giovedì 29 maggio 2014

Non correre rischi


Su 49.256.169 aventi diritto al voto, i voti validi sono stati 27.371.474. Oltre venti milioni quelli che non si sono presentati al seggio, quasi un milione hanno annullato la scheda e oltre mezzo milione l’hanno lasciata in bianco. Per i giornali e le televisioni sono dei fantasmi, non contano. Del resto, vai a sapere le loro motivazioni. Ci hanno rotto i coglioni a reti unificate per giorni, ma guai a chiedere ad un astenuto, uno solo: scusi, lei per quale motivo non è andato al seggio? Una fifa matta che rispondesse:



Non ci credo più, anzi non c’ho mai creduto, non solo a quei reazionari del Pd che hanno preso il 40 per cento del 58 per cento con 80 euro finti, ma nemmeno a quei babbei che per un anno intero hanno tenuto incatenato il malcontento impedendo lo scontro sociale, e come premio si beccano lo stipendio da parlamentare e relativi benefit.  Del resto, avrei potuto votare per Trippas, per il fighetto ellenico e le carampane come Castellina e Spinelli? Hanno superato lo sbarramento solo perché ha votato il 58 per cento, quindi grazie a noi astenuti, altrimenti se avessero votato come ai tempi della DC, cioè l’80 o 90 per cento, ma anche solo il 70, avrebbero raccattato sì e no il 2 virgola per cento, giusto il voto degli ultimi Mohicani “de sinistra”, di quelli che considerano un “dovere” andare a votare. Sapete cosa faranno ora a Bruxelles? Quello che fanno gli altri: firmeranno delle mozioni, terranno dei discorsi, e poi dei bei pranzetti nei ristoranti di grido, dormiranno in hotel extra-lusso, viaggeranno gratis in business class per il mondo facendo parte di qualche commissione, e ogni tanto verranno a dire in televisione quanto è dura la loro battaglia contro la Merkel. Chi si accomoda nel sistema non può andargli contro. I padroni del mondo lo sanno bene, perciò gli conviene tenere in piedi il baraccone, far finta che a decidere sia il popolo sovrano attraverso propri rappresentanti. E per favore non venite a rompere le scatole con il solito ricattino del cazzo, che se disertiamo le urne arriva il babau. È proprio questo che vogliamo, togliere l’alibi ai padroni e ai loro schiavi obbedienti. Hic Rhodus, hic salta.


Due minuti d’intervista ad un astenuto, ad uno solo che avesse detto queste cose, magari dicendole anche meglio. Preferiscono non correre rischi.

21 commenti:

  1. Sì, me li vedo proprio i padroni del mondo terrorizzati dall'intervista fatta a un astenuto. Se la stanno facendo proprio nelle mutande.

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    1. lei non ha capito quanto è scritto. Pensi alle sue di mutande

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    2. Io ho capito benissimo quanto è scritto, non è certo così difficile. Le mie mutande non c'entrano.
      E' lei che esagera l'importanza dell'astensione. Potrebbe avere qualche ripercussione, chissà quale, se superasse SEMPRE almeno il 60%. Altrimenti mi sa che saremo ancora qui anno dopo anno a vantarci di quanto siamo fighi a non avere votato.

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    3. come ho detto altre volte, si tratta del PRIMO atto, non di un atto politico esaustivo di per sé. credo di non sopravvalutarlo ma non consideriamolo ogni cosa pari a zero. saluti

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    4. Invece si è fighi votando per un partito di destra, un altro ancora più di destra, un altro ancora più di destra di quello più di destra, uno di sinistra ben pettinata e servita à la coque e il rassemblement personalizzato di un anziano comico e un imprenditore milanese coi capelli lunghi.

      Sai che fighi.

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  2. Non solo non corrono rischi ma il dato definitivo sui votanti è strappato con le tenaglie. Di schede nulle e bianche non si è parlato proprio. Ma una risposta così non so se sarebbe uscita fuori. Sull'astensionismo e sul suo valore di non collaborazione con il sistema sono ovviamente d'accordo: la questione però come dicevo nell'altro post diventa un'altra e cioè come trasformare la non collaborazione in azione, proposta, costruzione di qualcosa di altro? Non credo che per quanto sia una crisi di sistema il sistema caschi da solo....

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    1. come ho già detto, stiamo subendo una lunga fase in cui le forze della reazione hanno la meglio. intanto l'astensione, poi si vede. un passo alla volta.

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    2. Sulla prima parte della tua risposta, Olympe concordo, sulla seconda no. L'astensione deve diventare un gesto consapevole e legato a nuove forme di democrazia e di partecipazione che preludano ad una società diversa da quella in cui viviamo e viviamo male. Facendo un passo per volta senza sapere dove andare, senza una costruzione per il passo successivo possono arrivare brutte sorprese.
      Praticare aggregazioni e forme politiche diverse da quelle attuali ormai svuotate di senso vuol dire alludere a rapporti sociali diversi da quelli attuali. Piccoli passi da fare insieme, non uno alla volta...

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    3. sai, tu vivi una dimensione sociale più ricca in questo senso, io però penso alle moltitudini ... per dirla negrianamente (passami la battuta)
      ciao

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  3. Sono ignorante, nel senso che ignoro o conosco solo per sommi capi i meccanismi delle elezioni e tutte le pratiche legali e non, adoperate da chi ha tutto interesse che questo sistema di democrazia rappresentativa resti la bolgia che è.
    Fatta questa premessa, chiedo alla gentile Olympe, di illuminarmi sulle conseguenze che avremmo in Italia, se quel gregge di precari, disoccupati, sottoccupati, anticapitalisti,lavoratori dipendenti soprattutto delle attività private che buttano il sangue dietro al padrone o datore di lavoro di turno, subendone gli sfogji e le crisi economiche... dicevo, se quel gregge lasciasse che a votare fossero solo quelli a cui conviene non avere oppositori, i padroni delle ferriere, potremmo ancora parlare di libere elezioni?

