Chi gliel’ha fatto fare, l’odio per i russi? È bastato per scatenare una carneficina di tali proporzioni, che in Europa non si vedeva da quasi ottant’anni? Ridursi in mandria di mentecatti, eleggere un comico come presidente, fargli recitare la parte, applaudire convinti! Fino all’ultimo dollaro! E di dollari i mandanti di questa guerra ne hanno tanti. Sangue in cambio di denaro, e ovviamente di armi. Poi ancora armi e altro sangue.
Era segnato dal destino che l’Europa dovesse rituffarsi nel sangue? Si poteva prevedere, era stato previsto, studiato a tavolino, gli accordi di Kiev erano solo per guadagnare tempo. Lo dice la Merkel, lo confermano altri.
L’invasamento di tanti maniaci della morte, di quella altrui. Loro se ne stanno comodi e caldi a compitare cifre. Le cifre dei bollettini di “vittoria”. I filmati dei carrarmati colpiti dai droni con precisione millimetrica. Non ci mostrano i corpi dei carristi arrostiti, nei degli altri morti sul campo di battaglia. Lo fanno per non impigrire la nostra digestione. Migliaia, decine di migliaia, forse centinaia di migliaia di morti, che per pudore chiameranno poi “caduti”. Per la patria, naturalmente. Ognuno sotto la sua bandiera, una croce sopra la sua tomba.
Possibile non vedere ancora una volta il fallimento dell’Europa? Un fallimento completo nella contesa di due miserabili vinti. Che importanza può avere se i loro nonni hanno combattuto dalla stessa parte, con la stessa divisa. Adesso è un’altra cosa, è il momento della verità, seguita sui mappamondi, puntando gli occhi su certi paesini ignoti, che ora assumono una suprema importanza.
Quante vite valgono quei lembi di terra? Non un palmo in meno, giurano solennemente. Costi quel che costi. Quanti dei loro sudditi, che si sono lasciati trattare come carne da cannone tanto facilmente, non ci saranno più quando sarà sparato l’ultimo colpo?
Voi, signori della Nato, una volta che il vostro delirio si sarà realizzato, che cosa ci regalerete? Una guerra più grande ancora, certamente. Che a Mosca sognino un impero grande quanto quello dello zar è considerato riprovevole, anzi, antistorico e criminale. Che a Washington si punti a un impero grande come il mondo è invece considerato normale.
C’è indubbiamente una differenza: la maniera americana di dominare il mondo è considerata più corretta, signorile, liberale e democratica. Ricordiamoci che sono stati i nostri liberatori (i russi non hanno fatto poi molto sul fronte loro). Quanto dovremmo scontare ancora questa cambiale? Ahi, Cristoforo Colombo, come se non fossero bastati i nostri antichi guai.
Bighellonando su Twitter si incontrano i tifosi. Le perdite del nemico sono come gol segnati alla squadra avversaria. Se si va a guardare l'intestazione dell'account, spesso ci sono i colori di una squadra di calcio.
RispondiElimina(Plutarco) “I poveri vanno alla guerra, a combattere e morire per i capricci, le ricchezze e il superfluo di altri.”
RispondiElimina"La guerra in Ucraina sta consumando un'enorme quantità di munizioni e sta esaurendo le scorte alleate.
RispondiEliminaL'attuale tasso di utilizzo delle munizioni dell'Ucraina è molte volte superiore al nostro attuale tasso di produzione.
Questo mette a dura prova le nostre industrie della difesa. Ad esempio, il tempo di attesa per le munizioni di grosso calibro è passato da 12 a 28 mesi: gli ordini effettuati oggi verranno consegnati solo due anni e mezzo dopo. Dobbiamo quindi aumentare la produzione. E investire nella nostra capacità produttiva". Lo ha detto il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg in conferenza stampa.
https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2023/02/13/stoltenberg-kiev-consuma-piu-munizioni-di-quante-ne-produciamo_7225c0cf-e3c4-4631-949d-edaf566f3570.html
Consiglio di ascoltare questa interessantissima intervista al colonnello russo Vitaly Kiselev
RispondiEliminahttps://youtu.be/H2bB3VBp3kM
Saluti