lunedì 19 maggio 2014

Dove alberga il futuro


La crisi accentua i nazionalismi ed esaspera i conflitti sociali. Soffiare sulle contraddizioni del sistema è sempre stato pane comune per i politicanti di ogni risma.

Sabato sera, dopo aver atteso per quasi un’ora l’autobus che ci conducesse a Intra (Verbania), finalmente giungemmo sul lungolago e dopo una passeggiata ci siamo seduti su una panchina. Dalla vicina piazza giungevano le voci di giovani comizianti. A un certo momento osservo: ma non vi pare che questo qui stia facendo l’imitazione di Grillo? Ascoltammo attentamente e poi convenimmo, come dei fessi, che si trattava di una superba imitazione. Nemmeno avevamo immaginato che quella stessa sera si sarebbe tenuto uno show del genovese proprio in quella piazza.



Ci siamo spostati in una panchina più vicina (le panchine ad Intra, amplissime e semicircolari, possono far sedere una decina di persone) per ascoltare meglio. Laggiù, nella piazza, grossomodo un migliaio di persone. Qualche problema con l’audio, Grillo chiede e poi grida di spegnere alcune luci, evidentemente per il troppo carico. In un crescendo rossiniano arriva al dunque, ossia ai soliti temi sull’euro, gli eurocrati e i bastardi nostrani che se l’intendono con il nemico.

Poi il cavallo di battaglia delle nuove tecnologie, ma questa volta internet, la rete, non c’entra. È il turno della stampa tridimensionale. Anni addietro, afferma Grillo, lui realizzava con la stampante 3D dei “fischietti per i miei bambini”. Sabato sera però sosteneva che in Italia si producono, con tali stampanti, reattori per gli aerei di linea. Testuale.

Il pubblico applaude, convinto, festante. Questo futuro è a portata di mano e soprattutto ci riguarda tutti. Dei “meravigliosi ingegneri italiani” stampano “reattori”. Effettivamente esiste un progetto europeo noto con l’acronimo AMAZE, ma per la produzione di componenti metallici avio (molto semplici) da realizzarsi con delle macchine tipo stampanti in 3D.


Poi altre grida, altri epiteti, insulti, sberleffi e finalmente si va a nanna. Nel camper? Oh no, al Grand Hotel Majestic di Pallanza, ci dice la nostra guida turistica, è lì che alloggia il futuro. Non so se sia vero o sia solo una cattiveria della nostra guida. Ho evitato di prendere voce su simili argomenti, racconto qui solo cose che ho udito, e poi Grillo è libero di andare a dormire dove e con chi vuole dato che paga in proprio le spese. Dove alloggia Renzi & C. invece paghiamo noi!   

5 commenti:

  1. Piccola chiosa tecnologica
    A parte le solite iperboli alla Grillo, la stampa 3D è davvero considerata da molti come "il futuro". C'è molta strada da fare, ma è una tecnologia su cui si sta investendo molto e che effettivamente, una volta portata a un livello tecnologico adeguato, può costituire una rivoluzione di portata paragonabile all'introduzione delle materie plastiche nell'industria del secolo scorso.
    Marco

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    1. ed è esattamente in questi termini che ne ho parlato in passato. ciao Marco

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  2. Grillo dice quello che la gente aspetta di sentirsi dire: è un po' un gioco delle parti. C'è vuoto di rappresentanza, incazzatura, lui lo riempie.
    Del resto fa questo da qualcosa come 20 anni- forse di più- con i suoi spettacoli. Anno dopo anno si è trovato spazi sconfinati su cui cavalcare. E del resto non è colpa sua se da altri parti quello che si riusciva a partorire era la sinistra arcobaleno o la lista Ingroia...

    E le argomentazioni su alcuni temi sono un tanto al chilo, resta un eco indistinto di qualcosa che può sembrare sensato e moderno e poi approfondendo si scopre che non lo è o che le cose stanno in un altro modo più complesso più sfaccettato.

    Comunque guai a parlare di argomenti che possono dividere, le classi naturalmente non esistono più, i soldi dei parlamentari si danno alle imprese, il capitalismo ha solo bisogno di una ripulita e la daranno loro...

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  3. Le classi sono sempre esistite, fuor di ironia questo è chiaro.
    E' altrettanto chiaro che Beppe Grillo ed altri colpa non ne hanno, se Noi italiani oltre a questi risultati ('arcobaleni' è la parola giusta) non riusciamo ad andare: pertanto non resta che pestarceli quotidianamente, è sempre stata una caratteristica nostrana.
    E' forse un bipartitismo realizzato: quello dei masochisti illuminati 'brechtianamente dalla parte giusta' e l'altro del meglio illudersi da ignoranti che disperarsi da consapevoli. Oggi è così.

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