    Chi è contro questo sistema (lo ammetto, da me condiviso ma non ancora praticato), credo non abbia, per fortuna, problemi di sopravvivenza, pertanto è molto facile divulgare pensieri stupendi che poggiano su una visione del mondo che se in passato, fino a circa 30 anni , poteva sembrare raggiungibile (il motto o slogan che dir si voglia della FANTASIA al potere, e chi se lo dimentica!) ma, oggi più di ieri resta pura utopia.
    Lo stato di bisogno conduce molti a rinnegare i propri ideali, ed ecco che si crede ancora di poter portare un briciolo di aria profumata in un letamaio, nella speranza che votando il meno peggio possa bastare.

    Sul fighetto ellenico aspetto di vederlo all'opera in zona Bruxelles per esprimere giudizio.

    Saluti Olympe

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    1. Come avrai ben compreso, Assunta, non si tratta dei “meccanismi”, qui si tratta del fatto che da questa situazione non ne usciamo per le vie ordinarie, ed è destinata non solo a perdurare ma a peggiorare regalandoci altre macerie e altre carneficine. Dipende, ancora una volta, da noi.

      Lo so, siamo infelici e impotenti di fronte a ciò che avviene, a ciò che non muta nella nostra condizione e soprattutto nella condizione di chi sta peggio.

      Per quanto riguarda i problemi di sopravvivenza, ognuno ha la sua storia e per molti non è stato (e non è) facile. Pure di ferite ce ne sono state tante, fino al punto da condizionare intere esistenze.

      Pur con molta fatica, non ho rinunciato ai miei ideali, fino al punto di aver scelto (una delle pochissime autentiche scelte della mia vita che posso rivendicare) una strada diversa, rinunciando a un più che discreto stipendio e ora, conseguentemente, a una pensione che sarebbe potuta essere almeno doppia. Tuttavia, credimi, è una rinuncia alla quale non ho dato mai peso. Spesso mi dicevano: ma così perdi un sacco di soldi. Con molta franchezza e serenità rispondevo: quella dei soldi è l’ultima cosa che mi potrebbe passare per la testa. Intendimi bene: i soldi sono importanti, e non poco visto il sistema. Ma, entro certi limiti ovviamente, s’impara a farseli bastare, a portare, per esempio, lo stesso capottino per vent’anni.

      Io non dico che è tutto un letamaio, ci sono ancora persone splendide in circolazione. Grazie per avermi scritto.

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    2. talmente liso il cappotto che è saltata una pi

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  4. 'Ci hanno rotto i coglioni a reti unificate per giorni [...]
    Suppongo dai vari commenti che sia stato così: spegnere il video però si fa con la medesima semplicità del non votare e darebbe un altrettanto semplice segnale (lo 'share' padronale si abbasserebbe in modo consistente).
    O il legittimo pessimismo comprende un'altrettanta dose di masochismo o non si ha nulla di meglio da fare che soffrire o insultare metaforicamente
    coloro che attentano ignobilmente ai suddetti coglioni.
    Non saranno mica tutti intellettuali con obblighi redazionali,suppongo.

    La catarsi si allontana, la verginità è perduta, gazzosa e 'stringhe' di liquirizia ignorate : anche Santoro ha drogato la rivoluzione.

    PS Non condivido alcuna biancheria intima con il mio omonimo lassù. Non è igienico.

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    1. per quanto riguarda l'intimo: ti ha fatto arrabbiare quello che ho detto dei 5S o di Trippas?

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  5. La confusione sotto il sole è grande e i vari commenti che si leggono sui vari blog ante e post la confermano. Ora è l'astensionismo e l'Istituto Cattaneo che la fanno da padroni. Tra satira e cinismo verrebbe da auspicare un'elezione al mese (ci eravamo quasi).
    L'irrilevanza delle mie opinioni comunque mi spinge verso un desiderato e doveroso traguardo di equanimità.

    Al di là di tutto vale la pena di continuare a considerare almeno come esercizio (ognuno con le proprie lenti) l'avvenuto e completato sbarco sulla costa di Ciemaga de Zapata; ci sarà tempo per un confronto vis a vis sul pensiero di M.V.Montalban o sulle apostasie di Regis Debray.
    Ottimi argomenti da affrontare nel relax dell'ospizio.

    Importante però che almeno l'intimo sia salvaguardato.

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  6. Non si potrà mica essere d'accordo sempre e su tutto. Basta non arrabbiarsi che tanto la vita è breve. Saluti

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    1. su questo hai ragione, ma è per stimolare la replica. saluti

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  7. è sempre una delizia leggere i suoi post ed i commenti: fini, sottili, intriganti, ermetici. Questo blog non è una mensa bensì un ristorante per palati ricercati.
    affascinante.............a volte qualcosa riesco a cogliere

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    1. va bene anche trattoria, basta che non sia un fast food. grazie e ciao

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  8. http://www.youtube.com/watch?v=n0-sF6zqogY

    "chi tace acconsente" o "chi tace sta' zitto" ? un dibattito che non finira' mai...
    Probabilmente "chi serve " sta spesso solo zitto ,ma " chi comanda" dira' sempre che esso " acconsente" .
    Non e' qundi " stando zitti" che cambieranno mai i loro " rapporti sociali"

    ws

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