giovedì 9 ottobre 2025

La sinistra politica ha le idee chiarissime

 

Si dice che la sinistra non ha un programma, un progetto di trasformazione sociale e una speranza di profondo rinnovamento, non ha questo e manca di quell’altro. Non è vero, la sinistra ha le idee chiarissime e un carattere di classe ben definito: vuole gestire bene il capitalismo! Con la sinistra la borghesia ha regnato sovrana da quel dì.

Quando la sinistra è stata, per anni e anni, al governo, i suoi leader avevano l’ambizione di voler dimostrare il loro valore come ministri, una loro presunta neutralità tecnica e cercare il sostegno delle classi dirigenti più spesso di quanto non fossero interessati a onorare i loro impegni verso chi li aveva eletti.

Il disfacimento ideologico della sinistra trova una semplice spiegazione nella posizione di classe sia dei suoi leader che del suo parterre. Chi sono gli autori del famigerato Jobs Act e di tante altre nefandezze che sarebbe pleonastico elencare? Perfino Carlo Donat Cattin era più a sinistra di questa accozzaglia che non si sa bene a chi e a che cosa stia a sinistra.

Più schizofrenica che mai nella sua frammentazione (è un dato storico), la sua autentica posizione è liberista e le sue dichiarate tendenze sono quelle di avvicinarsi al centro-destra (ma ne è respinta). Quali sono le sue rivendicazioni sociali ed economiche, qualcuno le conosce? Il minimo salariale? Rivendicare santa Caterina?

La sinistra usa la retorica per mobilitare le masse, ma solo per deluderle e metterle a tacere quando va al governo. Allorché giura di sostenere lo Stato borghese con l’obiettivo di rimanere al potere il più a lungo possibile. Per consolidare la propria posizione di potere, cerca il riconoscimento e il sostegno della classe media superiore e del mondo degli affari.

Ma le plebi non sono sciocche all’infinito, non votano più o votano per una destra che, se anche priva di un capitale culturale adeguato, è però capace di una sintesi ideologica, per quanto rozza, demagogica e populista. Una destra che accetta la logica economica dei mercati, ma che parla di sicurezza e promuove un discorso sull’immigrazione e di nazione che unisce chi ancora ci crede o gli conviene.

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