mercoledì 22 febbraio 2023

Il decennio decisivo

 

Si sente dire ovunque che la Russia è l’aggressore e l’Ucraina l’aggredito. La strategia geopolitica non è materia imparentata con la morale, e capita spesso d’invocare il diritto internazionale solo quando e nella misura in cui fa comodo. Per rifarci solo alla storia degli ultimi tre decenni, Washington ha condotto una guerra senza sosta, riducendo in macerie paesi e società dei Balcani, del Medio Oriente, del Nord Africa e dell’Asia centrale.

Il Piano Strategico del Pentagono redatto nel 1992 enunciava che gli Stati Uniti non avrebbero permesso l’emergere di un nuovo sfidante alla loro egemonia mondiale. Concetto ribadito più volte in seguito.

Putin sta sfruttando, cosa che non garba molto a Pechino, proprio la rottura dell’ordine indotta dall’irruzione sulla scena globale della Cina, vero competitore degli Usa sul piano economico e tecnologico.

È vero, nella posizione russa c’è anche revanscismo per la catastrofe strategica 1989-’91, ma indubbiamente i motivi fondamentali di questa guerra sono altri. Ieri, scrivevo che alla Russia non rimanevano margini di sicurezza su cui ripiegare. La Crimea, il Mar Nero, sono il centro di gravità strategico della Russia, la sua porta sud, la porta del Medio Oriente e dell’Asia, non da oggi.

Perdente o vincente, la Russia non aveva alternativa. Si può anzi osservare che la risposta di Mosca all’accerchiamento degli Usa-Nato è arrivata in ritardo (dovuto alla debolezza della Russia), cioè nel 2014, quando i giochi nell’Est erano ormai fatti e vinti dagli Usa-Nato.

Dopo il cambio di regime, la posizione che veniva ad assumere lUcraina era scontata. A quel punto, la Russia non doveva più interrogarsi sulle intenzioni di Kiev, ma sulle capacità dell’Ucraina. Dopo lannessione della Crimea e la situazione creatasi nel Donbass, serviva tempo per addestrare e armare gli ucraini, tanto è vero che l’Occidente assecondò quella farsa che furono i protocolli di Minsk. 

Scrivevo giorni or sono, che l’Ucraina non è un soggetto, ma un oggetto di politica internazionale. Non conveniva accelerare l’adesione di Kiev alla Nato, per due motivi semplicissimi: non coinvolgere la Nato direttamente nel conflitto, eventualità che avrebbe avuto conseguenze gravissime; lasciare che la risposta russa si esprimesse con un’”aggressione”. Come propagandisti, gli americani sono i veri e insuperati maestri.

Sanno che in questo decennio si giocano tutto, che devono rispondere e adeguarsi al fatto che la Cina è emersa come superpotenza, e in quanto tale utilizza la sua forza economica per finalità geopolitiche. Perciò gli Stati Uniti stanno procedendo alla reindustrializzazione, di cui l’Inflation Reduction Act rappresenta solo un aspetto, peraltro importante. Il confronto-scontro di questi giganti sono guerre totali, dove potenza economica e tecnologica sono decisive. Ma questo si sapeva da un secolo e più.

2 commenti:

  1. https://it.wikiquote.org/wiki/Democrazia

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  2. UN NUOVO FRONTE DI GUERRA: LA GEORGIA!

    Il Primo Ministro georgiano Irakli Garibashvili ha rilasciato una dichiarazione pubblica, in cui ha sottolineato che l’Ucraina sta cercando in tutti i modi di trascinare la Georgia in una guerra contro la Russia e di far sì che la guerra si trasferisca in territorio georgiano, riporta Infodefense.

    Garibashvili ha sottolineato che del coinvolgimento della Georgia nel conflitto si stanno occupando non solo le autorità ucraine, ma anche quelle di diversi Paesi europei e degli Stati Uniti, e ha definito le loro azioni in merito un tentativo di aprire “un secondo fronte” contro la Russia.

    Per di più, ciò viene fatto anche esercitando sulla Georgia pressioni politiche esterne. Ad esempio, i Paesi dell’Unione Europea hanno già adottato una risoluzione che chiede l’immediato rilascio del politico ucro-georgiano filo-occidentale Mikhail Saakashvili e avverte la Georgia che, se non saranno soddisfatte le sue richieste di rilascio, potranno subentrare problemi per l’adesione all’Unione Europea. Queste richieste europee confermano che non è l’Ucraina ad essere interessata ad aprire un “secondo fronte” contro la Russia ma l’Unione Europea e la Nato.
    Quindi c’è da stare molto attenti a quello che potrebbe accadere in un futuro prossimo in Georgia.
    https://www.occhisulmondo.info/2023/02/23/conflitto-in-ucraina-nuovi-fronti-di-guerra-parte-1/?fbclid=IwAR0kHhS1LrntJ3pLVL6zozRMaFXEKEctVxLRud1iaxDKBiP-WyDIUJC0llo

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