mercoledì 8 marzo 2023

Lezione di Pil

 

A che cosa corrispondono questi geroglifici? N è il numero dei consumatori di droga, QHFC la quantità consumata e PHFC il prezzo al dettaglio. Il valore finale HFC è la somma del consumo per i diversi tipi di droghe j. Il numero di utenti N è ottenuto utilizzando i dati dei sondaggi che stimano la prevalenza di consumo in termini di tassi e per tipo di sostanza: eroina, cocaina, cannabis, anfetamine, estasi e LSD.

L’UE ha incluso, da quasi un decennio, anche il narcotraffico nel calcolo del prodotto interno lordo. Questa è la conseguenza dell’armonizzazione del modo di misurare la ricchezza all’interno dell’Unione Europea. Poi non dite che i demiurghi di Bruxelles s’interessano solo del diametro delle vongole e della lunghezza delle banane. La cannabis, la cocaina o l’eroina contribuiscono alla crescita italiana ed europea (anche di quella svizzera). Tutto è ovviamente partito dagli Stati Uniti, che si sono mossi per primi in questa direzione. L’ammontare del PIL dell’Italia anche nel 2023, quindi il nostro posto nel mondo delle statistiche, dipenderà anche dal numero di drogati e dai loro consumi. Il Pil in erezione è un dovere di ognuno, compresi i tossicodipendenti.

Per gli economisti e gli statistici la questione non riguarda il carattere giuridico dello scambio monetario, a loro interessa solo che lo scambio rientri in un “accordo” tra le parti (tutto si vende e si può comprare: un rene, un bambino, un corpo). Quanto all’aspetto giuridico basta estendere il discorso sulla dipendenza osservando che molte sostanze o servizi legali sono generatori di dipendenza, come il tabacco, l’alcool, il gioco d’azzardo, caffè, sonniferi, religione, burger king, internet, Proust, telenovele e immancabilmente, come sanno i depressi patologici, il cioccolato fondente cacao 90%.

Dunque lo spaccio di stupefacenti è accomodato anche sul piano giuridico, mentre il furto è escluso dal Pil, al momento non trovando escamotage filosofico-economici in tema di “scambio” (l’analogia con l’estorsione di plusvalore solleverebbe questioni di natura dottrinale). E però Marx, sempre avanti sui tempi, ci ha lasciato una pagina indelebile a proposito dell’impatto positivo che ha la delinquenza sull’economia, sull’aumento della ricchezza nazionale e i benefici prodotti sulle differenti facoltà dello spirito umano, sulla letteratura e il teatro, eccetera.

Quanto alla prostituzione, ci sono i presupposti economico-giuridici per includerla nel computo del Pil? Le cose si fanno complicate a motivo sia delle difficoltà di calcolo e sia sul piano giuridico. Per il calcolo, pare non vi sia ancora un’equazione adatta allo scopo, ma ci stanno lavorando, tenendo conto anche dell’indotto: tacchi a spillo, body in pizzo, perizoma di lustrini e parrucca fucsia. Per la fruibilità giuridica il discorso è complicato dal fatto che il meretricio è esercitato principalmente da persone costrette a praticarla, spesso stranieri, in situazione irregolare, a volte minorenni (anche adolescenti di estrazione molto borghese, un bel giro d’affari nei piani alti). Rientra nella “schiavitù sessuale” e non dovrebbe quindi essere inclusa nei conti nazionali.

Prima o poi i nostri brillanti economisti con zero ore di formazione nelle scienze sociali riflettendoci su troveranno che il “prestatore d’opera” ha almeno acconsentito alla “transazione”. E però resta insoluto il problema della volontarietà e della motivazione. Posso suggerire un’analogia calzante: parificare volontarietà e motivazione del mercimonio sessuale alla volontarietà e motivazione del lavoro salariato (più che la libertà vince la povertà, con o senza preservativi alla fragola).

Insomma, si tratta di “allinearsi alle pratiche di altri Paesi”, anche perché i contributi nazionali al bilancio dell’UE sono proporzionali al PIL, di modo che il geroglifico di cui sopra può essere tradotto così: quanto maggiore è il valore HFC, tanto più va in culo a chi paga le tasse fino all’ultimo centesimo al grido di “ce lo chiede l’Europa”.

3 commenti:

  1. Quando feci l'esame di Scienza delle Finanze sobbalzai. Spinto dal tuo post, sono andato a riprendere il libro, e sì, risobbalzo. Ricopio testualmente: " in pratica l'aggiunta da farsi al prodotto netto per tener conto dei servizi pubblici non è oggetto di determinazione diretta, ma è fatta uguale agli stipendi e ai salari pagati dallo Stato". Quindi , il più grande artefice del nostro sviluppo economico è stato Franco Bassanini. Altro che puttane nel PIL.

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