domenica 15 maggio 2022

Non essere più governati (*)

Quella cuspide vivente di Luigi Castaldi mi ha fatto venire in mente un aneddoto raccontato da Hannah Arendt nel suo libro su Eichmann: un giovane poliziotto israeliano responsabile del benessere psicologico del detenuto, gli diede Lolita di Nabokov da leggere per rilassarsi. Due giorni dopo Eichmann, visibilmente indignato, glielo restituì: “Das ist aber ein sehr unerfreuliches Buch”. Attenzione, google traduce unerfreuliches come deludente, invece nell’uso comune il termine sta per sgradevole, malsano.

Un simile nazista scioccato da Lolita: questa è la chiave della nostra morale capovolta e consegnata alla vigilanza di burattinai isterici, maestri nel dichiarare colpevoli gli altri per la violenza che essi stessi producono fino a rendere “inappropriati” Dostoevskij e ajkovskij. Questo dovrebbe chiarire la follia di un mondo che si è capovolto.

Uomini incatenati fin dall’infanzia, che possono solo guardare ciò che hanno di fronte. Dietro di loro c’è un fuoco dove i burattinai muovono figure di legno, le cui ombre gli spettatori vedono proiettate sulle pareti della grotta. Pensano che quelle ombre siano il mondo reale.

La metafora cavernicola di Platone è trita, ma è difficile escogitarne una di più aderente al presente: inchiodati ai nostri schermi, percepiamo solo ombre; tutto è organizzato in modo che la connessione ci tenga circoscritti nella grotta globale del virtuale.

Già trent’anni fa ci avevano gentilmente avvertiti che la storia umana era giunta al termine, ma non sapevamo ancora fino a che punto la dittatura degli algoritmi sarebbe arrivata a sostituire l’idea di libertà con quella di comunicazione, a plasmare le opinioni e monitorare i nostri desideri.

A questo punto perché perdere tempo a chiedersi chi e che cosa sia morale nella storia. Quando tutto è eccessivo e le parole sono così sfruttate, il cambiamento dovrebbe diventare irresistibile. Dopo aver assassinato il buon dio, almeno qui dalle nostre parti, sarebbe naturale inculare e frustare i burattinai.

Impariamo a vedere di nuovo, cambiamo il mondo e non semplicemente per aggiustarlo, facciamola finita con gentaglia che afferma solenne di agire in nome nostro continuando a schiacciare chi non ha nulla a beneficio di chi avrà sempre di più. E dunque smettiamo di obbedire.

Ai malpensanti il solo pensiero di non essere governati dai loro farabutti preferiti farebbe tremare le gambe e temere per il portafoglio. Intuiscono di default il pericolo dell’inflessibilità che un simile mutamento di prospettiva provocherebbe.

E invece no, l’intubazione dei ceti medi occidentali è pienamente riuscita (fa lo stesso per quelli orientali: non lo dico per debito alla verità, ma per prevenire commenti idioti). Tutto il paradiso è in questo inferno. Pertanto non chiedete a quelli come me perché siamo così pessimisti (realisti), chiedete a voi stessi perché siete così ottimisti (e ciechi).

(*) Qui avrei voluto aggiungere una postilla su che cosa intendo con quel titolo. Ma no, desisto e confido.

6 commenti:

  1. Google, il colorato e rassicurante Mostro, l'infantilismo gommoso di Google che cela l'apparente capitalismo buono e gentile, come le palline del parco giochi dell'ikea mentre i più grandi al piano superiore gustano una fetta di torta

    https://www.fanpage.it/social-news/batteri-fecali-nelle-torte-ikea-l-azienda-le-ritira/

    Il traduttore Deepl integrato nel motore di ricerca francese qwant.com (server in europa e non usa, non un dettaglio) traduce correttamente: "C'est un livre très désagréable."

    MB

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  2. Solo un'osservazione, se permetti. Tu usi il termine "malpensanti". Prima di tutto, lo sostituirei con "benpensanti". Poi mi accorgo che oggi c'è una parola che rende ancor meglio l'idea: "governativi".
    E qui torniamo al titolo, che hai lasciato senza postilla.

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    1. forse è giusto "malpensanti" se ho capito bene: pessimisti ma non fino in fondo, pensano che non ci sia rischio di autodistruzione nucleare come ammoniva Einstein, e che quindi in fin dei conti il pazzo capitalismo non sia così pazzo da autoeliminarsi, ma sia la solita ruota, una sorta di meccanicismo perpetuo, e che male che vada resista lo spirito di sopravvivenza (il cattivo non può morire, su caino è costruita un'intera bibbia), e la salvezza dell'intero sistema.

      MB

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    2. La valenza ironica del termine "benpensante" ha da decenni assorbito completamente quella letterale. Se benpensante significa conformista, è chiaro che significa anche malpensante. Salvo che il termine benpensante ha il pregio di dare l'orticaria ai lettiani.

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  3. https://officinadeisaperi.it/materiali/perche-gli-individui-aderiscono-ai-regimi-da-il-manifesto-e-malvino/

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  4. https://bit.ly/3MgCVoG

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