sabato 19 maggio 2012

Domande e risposte elementari



Non ne sentivamo la mancanza, ma le bombe, gli attentanti, gli affari torbidi li stavamo aspettando, così come si attende il transito di un treno a un passaggio a livello chiuso. È il modo in cui le forze multicolori della conservazione ci ricordano che non potendo più governare sono ancora loro a regnare. Non ha importanza chi siano gli esecutori contingenti di tale volontà, specialisti del plastico o sicari da quattro soldi, né quali mezzi essi utilizzino, sofisticati o rudimentali. E tanto meglio se credono di agire per i più diversi e improbabili motivi.

Cosa scriveva un procuratore di Palermo meno di tre anni fa sul Corriere della sera a proposito di questo stato di cose?

« … un terribile e irrisolto affare di famiglia, interno a una classe dirigente nazionale tra le più premoderne, violente e predatrici della storia occidentale, la cui criminalità si è estrinsecata nel corso dei secoli in tre forme: lo stragismo e l’omicidio politico, la corruzione sistemica e la mafia. Tre forme criminali che essendo espressione del potere sono accomunate non a caso da un unico comun denominatore, che è il crisma stesso del potere: l’eterna impunità garantita ai mandanti eccellenti di stragi e omicidi politici e ai principali protagonisti delle vicende corruttive».

Sapete in quale pagina il Corriere ha pubblicato questo intervento il 26 agosto 2009, quando stavamo al mare e ai monti? In quella degli spettacoli. Giustamente, dato che Scarpinato esordiva nel suo articolo così:

«Se provate a chiedere a un fruitore medio di fiction e di film sulla mafia che idea si sia fatto della stessa, vi sentirete sciorinare i nomi dei soliti noti: Riina, Provenzano, i casalesi e via elencando. Sentirete evocare frammenti di una storia di bassa macelleria criminale, intessuta di omicidi, cadaveri sciolti nell’acido, estorsioni, traffici di stupefacenti, di cui sono esclusivi protagonisti personaggi di questa risma: gente che viene dalla campagna o dai quartieri degradati delle città, e che si esprime in un italiano approssimativo. Una storia di brutti sporchi e cattivi, e sullo sfondo la complicità di qualche colletto bianco, di qualche pecora nera appartenente al mondo della gente “normale”. […] Questo, con le dovute varianti, il pastone culturale ammannito da fiction e film di conserva con la retorica ufficiale televisiva, e metabolizzato dall’immaginario collettivo. Un pastone che non fornisce le chiavi per dare risposta ad alcune domande elementari».

Già, delle cose più elementari gli “esperti” che sui media puttaneggiano da mane a sera non dicono mai nulla. Soprattutto su un fatto molto elementare non possono dire nulla. Immaginiamoci un telegiornale che apra con tale affermazione: "il potere non può risolvere nessuno dei cosiddetti problemi gravissimi dal momento che sarebbe il potere stesso ad essere messo in questione". È ciò che accade effettivamente nella realtà concreta di tutti i giorni, ma si tratta di una verità che non si può ufficializzare perché pericolosa e che implica una conseguenza elementare: è venuto il momento di risolvere tutti i problemi del nostro tempo direttamente.

2 commenti:

  1. "Per il consenso serve la paura. Prima una vittima, poi mano dura"
    (Francesco Cossiga)

    The Red

    RispondiElimina
  2. Monti: dopo le banche licenza di rubare anche per le assicurazioni.

    Approfittando di elezioni, stragi e quant'altro, i giornali pagati da noi, fanno passare sotto silenzio un nuovo colossale furto a beneficio delle assicurazioni: nuova norma che riforma la Protezione Civile abolendo i risarcimenti ai privati che hanno perso la casa. Unica possibilità: stipulare un'assicurazione.

    gianni

    RispondiElimina