In
ogni epoca l’errore più frequente che commettono i responsabili politici è
quello di confondere il piano della tattica con quello della strategia. Ne
abbiamo diversi esempi classici, per esempio quello raccontato da Tucidide
circa il rapporto, sul finire del V secolo, tra Atene e la Sicilia, che vide
protagonista, da un lato, Nicia, eletto generale “contro sua voglia” (VI, 8), e
quel bel tomo di Alcibiade, che aveva conquistato l’immaginario degli ateniesi,
i quali “nelle botteghe e nei passeggi pubblici disegnavano la figura della
Sicilia, le coste del mare che la cinge, i porti, i luoghi dell’isola che danno
sulla Libia” (Plutarco, Nicia, 12, 1).
Finì male, molto male, per gli ateniesi, com’è noto.
Anche
per quanto riguarda la guerra civile americana gli episodi che confermano
l’arbitraria giustapposizione tra tattica e strategia, fino ad arrivare a
confondere la strategia con lo stratagemma, sono copiosissimi. D’altronde i sudisti erano convinti di
essere militarmente più forti, in fondo che cos’era il nord, se non “una
nazione di bottegai incapaci di battersi”? Molti lo dicevano e altri lo
pensavano, tipica mentalità di una società aristocratica, convinta di possedere
il monopolio della violenza e della capacità di combattere e abituata a
disprezzare i “borghesi”, capaci solo di maneggiare denaro (*).
Mao
Tze-tung, invece, fu un leader che di tattica e di strategia s’intendeva come
pochi altri, poiché come pochi sapeva adattare la tattica alle
caratteristiche della situazione contingente. Che altro fu se non una brillante
intuizione tattica quella adottata dal “fronte unito” nella lotta contro i
giapponesi? In una simile situazione storica seppe ricreare un fronte unito con
la borghesia nazionale, facendo rilevare il carattere di lunga durata della
rivoluzione cinese e criticò il chiuso settarismo e la tendenza alla
precipitazione nella rivoluzione, memore tra l’altro della sconfitta subita nel
1927 della quale fu causa l’opportunismo di Chen Tu-hsiu.
*
Che cos’è la UE se non un’accolta di burocrati venduti agli interessi delle
grandi corporazioni? E quanto male ci ha fatto l’uso politico di una moneta
comune ricalcata sul marco? Vero anche questo, come scrivevo e dimostravo
quattro anni or sono: “un pugno di tecnocrati al servizio delle grandi
multinazionali hanno cambiato la geografia e l'economia del mondo in un tempo
brevissimo con conseguenze che non potevano ignorare”. E tuttavia l’Italia non
poteva restare fuori dall’euro (non l’avrebbero permesso), ci avrebbero fatto a
pezzi in una settimana.
Sappiamo
da secoli con quali mezzi la borghesia supera le crisi: da un lato, con la
distruzione coatta di una massa di forze produttive; dall'altro, con la
conquista di nuovi mercati e con lo sfruttamento più intenso dei vecchi. Non
vedo come, al momento, potremmo opporci. Perciò, ripeto, non commettiamo l’errore
di confondere il piano della tattica con quello della strategia.
E
poi non accusiamo gli altri di colpe che sono solo nostre. Non sarà mica colpa
dei tedeschi se essi possono giovarsi di una rete infrastrutturale e dei servizi
migliore, se non hanno un’evasione fiscale nemmeno paragonabile alla nostra e
intere regioni sequestrate dalla malavita, dove vige un’illegalità endemica e
diffusa? La Germania come l’Italia è rimasta divisa molto a lungo; ma i tedeschi
si sentono e agiscono come un popolo, noi invece ci sentiamo tali solo quando
gioca la nazionale di calcio, e però pronti a dividerci in mille campanili
anche su questo.
Per questi motivi abbiamo bisogno ancora di tutele, per difenderci da una “classe dirigente nazionale tra le più
premoderne, violente e predatrici della storia occidentale, la cui criminalità
si è estrinsecata nel corso dei secoli in tre forme: lo stragismo e l’omicidio
politico, la corruzione sistemica e la mafia”.
