Le proteste popolari in Cile causate dalla crisi economica hanno avuto come effetto l’annullamento del vertice sul clima, COP25. Già l’anno scorso fu annullato il vertice sul clima che si doveva tenere in Brasile motivando ragioni finanziarie. Tale decisione arrivò un mese prima dell'insediamento del presidente fascista Jair Bolsonaro, il cui ministro degli Esteri respingeva la tesi del cambiamento climatico ritenendola fondata su una cospirazione “culturale marxista” volta a indebolire l'Occidente.

Tra l’altro la cancellazione del vertice decisa dal presidente Piñera ha mandato a monte il piano di Trump e di Xi Jinping per la firma di un nuovo e sostanziale accordo sul commercio. Quanto alla Bolivia, con la scusa dei brogli elettorali (gli Usa se ne intendono), la senatrice Jeanine Áñez, appoggiata dall’esercito, si è autoproclamata presidente.

Si tenga conto che il lago salato boliviano di Salar de Uyuni ha la caratteristica di contenere il 47% delle riserve mondiali calcolate di litio (oltre a potassio, manganese, ecc.). Il governo boliviano aveva intenzione di sfruttare tali risorse in partnership tra la boliviana YLB (Yacimientos de Litio Boliviano) e la ACI Systems Alemania (ACISA) per la realizzazione a Potosí di un impianto di idrossido di litio e una fabbrica di batterie per veicoli elettrici (40.000 tonnellate all'anno di idrossido di litio dal 2022, per un periodo di 70 anni), accordo concluso nel gennaio 2019. Oltre l'80% del litio doveva essere esportato in Germania, aveva dichiarato lo scorso dicembre Wolfgang Schmutz, CEO di ACI Group, la società madre di ACISA.

La realizzazione del progetto si è però ufficialmente interrotta il 3 novembre, quando con il decreto supremo 4070 è stato abrogato il decreto supremo 3738 del 7 dicembre 2018, cancellando l’autorizzazione al progetto. Questa mossa mette in crisi il futuro della mobilità elettrica tedesca, dunque europea.

Prima delle elezioni, Morales aveva accusato l'opposizione di aver organizzato le proteste contro il progetto al litio per minare il suo governo. In seguito alle proteste Morales è stato spinto a firmare il decreto di revoca della joint venture. Anche i leader del partito MAS William Cervantes (sindaco di Potosí), Juan Carlos Cejas (governatore di Potosí), Iván Arciénega (sindaco di Sucre) e Orlando Careaga (senatore di Potosí), rinunciavano alle rispettive cariche. A capo delle proteste figura tal Marco Antonio Pumari Arriaga, presidente del Comité Cívico Potosinista (Comcipo), taxista e uomo di paglia della protesta, che chiede una maggiorazione dei canoni di sfruttamento da parte ACI Systems. A far da concorrenti alla società tedesca nella gara per la joint venture c’erano società canadesi, russe e cinesi, ma nulla esclude che a metterci lo zampino per far saltare l’accordo vi siano gli Usa.

4 commenti:

  1. i paesi latini sono in particolare difficoltà

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  2. (ANSA) - LA PAZ, 17 NOV - La Commissione interamericana per i diritti umani (Cidh) ha confermato che nove persone sono morte e 122 sono rimaste ferite venerdì scorso negli incidenti In Bolivia fra manifestanti e forze di sicurezza vicino a Cochabamba. Sale dunque a 23 il numero delle persone uccise e a 715 il numero dei feriti dall'inizio delle proteste dopo lo svolgimento delle elezioni presidenziali il 20 ottobre scorso.
    La stessa Commissione ha condannato il governo di Añez per aver emesso un decreto che esenta da ogni responsabilità penale i soldati che prendano parte alla repressione delle proteste La norma è stata approvata alla vigilia del giorno più violento dall'inizio della crisi, quando almeno otto coltivatori di coca pro-Morales sono stati uccisi dalle forze di sicurezza durante una manifestazione. "Non è una licenza di uccidere per le forze armate", ha detto il ministro della Presidenza Jerjes Justiniano in una conferenza stampa.

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  3. Io so' io e..., dal cortile di casa al medio oriente e all'intero mondo.

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