La
protervia di un premier che non ha tenuto conto delle reali e marcate
differenze di classe e di ceto sociale ha infine provocato un disastro. Nel referendum di ieri
l’altro hanno prevalso i favorevoli all’uscita dalla UE per il 51,9 contro il
48,1 per cento. Viene taciuto il dato sull'affluenza, quasi il 30 per cento non
ha votato (72 per cento di votanti). Cameron ha annunciato
le proprie dimissioni, ma non prima del congresso del partito conservatore che
si terrà ad ottobre.
A
votare contro, cioè per l’uscita, è stata l’Inghilterra (58 per cento nello
Yorkshire e Humberside, il 54 per cento nel Nord Ovest, il 59 per cento nel
West Midlands, e più del 50 per cento sia nel sud-est e sud-ovest) e il Galles,
anche per i motivi che ho indicato ieri a caldo: ai vecchi imperialisti inglesi
non stava bene per nulla di contare in Europa poco più di paesi come l’Italia.
Il 62 per cento in Scozia e il 56 per cento in Irlanda del Nord hanno votato
per rimanere.
Mark
Carney, presidente della Banca d'Inghilterra, si è impegnato a pompare 250
miliardi di sterline nei mercati, ma ad ogni modo a subirne le conseguenze non
sarà solo il Regno Unito (finché dura), poiché quest’ultimo costituisce la
quinta economia al mondo e la seconda in Europa.
La
crisi economica e sociale alimenta i nazionalismi e la xenofobia, tutta
robaccia nota. Ma la responsabilità maggiore di questa situazione è
dell’establishment europeo intossicato di liberismo. Una tossicità che non ha e non può trovare rimedio senza buttare all’aria
il sistema, un establishment che mette in scena il proprio fallimento con il medesimo zelo
con il quale per decenni ha sputtanato tutto ciò che non s’accordava con
l’indice di borsa.
L’azzardo liberista non tiene conto soprattutto di un fatto assai provato dall’esperienza storica: l’irrazionalità e il disinteresse stravince laddove la vita quotidiana della gente comune è ridotta a una dimensione microscopica che si crede lecito poter schiacciare con disinvoltura e disattenzione. Di là di ogni apparenza mediatica, siamo in mano a degli
analfabeti e improvvisatori. Ad ogni livello, ma più si sale di livello e più
la faccenda diventa grave e disperata.
Ieri mattina ascoltavo le reazioni a Radio3.
RispondiEliminaRadio3. Non proprio una radio "di massa": il target di ascoltatori è tendenzialmente rappresentato da gente mediamente informata, lettori abituali.
Ebbene: ho potuto constatare come, nella spirale di irrazionalità sempre più profonda in cui siamo avvitati (fatta di nazionalismi, fondamentalismi religiosi ed altre faccenduole), anche l'autarchia dura e pura riesca ancora a fare breccia nel 21° secolo.
Discorsi del tipo "meglio, così riportiamo le produzioni nei nostri paesi e risolviamo i problemi di disoccupazione...".
E a mostrare convinzioni simili non era un ascoltatore isolato.
Di questo passo, mi sono detto, torneremo al Luddismo: invece di distruggere i telai da seta, prenderemo a mazzate i computer e gli strumenti elettronici poiché "ci rubano il lavoro".
È sconcertante osservare come la maggior parte delle persone, martoriate materialmente (dal punto di vista economico e sociale) e stordite dalla propaganda borghese (tutta e di qualsiasi fronte), non sappia voltare lo sguardo verso il domani.
Torcono il collo di 180°, ripiegano sul "si stava meglio quando si stava peggio".
È forse questo il peggior crimine dell'ideologia borghese: spacciandosi come sola e unica, disponendo di mezzi profondamente pervasivi per imporsi, cancella ogni prospettiva razionale.
Non sappiamo prospettarci nulla di buono oltre questo tipo di mondo, e le varie distopie dei racconti catastrofici che l'intrattenimento ci propina ne sono l'emblema.
"La crisi storica dell'umanità si riduce alla crisi della direzione rivoluzionaria".
[Trotsky, "Programma di transizione", 1938]
Perdoni lo sfogo, Olympe.
È terapeutico scrivere qui.
prenditi tutto lo spazio che credi
EliminaBeh,di questi tempi il 72% non pare proprio una percentuale trascurabile: il tema è sentito.
RispondiEliminaPoi liberi tutti per lo scatenamento interpretativo dell'accaduto.
quando lo scarto è meno del 2%, il 28 per cento di astensioni ha una sua importanza, o no?
EliminaLa raffigurazione plastica del giudizio che dai sui dominanti (che condivido in pieno)si rafforza ascoltando le prime dichiarazioni che i vari feldmarescialli e kapò hanno rilasciato sullla brexit.
RispondiEliminaNon una parola di autocritica, non un qualsiasi accenno ad un rammarico per il fatto che la maggioranza di un intero popolo li abbia tanto in odio da festeggiare la separazione, ma solo :
"adesso facciano in fretta ad andarsene"
Continuano a dimostrare che sanno solo usare arroganza e bastone...certo non sarà semplice, ma domini così insensati e brutali non potranno che
accrescere la voglia di reagire.
ciao,g
gentaglia
EliminaQualcuno ha scritto che adesso i tiranni dell'eurocrazia faranno con chi resta nell'UE come facevano i nazisti quando qualche detenuto fuggiva dalla prigionia. Diventeranno ancora più rigidi, violenti e sadici con le loro politiche liberiste e autoritarie. E questo non farà che aizzare la ribellione, la destra la cavalcherà e......
Eliminal'establishment inglese scaricava evidentemente proprie responsabilità su quello EU, fortemente incapace a sua volta di mediare intelligentemente fra grandi e più piccoli interessi particolari borghesi, solo in questo senso accetto il termine liberismo.
Eliminadavanti alla crisi la piccola borghesia di provincia - e a cui piace considersi tale- e i ceti medi che non reggono la rapida trasformazione non sanno resistere, fanno un passo avanti cioè due indietro, anche se non c'è ritorno, vedremo come finirà
la globalizzazione ingovernabile fa paura
Ah.... vedremo domani scalfari :) cosa si inventerà e che linea darà...
RispondiElimina"Più europa" ma - cosa impossibile - "diversa"... i presume.
g
domani scalfari ripercorrerà la storia inglese almeno da enrico viii
EliminaI dubbi del ceto medio trovano spazio sul sole 24h:
RispondiEliminahttp://sollevazione.blogspot.it/2016/06/brexit-un-no-alle-tecnooligarchie.html
Direi too late, and in a wrong direction, but... g
Ho letto in rete articoli del Sole24Ore in cui si parla contro gli "egoismi" dell'Europa o contro gli oligopoli finanziari.
RispondiEliminaIncoerenti direi, loro che propinano in fondo ideologia sull'"egoismo" motore di tutto, che fuori dai termini "morali" sarebbe la produzione di plusvalore per il plusvalore.
E che propinano articoli su articoli di tema finanziario dove alla fin fine si parla di "pochi" attori finanziari.
Forse forse che al Sole24Ore, massimo esponente della stampa economica, non capiscono un'acca? :-)
Saluti,
Carlo.
dunque la scelta di uscire dall'EU sarebbe irrazionale ? E perché ? Mio Dio, cosa non produce la pretesa di sapere sempre tutto...
Mio Dio, cosa non produce la pretesa di commentare senza aver capito cosa c'è scritto
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