(*)
Raimondo Luraghi, La spada e le magnolie,
p. 74.
da anni le alternative erano due, dentro o fuori. Per gli inglesi 'dentro' significava dover intervenire con forza, direttamente, in paesi ricchissimi, non democratici e irreformabili come l'Italia. Già successo più volte. Era la guerra. Eleganti gli inglesi a chiamarla remain.
RispondiEliminatuttavia l’Italia non poteva restare fuori dall’euro (non l’avrebbero permesso), ci avrebbero fatto a pezzi in una settimana.
RispondiEliminaquesto suona molto giustificativo di una " sinistra" che dopo aver ( correttamente) denunciato nei tempi andati la deriva antisalariale e filopadronale di ogni "unione monetaria" poi ha totalmente sostenuto e difeso " l' euro" non avendo saputo resistere alla solita illusione "internazionalista" che la trappola evocava.
dunque, la sua posizione qual è?
Eliminala mia posizione e' che prima bisogna individuare bene il nemico e poi si puo fare anche della tattica .
EliminaOra i blocchi sono scomparsi il "libbberalismo" trionfa ovunque e la questione "europa" e' solo geopolitica che si riversa sui "popoli" ad essa soggetti . Ed e' qui che il paragone con mao non ha alcun senso; mao e shankaiscek ( o come si chaimava) avevano un invasore comune nel giappone che ognuno combatteva separatamente sospendendo la guerra interna per tempi futuri .
Ora qui per equivalenza chi e' l" invasore " dell' europa ? ( U$A suggerirei :-)) ma non mi risulta che ne la germania ne l' italia lo percepiscano come tale ( anzi lo servono in tutto punto ) ne mi risulta che in " questa europa" la germania abbia rinunciato all' idea di sottomettere i suoi vicini .
In soldoni per me "leuropa" e' solo un lager "libbberista" dove per chi sta " in punizione" contare sulla benevolenza del kapo' sia alquanto "utopistico " e che comunque per lui sia meglio tentare un "leave" :-)
ah beh, se le cose stanno così non c'è nulla da aggiungere
EliminaPS: per cortesia, nell'eventualità di un futuro suo commento, la prego di usare un nickname. a risparmio di tempo. grazie.
Meglio essere fatti a pezzi un pezzo per volta?
RispondiEliminaPodemos ha perso un milione di voti in 6 mesi. questi sono fatti che non lasciano spazio alle illusioni.
EliminaPodevamos!
EliminaMerkel ha tra l’altro affermato, incassando l’applauso dei deputati della sua maggioranza, che la “Gran Bretagna non può aspettarsi di non avere più obblighi ma mantenere i privilegi riservatigli negli anni passati. Il governo inglese non può pensare di avere dei rapporti “à la carte” con Bruxelles. Il governo tedesco userà tutta la sua forza per impedire un'ulteriore disgregazione della UE”. Secondo Merkel i 27 sono sufficientemente “forti per proseguire senza Gran Bretagna il progetto europeo”
RispondiEliminahttp://www.rsi.ch/news/mondo/No-allUE-%C3%A0-la-carte-7675871.html
Ora che non hanno più rivali nel dominio sull'europa con gli inglesi fra i piedi (hollande e renzi sono già stati a rapporto), i tedeschi possono anche mettere a rischio il loro export verso l'UK (4% pil tedesco)perchè si rifaranno abbondantemente sulla carcassa dei popoli eu.
Sulla sconfitta di podemos c'è questa analisi
http://sollevazione.blogspot.it/2016/06/spagna-perche-ha-perso-podemos-di-piemme.html
Personalmente penso che il narciso iglesias avrebbe già dovuto presentare le sue dimissioni, ma mi sembra sia della stessa pasta dei rifondaroli nostrani e degli tsipras greci. ciao g
sulla pasta non ci sono dubbi. ciao
Elimina"tuttavia l’Italia non poteva restare fuori dall'euro (non l’avrebbero permesso), ci avrebbero fatto a pezzi in una settimana."
RispondiEliminachi, come, quando, perché ? c'è un popolo là fuori che non aspetta altro che di tornare a votare qualcosa di sinistra. Ma prima vorrebbe sapere perché non potevamo restare fuori.
forse lei è troppo giovane per ricordarsi, tanto per citare, che cos'era il sistema monetario europeo (SME). e del resto la sua domanda denuncia un'ingenuità molto diffusa
Eliminavotare? e per fare cosa? qualunque establishment (non solo europeo) non ha risposte ai problemi perché non può inquadrarne realisticamente le cause.
