venerdì 23 agosto 2013

Povero Bradley Mannin


Chapeau! Gli specialisti stanno facendo un egregio lavoro di rammendo. E i media come solito si prestano volentieri a fare da sponda. La vicenda Wikileaks, del povero Bradley Manning, così come quella di Edward Snowden, ci fanno toccare con mano che cosa siano in realtà gli Stati Uniti. La loro reputazione presso l’opinione pubblica internazionale ha subito dei duri colpi, e ha spogliato il governo degli Stati Uniti di ogni autorità morale, politica e giuridica di agire come un “tribunale dei diritti umani”.

Cosa c’è di meglio per demolire una persona, un militare accusato di spionaggio, il giorno dopo la sentenza che lo vede condannato per aver rivelato i crimini americani, che inventarsi la storiella che costui vuole cambiare sesso per diventare una donna?! Qual è l’impatto di una simile “notizia” sull’opinione pubblica? E tutti lì, a bere come degli assetati sulle menzogne inventate ad arte. Il povero Bradley Manning, dopo tre anni e mezzo d’isolamento in carcere e con la prospettiva di dover trascorrere molti altri anni di reclusione, va compreso se ha accettato di recitare la parte scritta per lui.

Una tirannia che utilizza il terrorismo – da essa alimentato e inventato – come arma di politica interna e internazionale. L’attentato alla maratona di Boston è eloquente al riguardo: l’impiego di attori professionisti, decine di comparse, sicuramente flaconi di sangue finto (basta guardare queste foto per rendersene conto) e la più che probabile invenzione della famiglia cecena Tsarneav. Nessuno è morto e nessuno è rimasto ferito, ma l’opinione pubblica mondiale crede a ciò che vede, e le immagini dell’attentato sono molto crude ed eloquenti. Se non si guardano attentamente.

Il padre dei due “attentatori” pare non sia altro che è un personaggio immaginario, interpretato da un attore di nome Mark Rothwell, che vive a Portland, Oregon. Anche la madre sarebbe un personaggio immaginario, un’attrice di nome Kayla Lian, che vive anch’essa a Portland e che lavora con Mark Rothwell nel Portland Actors Assemble. Singolare questo articolo del Boston Globe, non vi pare? Ovviamente non dice tutto.


Tanto per farsi un’idea in che cazzo di mondo viviamo, questo sito ci offre certamente qualche curiosità al riguardo.

2 commenti:


  1. E di questo cosa ne pensi?

    http://alzalatesta.net/index.php/lettere-deliranti/4300-omicidio-aldo-moro-un-documento-straordinario.html

    ciao,gianni

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