giovedì 2 giugno 2016

Dispositivi


Il pensiero critico, negativo, non può né risolvere le contraddizioni di questo sistema né colmare le lacune tra presente e futuro, né ha promesse da fare o successi da vantare. E però questo non è il compito del pensiero critico, essendo invece quello del rifiuto di un sistema sociale ed economico che per definirlo nella sua realtà le nuove generazioni non hanno parole adatte. E tuttavia uno che quelle parole dovrebbe invece possedere ed essere dunque in grado di sviluppare un pensiero critico, se la cava dicendo semplicemente che capisce le ragioni del rifiuto, ma in fondo non gliene frega un tubo, lui sta dalla parte di chi sostiene il mantra ipnotico, il nuovo che spazza via il vecchio, e si va avanti così.


Eppure Benigni dovrebbe ben conoscere quale sia la forza delle parole, dunque dell’ideologia dominante, di come chi costruiva le camere a gas si sentisse moralmente puro, giustificato in ciò che faceva. È questo il dislivello tra ciò che la nostra coscienza è indotta a credere e ciò che in realtà si fa. Ricordiamoci quanto diceva la Thatcher: “L’economia è il mezzo, l’obiettivo è cambiare il cuore e l’anima”. Obiettivo raggiunto, ora si tratta di cambiare quelli che Foucault chiamava “dispositivi”.

17 commenti:

  1. A me fanno ridere, anzi piangere, anzi bestemmiare, coloro che dicono di capire le ragioni del No ma voteranno Sì, perché delle due l'una: 1) secondo loro le ragioni del No sono meno ragionevoli di quelle del Sì (e allora, per favore, bacino pure i piedi a Madonna Boschi), oppure 2) sono essi stessi delle irragionevoli testedicazzo che votano non secondo ragione, ma piena adesione agli interessi della classe dominante.

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    1. Te la dico colta:
      "Le grandi masse non si conquistano con i ragionamenti, ma facendo appello agli istinti e ai sentimenti più elementari,con i metodi di imbonimento con i quali vengono indotte a entrare nel baraccone delle meraviglie[..] slogan di poche martellanti parole,cartelloni piatti, promesse irrealizzabili, suoni di trombe, sventolio di bandiere." (Ernesto Rossi - primi anno '50)

      Te la dico semplice: Nati così, in un posto dove le masse trasformano i cretini in eroi di successo. Chi nasce quadro non può diventare tondo al massimo si ovalizza.
      Teniamo famiglia, pure Robertino nostro. Vecchia storia.
      Evita il Maalox, tanto moriremo tutti.

      Voterò NO.

      gg

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  2. Il pensiero non esiste.
    E non c'è alcuna contraddizione nel sistema.
    Poiché è la ricchezza che determina il pensiero.
    L'unico pensiero circolante.
    Nessuna variazione sul tema. Nessun cambiamento.
    Altri pastori, altri cani, stesse pecore.

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    1. perdoni l'ottimismo, ma mi pare di poter rilevare una qualche differenza tra la società dei costruttori di piramidi e quella borghese attuale.
      non è la ricchezza che determina il pensiero, altrimenti il pensiero dei ricchi feudatari non avrebbe apprezzabili differenze con quello della ricca borghesia. è l'insieme dei rapporti sociali che in modo, non meccanico, costituisce la base dell'ideologia.

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  3. Purtroppo l'Italia è proprio un paese del cacchio in cui c'è gente che continua a votare PD, credendo di votare "a sinistra" (mentre sta esprimendo il suo voto per la NeoDC). Ed è anche il paese in cui comici di "sinistra", che avversavano Berlusconi, adesso appoggiano Renzi, senza rendersi conto che sta realizzando con 20 anni di ritardo le riforme annunciate dal primo.
    Niente sostanza, tutta forma.....siamo alla deriva.
    AG

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  4. Eppure Benigni...

    l' ennesimo "paraguru" italico ... e mi meraviglio di chi se ne meraviglia .. :-)

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  5. Ma questo è e sarà sempre il paese dei dualismi, fascisti e antifascisti, almeno finché dura la farsa.

    Caifa.


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  6. "E però questo non è il compito del pensiero critico, essendo invece quello del rifiuto di un sistema sociale ed economico"
    nossignori, questo è compito della mistica. Compito del pensiero critico sarebbe appunto quello di gettare ponti tra l'oggi e il domani. La "loro" vittoria consiste tutta e solo in questo: far confondere pensiero critico e mistica ( col massimo rispetto per la mistica ).

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  7. "Non lo sanno ma lo fanno", la totalità di questo fare ci è sempre più ostile ed estranea - e così anche il sapere. Il pensiero critico si ostina a cogliere questa totalità, nella ammessa e palese subordinazione del pensiero stesso e di tutto ciò che si spaccia come generato dal soggetto.

    Lungi dall' essere una questione di ignoranza, di incoscienza o di imbecillità congenità, al singolo generalmente non è dato di esuberare l' essere sociale del suo tempo, il moltiplicarsi geometrico del medesimo rapporto sociale di sfruttamento -altrui e proprio- (che produce cose ma sempre innanzitutto forme storiche di umanità, per così dire) crea e ricrea se stesso, seppur con abiti sempre più raffinati e performanti

    Giustamente l'autrice richiama la "nuova tecnologia" dei dispositivi, la faccia soft, moderna e borghese della spietata e disumana potenza oggettiva che ci domina, dove al posto della antica repressione c'è la ininterrotta creazione di spazi di soggettività e di rapporto reciproco fra queste già foggiati e sorvegliati dalle esigenze dell apparato produttivo incarnate, semplicemente, ancora una volta, da tutti noi. La prassi capitalistica si costituisce in struttura logica, mimesi di quella solidamente economica, niente ne è fuori. Per scovare il valore c'è bisogno di gente sveglia e insieme ben addestrata.

    "Il principio dell segreta è rovesciato... la visibilità una trappola"

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    1. sai, spesso mi chiedo se chi legge i post (capita anche ad altri blogger che conosco) comprenda effettivamente ciò che sta scritto (ovviamente non ti riguarda). non mi riferisco agli analfabeti, che sono tanti, ma a quelli, che non sono pochi, che magari sanno anche scrivere un pensierino, un commento, ma non sapendo leggere, scrivono cose di pura invenzione, magari per il solo gusto di essere stronzi.

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    2. Forse non so leggere né scrivere in modo appropriato ma penso che a volte alcuni post rasentino l'ermetismo. Una frase come "al singolo generalmente non è dato di esuberare l' essere sociale del suo tempo" mi pare inutilmente oscura. La critica al capitalismo non richiede necessariamente l'eloquio di un sacerdote officiante sopra un altare alto come una montagna. Si può essere semplici ed efficaci. Basta ricordare come scriveva Luigi Pintor.
      P.S. Esuberare non è verbo intransitivo?

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    3. hai ragione solo in parte, l'alienazione non è una categoria che si presta a parole semplici

      Olympe c'hai preso

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  8. non te la prendere: a volte, date premesse diverse, anche mia moglie di quel che dico capisce un' altra cosa

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  9. chissa'perche'mi viene in mente G.Gaber...
    "qualcuno era Comunista"...

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