sabato 31 maggio 2014

A proposito di flussi e riflussi


Dev’essere dura faticare tanto per poi dover vivere con 27 euro lordi il giorno. È quanto capita a moltissime estetiste, sarti, calzolai, corniciai, cartolai e profumieri (quelli che vendono Dior, Chanel o le creme della La Mer, tanto per intenderci). Ma c’è chi sta anche peggio, tanto da risultare “incapienti” (22 euro lordi al giorno). Chi sono? Molti commercianti di scarpe e di abbigliamento, per esempio, i quali immagino a suo tempo avranno ricevuto la social card da Tremonti. Le categorie abbienti sono invece gioiellieri e orefici, albergatori e tassisti, ma anche gli agenti immobiliari tengono botta, insomma gente che per campare con le rispettive famiglie ha a disposizione cifre giornaliere attorno ai 50 euro lordi, una vera cuccagna a leggere i dati del Dipartimento delle Finanze.

A pagina 76 del report si legge: I soggetti con reddito d’impresa prevalente sono circa 1,8 milioni (89% di coloro che dichiarano reddito d’impresa) per un valore medio di 17.283 euro. Resta da capire, soggiungo, chi sono quegli italiani che detengono il 6 per cento della ricchezza mondiale.

Il Dipartimento, nel suo comunicato, scrive che “vengono diffusi i dati statistici sulle scelte dei contribuenti e sugli importi dell’otto per mille”. Diffusi dove?   

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Vedi delle persone sui trent’anni che non dimostrano alcun interesse per il lavoro che fanno, alcun attaccamento all’ambiente in cui lavorano, ed è normale che ciò accada posto che l’amministratore unico si è rivolto all’agenzia interinale per pagare salari di fame e poi sbarazzarsene alla prima occasione. Come fanno a crescere anche professionalmente se oggi sono qui e domani chissà? Succede però che la figlia dello stesso amministratore unico, laureata manco a dirlo alla Bocconi, poi con stage negli Usa e altrove, da tre anni passa da una grande società ad un’altra, tutta roba molto prestigiosa, ma temporanea e sottopagata. Il padre se ne duole, è amareggiato, stenta a credere che la sua figliola con dei natali e un curriculum di tal genere non trovi adeguata sistemazione. Eh, caro amministratore, è il mercato, quello stesso le cui leggi tu esalti ogni giorno in parole e opere. Ti sta bene, stronzo.

5 commenti:

  1. Forse questo amministratore unico non aveva ancora ascoltato le parole dell'attuale Ministro dello sviluppo economico:

    "Dobbiamo dire basta alla dilagante cultura anti-imprenditoriale. Basta alla criminalizzazione del profitto". L'invito è del ministro dello Sviluppo Federica Guidi, che all'assemblea di Confindustria parla di "una semplice verità: solo un imprenditore che fa profitti può investire, crescere e dare occupazione". "Nel suo discorso di insediamento del 2012 - ha ricordato la Guidi - il presidente Squinzi aveva citato Luigi Einaudi e la sua riflessione sul ruolo morale dell'impresa e sulla vocazione naturale dell'imprenditore a guardare oltre il profitto. Ma da qui a criminalizzarlo ce ne passa". Secondo il ministro, infatti, "nel momento in cui si produce ricchezza, occupazione, benessere l'impresa si trasforma in un'attività di ampio significato etico. Anche perché, è bene ricordarlo, in un'economia di mercato l'occupazione la generano solo le imprese. E come capita purtroppo di ricordare spesso ai miei interlocutori, non ho mai conosciuto imprese sane che assumano perché viene dato loro un incentivo".

    Apprendendo che sua figlia sta partecipando alla costruzione di "un'attività di ampio significato etico", magari si cheterà.

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  2. Si possono definire alcuni ulteriori dettagli sociologici :

    - il tessuto relazionale,se parliamo di AD, ha già pronta una collocazione stabile alla/al masterizzato : è già sull'ascensore sociale,deve solo premere la bottoniera.
    - il piano di salita però è fondamentale,in alcuni le capre(*) seppur masterizzate non le vogliono. I master non bastano.
    - le capre se le devono tenere alcuni imprenditori perchè sono figli, e spesse volte contribuiscono al rapido affondamento dell'Impresa.
    - sta molto peggio il pater familias standard che ha consentito con una certa 'pena' economica il medesimo iter ai figli, ma la collocazione non la trovano e i masterizzati vanno a vendere le scarpe da Decathlon (ma non è detto che sempre li assumano - a ore - ; lo studio presuppone un minimo di consapevolezza, perciò non sono graditi e gli ignoranti si manovrano meglio ).

    Resta il fatto, che comunque non inficia il ragionamento dell'owner, che
    un minimo o massimo di istruzione non possa far accogliere con entusiasmo la mungitura che lasciamo volentieri ai sikh o la riparazione scarparola (non sono però tenuti al rilascio di scontrino), in effetti le scarpe puzzano di piedi ed è meglio che le mani c'è le metta un rumeno.
    Filippina 8€/h, badante 800/1000 mese. Call centers a Tunisi.
    Questi oggi i campi di lotta, aspettando don Matteo.

    (*) la metafora è molto ingenerosa perchè le capre sono animali estremamente intelligenti e curiosi.

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    1. non so se il soggetto in questione sia una "capra" (sospetto sempre lecito), ma ti posso assicurare che c'è ormai un discreto affollamento anche ai piani alti

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  3. Il giudizio nelle generalizzazioni è sempre superficiale e in effetti è complesso contabilizzare i cervell in fuga dal corpo.
    Consultando la classe insegnate di ogni livello questa ci dice che le eccellenze per nostra fortuna esistono sempre (poi magari se ne vanno),aggiungono che il tono generale è 'vagamente' scaduto. Forse è il prezzo che si doveva pagare.
    Un certo tipo di affollamento è discretamente spalmato, fa più specie se lo
    troviamo in chi prende le decisioni per noi. Esserne succubi avendoli come superiori fa molto, molto male alla salute. (Film già visti in saletta privata).
    Ognuno regredisce come e dove può.

    'Chi è più ricco spesso lo è perchè più intelligente'
    Aboliamo il diritto ereditario - per TUTTI - e poi vediamo come si mette.

    C’è una Natura che le strategie della cultura e dell'economia non riescono a scalfire : concedendo ai singoli le più diverse doti fisiche e attitudini mentali, ha istituito ingiustizie contro cui non c’è rimedio. Bisogna capire come queste disparità siano assimilabili in forme sempre più vivibili di convivenza nel progresso della Storia.

    Ogni club ha le sue proposte e opposte visioni strategiche.



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