Ogni giorno ha il suo divertimento. Il Domenicale del Sole 24ore prende la sua cantonata. La didascalia della foto
che accompagna l’articolo recita: “Il monumento in ricordo del rogo dei libri
del 1933 a Piazza Bebel (Bebelplatz) sul lato sud di Unter den Linden”.
Precisazione topografica fuorviante a parte (*),
che cavolo c’entrano Grass, Böll, autori del dopoguerra, ma per altri versi
anche Lutero, Kant, Schiller, Die Gebrüder Grimm (i fratelli Grimm !?) con i
falò di libri accesi il 10 maggio 1933? E poi, perché solo autori tedeschi? E soprattutto dov’è
Marx, che piaceva tanto fatto arrosto e ora piace lesso e senza barba? Evidentemente la colonna
di libri in effigie riguarda altro.
A Berlino, nella Bebelplatz sono collocati
effettivamente targhe e monumenti a ricordo dell'evento del 1933, ma la "scultura" della
foto non c’entra nulla. Anzi, non esiste più dal 2006. Ebbe vita per pochi mesi
in occasione dei mondiali di calcio ed era dedicata a un certo Johannes Gensfleisch, un
orafo e, a tempo perso, tipografo.
Bastava leggere qui.
(*) Dire "sul lato sud di Unter den Linden" è come dire sul lato sud della Nomentana a Roma.
(*) Dire "sul lato sud di Unter den Linden" è come dire sul lato sud della Nomentana a Roma.
Ma io Marx lo vedo: fra Böll e i fratelli Grimm. E' una allucinazione?
RispondiEliminaGià, piccolo ma c'è. ho bisogno dell'ottico nuovamente. grazie della segnalazione
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