Quanta
polemica e scandalo per il Mein Kampf.
La quasi totalità di coloro che l’hanno acquistato non lo leggerà. Perché non è
abituata a leggere libri e perché dopo le prime pagine si accorgerà
dell’attrattiva pressoché nulla del libro. Hitler era semplicemente incapace
di scrivere un libro, in quello scritto dimostrò la sua inadeguatezza per
l’analisi politica, economica e sociale della propria epoca, il suo stile è rozzo e
senza afflato. Mein Kampf è un libro dettato da un fanatico semianalfabeta, scritto e poi aggiustato materialmente da altri fanatici. A nessun nazista veniva in mente di
citarne qualche passo. Si preferì, in seguito, citare qualche frase tratta dai
roboanti e logorroici discorsi del Capo. Ma anche in tal caso senza insistervi
troppo.
Possiamo
considerare Hitler come un mostro, ma egli fu innanzitutto il prodotto di una
società e della sue contraddizioni, perciò non si può spiegare un’epoca con le
categorie dell'assurdo e della follia, anche se esse giocarono indubbiamente un
ruolo. Senza la prima guerra mondiale, Versailles, la crisi del primo
dopoguerra, la crisi del Ventinove, l’impasse di Weimar (ah, le leggi
elettorali!), gli interessi concreti dell’industria, dell'esercito (uno "Stato entro lo Stato"), dei piccoli proprietari
fondiari, dell’aristocrazia decaduta, dei proletari disoccupati e disperati, il
nazismo e il Mein Kampf sarebbero
rimasti una curiosità per specialisti. A tutto ciò deve aggiungersi
l’imprevedibilità del caso e i soliti piccoli traffici.
I
fanatici e nostalgici attuali non hanno bisogno di acquistare il libro in
edicola. Il Mein Kampf fa parte del loro campionario, è tra quella mezza dozzina di titoli imprescindibili. Li avete mai sentiti esprimersi? Vite sprecate che inseguono fantasmi.
Certo, possono fare danni, sono della stessa pasta di quei trafficanti senza scrupoli che puntano sull’ignoranza e il coinvolgimento
emotivo per incassare proventi dalla vendita di qualsiasi prodotto cui siano scaduti
i diritti d’autore.
Beh se vogliamo esagerare si potrebbe citare Siddartha di H.Hesse 70 edizioni in ristampa, nelle librerie casarecce fa in, ma nessuno l'ha mai letto, suppongo, eppure è scritto bene.
RispondiEliminaho scritto "qualsiasi prodotto", senza dare giudizi di merito
EliminaLa cricca dominante tedesca puntava alla guerra, perché era esclusa dalle posizioni di forza dell'imperialismo. Ma in questa esclusione è anche la ragione del provincialismo, della cecità
RispondiEliminae della balordaggine che hanno reso la politica di Hitler e di Ribbentrop incapace di tener testa alla concorrenza e hanno fatto della loro guerra una folle avventura...
La nemesi immanente di Hitler è proprio questa;
che egli, il boia della società liberale, era - dal punto di vista del suo stato di coscienza - troppo < liberale > per capire come altrove, sotto il velo del liberalismo, si costituisse l' irresistibile supremazia del potenziale industriale. Hitler, che scrutò come nessun altro borghese quel che c'è di falso nel liberalismo, non comprese fino in fondo la potenza che gli sta dietro, cioè la tendenza sociale di cui egli stesso non era che il tamburino.(Adorno)
In piccioli si fidò troppo dei Krupp e si lasciò prendere dalla folle impresa russa fallita anche da Napoleone, l'ignoranza lo ha fregato.
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