Più i fatti sono chiari, semplici, più i concetti di riferimento diventano difficili, ingarbugliati. È il compito questo degli economisti, dei servi, di tutti coloro che propongono quotidianamente ricette per salvare il capitalismo.
Anche in Germania la crisi comincia a mordere, si annunciano tagli giganti alla Karstadt, Rwe, Opel e Deutsche Bank, mentre sono fallite alcune aziende come Neckermann e Shlecker. Questi fatti dovrebbero avere un valore, per così dire, euristico: non si tratta di produrre di più e quindi di lavorare di più, ma di lavorare di meno visto il numero di senza lavoro e la disoccupazione degli impianti per saturazione del mercato. Sennonché, in un sistema economico capitalistico, affermare che bisogna lavorare di meno è un’eresia, una bestemmia.
Scopo del capitale non è quello di produrre merci (tantomeno “beni”) ma di produrre plusvalore. Questo è il presupposto per l’investimento. È siccome il saggio del plusvalore (da non confondere con il saggio del profitto) è dato dal rapporto tra lavoro retribuito e lavoro non retribuito, ossia tra lavoro non pagato e lavoro pagato, più la giornata di lavoro è lunga rispetto a quella necessaria (retribuita) e più elevati i ritmi di lavoro, tanto più sarà il plusvalore.
Questo arcano è stato svelato scientificamente da un secolo e mezzo, ma tant’è. Pertanto, si vuol fare lavorare di più e più intensamente gli operai produttivi per estorcere maggior valore, non per altre balle. In tali condizioni come si fa a far passare l’idea che bisogna lavorare meno? I signori economisti, nuovi filosofi, sociologi e i giornalisti di accompagno non fanno altro che gridare che invece bisogna lavorare di più altrimenti il capitale si valorizza troppo poco ed è costretto ad emigrare.
Ci troviamo veramente in un bel pasticcio dal quale c’è una sola via d’uscita, le altre sono solo false soluzioni. Sempre più le persone, i salariati, gli operai e gli impiegati, i lavoratori dei servizi, i disoccupati, si stanno accorgendo dell’inganno nel quale hanno continuato a vivere per decenni. Ancora però sono indecisi, la propaganda li ha convinti che è possibile riformare questo sistema ancorché senza risolverne radicalmente le contraddizioni. Lo spauracchio delle esperienze staliniste del Novecento viene agitato come un monito, come se l’umanità fosse costretta a ripetere sempre gli stessi errori, a ripercorrere sempre la stessa strada e l’esperienza servisse solo per allacciarsi le scarpe.
Ed è qui che entrano in campo i falsificatori di professione del marxismo. Ce ne sono di diverse varianti (ci sono perfino dei cialtroni che negano che il marxismo sia una scienza!!). C’è la variante sempreverde, quella per esempio che sostiene, forte di citazioni, che Marx avrebbe dedotto il comunismo dalla dialettica hegheliana, senza la quale sarebbe stato altrimenti incapace di dimostrare alcunché. Ma di queste storpiature del marxismo conto di dire nel prossimo post.
Attendo il prossimo post con grande ansia. Come attendo tutti gli altri, del resto.
RispondiEliminaSaluti.
Innanzitutto: grazie della sintesi estremamente chiara in cui spieghi il saggio del plusvalore.
RispondiEliminaPoi, a margine, domando: se per un colpo di illuminata sapienza l'Europa decidesse di diminuire le ore della giornata lavorativa senza che lo facciano anche i lavoratori degli altri continenti, gli economisti "servi" non avrebbero in fondo ragione?
caro Luca, leggendo il post credo che tu ti sia distratto sul più bello.
Eliminadal LORO punto di vista hanno ragione, ma è proprio il LORO punto di vista a essere sbagliato, perciò li chiamo SERVI
"Scopo del capitale non è quello di produrre merci (tantomeno “beni”) ma di produrre plusvalore. Questo è il presupposto per l’investimento. È siccome il saggio del plusvalore (da non confondere con il saggio del profitto) è dato dal rapporto tra lavoro retribuito e lavoro non retribuito, ossia tra lavoro non pagato e lavoro pagato, più la giornata di lavoro è lunga rispetto a quella necessaria (retribuita) e più elevati i ritmi di lavoro, tanto più sarà il plusvalore".
RispondiEliminaCara Olympe, se il profitto del capitalista coincide con l'estorsione di Plusvalore (lavoro non retribuito o Pluslavoro), perchè lei dice che non si deve confondere il saggio di Plusvalore con quello del profitto? dove sta la differenza?
Grazie per l'attenzione
Franco Guidotti
per essere estremamente sintetici: certo che plusvalore e profitto sono la stessa cosa, ma il SAGGIO dell'uno e dell'altro si confrontano con "cose" diverse.
Eliminaper cui SAGGIO del profitto e SAGGIO del plusvalore sono concetti diversi. il SAGGIO del profitto è il rapporto tra il plusvalore e il capitale TOTALE investito dal capitalista. Il SAGGIO del plusvalore, come detto nel post, è il rapporto tra lavoro pagato e non pagato, ossia tra la parte variabile del capitale (salari) e il plusvalore stesso.
Il profitto, pertanto, come scrive Marx nei Grudrisse (Grudrisse (vol. I, Q. VI)), "è soltanto una forma secondaria, derivata e trasformata del plusvalore, è la forma borghese nella quale le tracce del suo sorgere sono cancellate". E ancora: "Il profitto non è altro che una forma diversa del plusvalore, ma una forma più sviluppata nel senso del capitale" Grudrisse (vol. II, Q. VII).
tenere distinti i due concetti di saggio del plusvalore e di profitto, ha conseguenze importanti per la TEORIA e anche per la PRATICA.
saluti
Propaganda del terrore/spread a manetta
RispondiEliminaInformazione zero
CINQUE RIGHE E MEZZA!
http://www.byoblu.com/post/2012/07/20/CINQUE-RIGHE-E-MEZZA!.aspx
Ma dove può pensare uno sano di mente di trovare questi soldi?
Grande classe politica!!!
ciao,gianni
Non ci sara' nessuna "rivoluzione" purtroppo, ma nel caso gli "economisti" contenderanno ai "giornalisti" la prima fila davanti ai plotoni di esecuzione.
RispondiEliminaAccidenti!
RispondiEliminaSarà vero, e che influenza hanno sull'esercito?
L'Esercito Spagnolo si schiera dalla parte dei cittadini. Ultimo comunicato delle Associazioni militari in Spagna.
http://www.mentereale.com/articoli/l-esercito-spagnolo-si-schiera-dalla-parte-dei-cittadini-ultimo-comunicato-delle-associazioni-militari-in-spagna
Ciao,gianni
Un interpretazione interessante dele sceneggiate in corso.
RispondiEliminaIl poligrafico rispolvera i cliché delle vecchie lire. Divorzio all’italiana?
http://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2012/07/21/il-poligrafico-rispolvera-i-cliche-delle-vecchie-lire-divorzio-allitaliana/
Ciao,gianni