Eliminagrazie della risposta. Adesso capisco il senso del post: aderire all'euro e tifare contro la brexit sarebbero mosse tattiche che, per quanto apparentemente paradossali per un marxista, in realtà fanno parte di una strategia generale che mira alla ( o che spera nella ) instaurazione del comunismo.
Potrebbe spiegare, in che modo avviene "la distruzione coatta di una massa di forze produttive"?
RispondiEliminaBuona giornata
con la crisi
EliminaSe non ha tempo e voglia di essere più largo nel rispondere, non ha che da dirlo. Ne prenderò atto. Perchè, rispondere con la crisi, è beh un po frivolo da parte sua. Ad esempio, la forza-lavoro in che modo si distrugge, mettendola semplicemente in esubero? E i capitali fissi, in che modo si distruggono?
EliminaSempre se vorrà rispondere ovvio.
Ancora saluti
Riprendendo ancora una volta il bignamino di Storia i tedeschi sentono e agiscono come 'ein volk,ein reich,ein euro' perchè forse le atmosfere paternalistiche, guglielmine e prussiane non si sono ancora dissolte nelle giovani generazioni; Goethe aveva scritto che 'i tedeschi sono diventati un popolo solo attraverso Lutero'. Quando
RispondiEliminaci saremmo riuniti dopo la Controriforma per dividerci di nuovo in mille campanili ad ogni occasione? Mettere a punto tattiche e strategie generali nel Bel Paese ci si rende conto che non è cosa facile nè semplice; da noi ad un buon livello standard preferiamo sempre le eccellenze in tutti i campi, forse è anche la nostra fortuna.
In effetti la signora Lagarde con il Mario nostrano sono arrivati in tempo da Bruxelles per tutelarci e difenderci dagli endemici e secolari problemi.
( dal Manifesto del 5 gennaio 1999 - R.Carlini - : [ ...] è andata benissimo per le borse europee,asiatiche e americane, cioè per i titoli in esse quotati,con l'unica eccezione degli extracomunitari della City di Londra,che ora si dibattono nel dilemma - guadagno più dentro o fuori?. E sono andati alle stelle i titoli di Stato tedeschi.
Nihil novum sub soli,stesse tattiche e strategie.
Cercheremo, se possibile, di unire la Kunsthalle di Amburgo con i Sassi di Matera.
gg
con lutero, ma anche thomas muntzer ha dato una mano
EliminaGlielo avevo già scritto anni fa, ma se lo immagina Lutero al suo arrivo Roma da un posto con un clima e un cibo di m. e trova nell'ottobrata romana i colleghi tra zoccole e baccanali,gratta e vinci di indulgenze,colori smaglianti,lui vestito da famiglia Adams: 'die ubliche italienish' - i soliti italiani.
EliminaE' da allora che se la sono legata al dito.
**
Lutero e Muntzer. Va sempre a finire così: Thomas vai tu in piazza che io ho altro da fare.
gg
Da vari commenti sembra che dissolvendosi l'UE possa iniziare una riscossa, di chi non si capisce. OK, dalla regia dicono del "popolo sovrano", allora siamo a posto.
RispondiEliminaManca almeno una precondizione necessaria a tutti i bei propositi.
"Se la classe operaia cedesse per viltà
nel suo conflitto quotidiano con il capitale,si priverebbe essa stessa della capacità d’intraprendere un qualsiasi movimento più grande".
Classe "operaia" che nei paesi avanzati ha messo i remi in barca da un bel pò, per cui....
Saluti,
Carlo.
il post odierno lo dedico a te
Eliminaciao
EliminaPer un cambio di residenza politica sarebbe 'anche' indispensabile aver pronta una classe dirigente che non sia espressione unicamente della protesta. Siamo a posto infatti, ciò che si vede attorno sono capetti incompetenti e una massa di manovra pronta per ogni tipo di avventurismo: i 'social' hanno sfrattato le cellule Gramsci e i centri Don Sturzo.
Troviamoci in panchina al parco per spettegolare ancora sul Migliore e la Jotti.