Ieri, il medico Ashraf Al-Jedi è stato ucciso in un bombardamento israeliano nel campo profughi di Nuseirat, a sud di Gaza City. Altre 14 persone sono morte con lui. Forse i TG ne hanno dato notizia? Censura e autocensura. A molti potrà apparire falsa e assurda l’affermazione che faccio, tuttavia gran parte dell’informazione è controllata dal sionismo e dai suoi emissari.
Al-Jedi era preside del dipartimento di infermieristica dell’Università Islamica di Gaza. Aveva conseguito il dottorato in Europa. Il suo predecessore, Nasser Abu Al-Nur, è stato ucciso da una bomba il 23 febbraio 2024, insieme a tutta la sua famiglia. L’ultimo rettore dell’Università Islamica, Sufian Tayeh, e la sua famiglia sono stati assassinati in un attacco aereo nel campo profughi di Jabaliya il 2 dicembre 2023. Tayeh era un professore di fisica teorica e matematica applicata di fama internazionale. Infine, Refaat Alareer, professore di letteratura e scrittura creativa all’Università Islamica, è stato assassinato deliberatamente il 6 dicembre 2023. Una delle sue poesie è ormai conosciuta in tutto il mondo: “Se devo morire,/che porti speranza,/che sia una storia”.
Israele intende sradicare la nazione palestinese anche colpendo il suo sistema educativo. Il bilancio fino all’estate del 2024: tre rettori universitari, 17 professori con le loro cattedre e 59 professori associati e assistenti uccisi. Nel giugno 2025, un dettagliato rapporto delle Nazioni Unite rivelò un “modello genocida di attacchi israeliani contro i centri palestinesi di istruzione, cultura e religione”. Israele fu quindi riconosciuto colpevole del “crimine di annientamento”. Ha distrutto il sistema educativo di Gaza “con conseguenze dannose a lungo termine per i bambini e i giovani e per l’identità del popolo palestinese”. A quel punto, il numero di accademici assassinati era salito a oltre 190.
Un rapporto del Ministero dell’Istruzione palestinese di questa settimana ha segnalato circa 20.000 studenti uccisi e oltre 30.000 feriti a Gaza. Inoltre, quasi 800 insegnanti e circa 240 accademici sono stati assassinati.
Un lavoro scientifico, una distruzione strategica delle fondamenta dell’istruzione universitaria e una guerra sistematica contro l’istruzione. Un genocidio anche culturale realizzato non solo con armi statunitensi e ma anche con armi e materiali per uso bellico dei Paesi europei. Storicamente l’Occidente è sempre stato il maggiore fabbricante di guerre e genocidi.
Maya Wind, nel suo libro Torri d’avorio e acciaio, dimostra come le università israeliane sostengono l’apartheid del popolo palestinese. La distruzione della cultura è un passo decisivo verso la completa distruzione di un popolo. Questo è esattamente ciò che Israele intende fare con l’omicidio mirato di insegnanti e studiosi a Gaza e, ora, anche in Cisgiordania.
Nessun commento:
Posta un commento