Negli
Stati Uniti gli omicidi da arma da fuoco sono stati 8.124 nel 2014, secondo
l’FBI. In America i morti ammazzati con armi da fuoco superano quelli per
incidenti stradali, un tasso maggiore che in tutti gli altri paesi
industrializzati avanzati. In buona sostanza negli Usa sono uccise 31 persone
per milione, in Germania 2 per milione, in Inghilterra una per milione; in
Giappone c’è la stessa probabilità di essere colpiti da un fulmine: 1 su 10
milioni. In Italia, in certe regioni ci sono molti più temporali con fulmini
che in altre.
Come
sarebbe stata la giornata del 22 novembre 1963 se Oswald non avesse potuto
acquistare per corrispondenza un moschetto italiano mod. 91 modificato, se
dunque non avesse potuto esercitarsi nel proprio giardino e poi portarsi appresso
il fucile come fosse uno spazzolino da denti?
Pertanto
un primo dato riguarda proprio la circolazione delle armi in rapporto agli
omicidi. In Italia se la vendita delle armi fosse libera come negli Usa, il
tasso di omicidi schizzerebbe subito in alto: si sparerebbe un po’ dappertutto,
dai treni pendolari alle sale d’aspetto, agli uffici pubblici, ma soprattutto
dentro le mura domestiche e tra condomini. Ultimamente si sparacchierebbe assai
anche dentro le banche. Anche a me viene voglia di sparare. Una rabbia trattenuta
solo dal fatto che non posso permettermi ogni giorno di acquistare un
televisore nuovo.
Vero
è che un intento omicida può concretizzarsi anche senza l’impiego di armi da
fuoco, come ebbe a sperimentare Elisabetta di Baviera, la cosiddetta
principessa Sissi, per mano di Luigi Lucheni. E qui la cieca casualità coincise
perfettamente con la necessità, ancor più che nei fatti che portarono Bresci a
giustiziare Umberto di Savoia, detto il “re buono”. Buono perché nel 1884
visitò i colerosi di Napoli (morì un terzo della popolazione), ma non certo per
essere intervenuto sulle cause del colera, prime tra tutte la povertà e l’assenza
di strutture urbane igienico-sanitarie. Un re così “buono” che fece
cannoneggiare il proletariato milanese (la "protesta dello stomaco") che
chiedeva semplicemente di sopravvivere.
E
dunque bisogna andare alle motivazioni di chi spara, chiedersi per esempio quali
siano i motivi che, specie nella società americana, portano così frequentemente
degli individui a ricorrere all’omicidio di massa, spesso in combinazione con
il suicidio. Questa è una domanda che l'establishment politico e i media non si
curano di porsi seriamente. È troppo facile cavarsela dicendo che questi
individui sono dei fanatici, degli alienati, dei mattocchi.
Queste stragi, sempre latenti, esplodono a catena nei periodi di forte tensione,
di crisi della formazione sociale, laddove la coscienza dell’individuo e del
gruppo, spesso in posizione ripiegata, marginale, disgregata, entra in
conflitto con il resto della società. Essi fanno proprie forme ideologiche non
di rado orientate alla conservazione e al passato, quando non addirittura al
trapassato. È questo, tra l’altro, un aspetto dell’immensa depressione
culturale cui vengono schiavizzate le masse, prova ne sia l’indiscussa fortuna
riscossa dai miti di ogni genere (basti vedere la programmazione
cinematografica e televisiva) e dalle sette religiose.
"Dietro ogni matto c'è un villaggio", sintetizzava artisticamente ed in modo efficace qualcuno.
RispondiEliminain veneto si dice: a tuti piaze el mato in piaza, purché non sia de a so rassa.
Eliminatraduttore google: a tutti piace il matto nella piazza, ma che non sia della propria razza [famiglia]
Mi sembra che metta a fuoco tanti commenti sullo "spirito" del popolo:
RispondiEliminahttp://sollevazione.blogspot.it/2016/06/lautorazzismo-italiano-di-mimmo-porcaro.html
ciao,g
Gli "ammeri..guns" restano sempre pistoloni con pistole in mano
RispondiEliminaQuindi "disarmiamo il popolo" come chiede da sempre un noto " premio Nobel per la pace" ? :-)
RispondiEliminaO quantomeno machiavellicamente sosteniamo questo " disarmo" " affinchè poi almeno non ci siano piu'le solite facili "false flag" col solito "squilibrato" alla Oswald? ? :-)
In ogni caso "le frustrazioni" resterebbero tutte e quindi non credo che questo "disarmo" possa portare poi ad un marcato miglioramento della statistica "omicidiaria" ma solo ad ritorno notevole dei " vecchi metodi" ( coltelli bastoni ascie ,picconi roncole ect ).
Ma di certo credo che allora i "padroni " si sentirebbero molto più sicuri. Le loro guardie mica " disarmerebbero" :-)