Si legge sulla stampa, sui social, si sente dire in tv e alla radio che l’argomentazione secondo cui gli Stati Uniti sono responsabili della guerra in Ucraina ignora un principio fondamentale, sia sul piano del diritto che della morale, ossia che la responsabilità di un omicidio, o di un’invasione, ricade sulla persona che preme il grilletto o dà il comando.
Questa è, come dimostra qualsiasi studio serio sulla guerra fondato sulla storia, un’analogia banale e del tutto falsa. Gli omicidi individuali e le guerre tra nazioni implicano livelli di causalità profondamente differenti.
La guerra è un evento che nasce dalla complessa interazione di processi economici e geopolitici operanti su scala globale, nonché d’interessi sociali delle classi egemoni. La vera causa di una guerra è raramente riconducibile a chi ha sparato “il primo colpo”.
Nel periodo che precede lo scoppio di una guerra, le parti contendenti – per ottenere il vantaggio politico e propagandistico di poter rivendicare una superiorità morale – fomentano in ogni modo la reazione del loro potenziale nemico affinché inizi le ostilità.
Gli Stati Uniti sono maestri in questo genere di provocazioni. Quando non colgono l’obiettivo, inventano. Hanno dalla loro parte la totalità dei media (sono un tutt’uno col potere economico e politico, con i supremi interessi del sistema). Si possono citare al riguardo numerosi casi del genere.
Ma man mano che la guerra si svolge e le questioni e gli obiettivi sottostanti vengono messi a fuoco, il significato del “primo colpo” come fattore scatenante del conflitto perde importanza. L’assassinio dell’arciduca Ferdinando a Sarajevo nel 1914 fornì il pretesto per una guerra che si preparava da tempo. Ma l’omicidio non fu la causa essenziale della prima guerra mondiale. Ormai lo sanno anche gli scolaretti, o meglio, lo sapevano quando ancora, seppur negletta, la storia era materia scolastica.
Agli scolari americani viene detto che fu l’attacco a Fort Sumter nel 1861 a dare inizio al conflitto, e questo è vero, ma in realtà quell’attacco non fu la causa della Guerra Civile, così come l’attacco giapponese alle Hawaii non fu il motivo della guerra nippo-americana nello scacchiere del Pacifico. Vale il noto principio che la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi.
Nel caso dell’attuale guerra in Ucraina, l’invasione russa del 24 febbraio 2022 è stata preceduta da una lunga catena di eventi. Ieri sera, per esempio, ho sentito dire in tv da uno sciocco a gettone che tutti i bambini morti nel conflitto sono morti in Ucraina. Significa aver dimenticato che la guerra infuriava nell’Ucraina orientale dal 2014, provocando oltre 14.000 morti. I bambini venivano uccisi dalle milizie di Kiev.
Inoltre, i combattimenti nella regione del Donbass erano stati accelerati dal rovesciamento del governo filorusso eletto a Kiev, sostituito da un governo nominato anche di fatto da Washington e largamente finanziato dagli Stati Uniti.
L’origine della guerra può essere fatta risalire più indietro, alla dissoluzione dell’URSS nel dicembre 1991, che ha innescato una reazione a catena di conflitti nazionali ed etnici. Un processo simile si era svolto in Jugoslavia dopo la sua disgregazione nel 1990-‘91.
C’è un altro problema nell’argomentazione prevalente, ossia che la Russia agisce in modo diverso rispetto alle altre nazioni perché è guidata da un uomo molto “cattivo”. La cattiveria di Putin spiegherebbe perché la Russia ha scatenato una guerra per la quale non c’era giustificazione. Lasciamo da parte il florilegio di minchiate sul tumore di Putin, al cervello, alla tiroide, alla prostata, ai testicoli ... . Sappiamo che i falliti, per sbarcare il lunario senza dover lavorare, spesso si buttano nel giornalismo.
Le guerre preventive a volte sono considerate accettabili, ma solo se una nazione rivale è pronta a colpire. Ovviamente viene sostenuto che l’Ucraina non era in quella posizione l’anno scorso. In realtà l’Ucraina si predisponeva per un attacco più massiccio, quantomeno verso la Crimea, e in ogni modo stava combattendo da anni con sue proprie truppe nei territori a maggioranza di popolazione russa in violazione degli accordi stipulati.
Si potrebbe anche addurre il fatto che gli Stati Uniti si sono comportati in modo non meno illegale quando hanno invaso l’Afghanistan e l’Iraq, ma ciò non depone a favore di qualsiasi aggressore. Tuttavia non va trascurato l’esame delle politiche degli Stati Uniti e della NATO nei precedenti 30 anni, che hanno portato a cambiamenti di regime, all’assassinio di leader, massacri di civili e, nel caso qui in discussione, all’espansione della NATO nell’Est Europa e la prevista integrazione dell’Ucraina nella stessa alleanza.
Non va dimenticata la stipula di un partenariato strategico nel novembre 2021. Quell’accordo approvava la strategia militare di Kiev del marzo 2021 che proclamava esplicitamente l’obiettivo militare di “riprendere” la Crimea e il Donbass, violando esplicitamente gli accordi di Minsk del 2015 che costituivano il quadro ufficiale per la risoluzione del conflitto nell’Ucraina orientale.
Washington, quanto a violazione degli accordi sottoscritti, può vantare una storia, macchiata di sangue, che data fin dalle origini. Tra l’altro, un suo presidente è stato il maggior fautore della Società delle Nazioni, ma quando videro che non potevano dominare quel consesso decisero di non farne parte.
Quale speciale diritto possono invocare gli Usa per portare proprie armi e truppe ai confini della Russia nel mentre essi negano, giustamente, tale diritto alla Russia, alla Cina e a chicchessia di installare proprie basi militari in America Latina?
LA NATO PREPARAVA LA GUERRA IN UCRAINA FORNENDO ADDESTRAMENTO E ARMI FIN DAL 2014. PAROLA DI STOLTENBERG!
RispondiElimina😁
https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/309-topnews/93905-stoltenberg-l-alleanza-si-preparava-al-conflitto-ucraino-dal-2014.html?fbclid=IwAR1kuCJLnBErzrGC1kiiaJEZ5ca_B67r_IPIUTFhDvaRd8WATLsJGZ-sW5Q
Sì, è la solita storia, quelle USA sono sempre guerre 'giuste', 'umanitarie', 'contro il terrorismo', 'per la democrazia'. Quindi loro sono autorizzati a tirare il grilletto.
RispondiEliminaTutto ciò che scrive è pienamente condivisibile.
RispondiEliminaQuello che conta è dominare il fronte interno, confidando nella memoria da pesce rosso e nell'apatia del lavoratore-consumatore.
(Peppe)
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RispondiEliminaAlla ricerca di alleanze e armi da inviare all’alleato ucraino, il generale Laura Richardson, capo del comando meridionale degli Stati Uniti, ha inviato a tutti i Paesi sudamericani una precisa offerta, chiedendo ai loro governi di approvare l’invio a Kiev dei loro vecchi armamenti di origine sovietica ed offrendo in cambio la progressiva sostituzione con equipaggiamenti militari americani di più nuova fabbricazione.