martedì 5 luglio 2011

Un paese



Dove trovi un paese i cui abitanti paghino ancora 40 milioni di euro l’anno per la guerra d’Etiopia del 1936? E 3,5 miliardi l’anno per due terremoti rispettivamente del 1976 e 1980? Per non dire dei 4 miliardi l’anno per un “intervento umanitario” di 29 anni or sono. Dove si aprono inchieste, per esempio sui sistemi di misurazione del gas, con il rinvio a giudizio di 34 persone (luglio 2009), e finora non se ne sa più nulla. Così come non si è saputo più nulla sulla presunta (bisogna sempre scrivere così) evasione di proporzioni gigantesche delle imposte sulla vendita del gas naturale, pari a quasi un miliardo e 700 milioni di euro, che vede coinvolta l'Eni, che, secondo la Procura della Repubblica di Milano, non avrebbe dichiarato tra il 2003 e il 2008 di aver immesso nella rete di distribuzione qualcosa come 10 miliardi di metri cubi di gas che contabilmente sono come svaniti nel nulla.

È lo stesso paese dove "l'8% delle imprese agricole gestisce il 63% dei terreni coltivabili", dove meno del 10% possiede il 47% della ricchezza nazionale ma solo lo 0,9% dichiara un reddito da benestante. I redditi non dichiarati dagli italiani nel 2010 sono pari a 49,245 miliardi, dato superiore del 46% a quello del 2009, dice il rapporto annuale della Guardia di finanza. Invece di incassare questi soldi il governo ha pensato bene di confiscare i miseri adeguamenti delle pensioni per chi prende circa 1.000 euro al mese nette.

Solo in un paese dove il 60% delle persone non riesce a comprendere un cazzo di quello che legge (ma non legge), possono succedere queste e altre cose simili e anche peggiori.

3 commenti:

  1. E quindi è dal 40% scarso che dovrebbe partire la rivoluzione che invertirebbe\conterrebbe il processo capitalistico attuale?
    La vedo dura.

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  2. oh no, non serve il 40%. e non era questa l'allusione

    per restare in battuta, i bolscevichi a pietroburgo non erano più di 5mila nel 1917

    saluti

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