sabato 4 giugno 2016

Non solo Leonilde


C’è un modo per diluire la melassa celebrativa per il 70° compleanno della signora Repubblica, l’aneddoto leggero. Parliamo dunque di donne e di fiori.

A far parte della assemblea costituente vi furono, com’è noto, anche ventuno donne. Non solo la Nilde dell’agiografia corrente. Ne fecero parte anche Teresa Mattei (1921-2013), la più giovane deputata del parlamento, e Rita Montagnana (1895-1979). Due comuniste, tra le fondatrici dell’Unione donne italiani (Udi). Teresa fu una delle principali organizzatrici del primo congresso di Firenze, Rita presiede l’Udi fino al 1947.

Quando il 30 gennaio del 1946, il Consiglio dei ministri approva la legge che dà alle donne italiane il diritto di voto, per Rita e Teresa è l'occasione per festeggiare in grande la festa della donna: l’8 di marzo, sul modello francese, con un nuovo simbolo, un fiore. Per la scelta del fiore le proposte sono diverse, dalle violette alle orchidee. Teresa propose invece le mimose e Rita fu d’accordo.

Teresa fece parte dell’organizzazione che giustiziò Giovanni Gentile, quel porco che certi bastardi in questi anni hanno voluto rivalutarne la figura con la scusa della filosofia e altre ciance. Teresa negli anni Cinquanta venne espulsa dal PCI per il dissenso maturato nei confronti della politica stalinista di Togliatti e di gran parte del gruppo dirigente del PCI.

Tra le molte battaglie condotte da Teresa, anche quella per il referendum contro le modifiche alla Costituzione, partecipa insieme al figlio Rocco a centinaia di incontri e dibattiti in tutta Italia che porteranno alla vittoria nel referendum del 2006.

Rita Montagnana fu madre di Aldo Togliatti (1925-2011), un uomo molto schivo che fece vita ritirata occupandosi di enigmista e di scacchi.



Nessun commento:

Posta un commento