venerdì 13 luglio 2012

Spigoli di storia

In un articolo sul Corriere della sera Luciano Canfora rileva che fu Solone (arconte nel 594/3 a. C.) a far cancellare i debiti per i quali il pegno era il terreno del debitore se non la sua libertà personale, affermando in ciò il principio che il debito non può essere un’ipoteca sugli esseri umani e quindi, in nome della libertà, va cancellato.

I banchieri e i cancellieri del Reich non leggono i libri di storia né curano il fatto che lo stesso Solone fosse allarmato per i rischi del potere personale, della «tirannide», termine greco questo che in origine non aveva significato negativo, almeno fino a Pisistrato.

La signora Merkel – raccontano le cronache – ha mostrato di avere difficoltà a collocare geograficamente Berlino in Germania, ma possiamo essere certi che ella conosce molto bene qual è il posto di Berlino in Europa e quello della Grande Germania nel Mondo.

È da diverso tempo che i germanici fomentano grane all’Europa e, peraltro, con Roma hanno avuto sempre un rapporto ambivalente (per la verità è vero anche il contrario). Vedi il caso del principe Arminio, capo della tribù dei Cherusci, il quale fu educato e addestrato nell'eccellenza della scuola militare imperiale, quindi fu tribunus militum e durante la campagna di Tiberio contro i germani combatté nei ranghi dell’esercito romano. Per i suoi meriti in quelle campagne ebbe la cittadinanza romana e il rango equestre e tuttavia egli in seguito si mise a capo delle orde che attaccarono e sterminarono le legioni di Varo a Teutoburgo.

Per Mommsen, Teutoburgo rappresentò una tappa epocale nel processo di riunificazione tedesca, e costituiva l’antecedente più glorioso della riunificazione bismarckiana della Germania. Ecco fin dove vanno a pescare “a fondo” gli storici tedeschi. Quali numerosi antecedenti illustri della storia remota potremmo vantare noi italiani in merito allo stesso tema! Ad ogni buon conto i tedeschi moderni hanno eretto ad Arminio un monumento alto appena 26 metri, nello stile di cui son capaci, a Detmold, nella regione westfalica.

Stalin voleva fare della Germania una nazione agricola e poco più che artigianale; De Gaulle, che forse conosceva meglio l’indole dei tedeschi, propose di suddividere in quattro porzioni il loro territorio. La sintesi di queste due proposte sarebbe stata la soluzione migliore. Intanto dopo poco più di mezzo secolo la Germania realizzava con l’euro ciò che invano gli industriali e gli agrari non seppero imporre con la svastica.

Il solito Nicolò Macchiavelli scrive circa “la ragione perché li populi tedeschi sieno ricchi: basta loro pane, carne e una stufa; chi non ha dell’altro, fa sanza”. Se è per questo, per secoli, gli italiani hanno fatto “sanza” anche del pane, ma solo una minima parte di loro è divenuta ricca e non per meriti d’astinenza. Chissà se uno dei motivi principali è nel fatto che le nostre classi dirigenti – molto più di quella tedesca o anche francese e inglese – hanno sempre anteposto il proprio interesse particolare a quello nazionale e collettivo.


2 commenti:

  1. C'è un errore di battitura: Momensen > Mommsen.
    Ed è l'unico errore dell'articolo, che condivido in pieno. Ciao.

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