giovedì 16 febbraio 2023

Déjà vu

 

«Al centro di Roma regna un materialismo vistoso e vergognoso. Le donne si esibiscono in pellicce straordinarie venute da chissà dove, tiran fuori calze di ooni colore, scarponcini imbottiti, guantoni e cappucci fantasia. I negozi le tentano come ogni specie di cose desiderabili quanto inutili che pare incredibile possono fiorire ora. Una rosa costa 150 lire! Cioccolatini a 1800 lire il kilogrammo. [...] Si cerca di provvedere ai tanti sfollati che ancora campano in mezzo alla città malamente. Raccogliamo roba e denari, anche scatolame dei militari e bestiario americano usato ma lavato. [...] Si sono organizzati spettacoli per bambini presi con camion nelle borgate povere per un natalizio panem e per circenses. [...] Ma tutto ciò che si fa suona fasullo. Occorrerebbe una seria assistenza sociale. Riusciremo mai ad essere un paese civile, come s’intende ora, a generale beneficio?

Le lettere di Nicolò (del 12, 14 e 16 dicembre) descrivono la strenua vita di Londra, non ancora uscita dalla guerra. Tutte le classi sociali egualmente impegnate nello sforzo; o arruolate o in servizi volontari. Nove milioni di donne prestano la loro opera da anni, con disciplina ferrea, con sacrifici e sforzi appena immaginabili. Aboliti lussi, comodi, privilegi. La produzione tutta rivolta al necessario e il tesseramento è rigorosissimo ancora [lo sarà ancora per anni nel dopoguerra!]. Da noi l’anarchia dei singoli porta ai disagi dei molti. E il privilegio di pochi costa a innumerevoli persone».

Elena Carandini Albertini, Passata la stagione ..., Passigli editore. I brani sono tratti dal diario del dicembre 1944.

Il 14 gennaio 1945, scrive Elena: «Roma vivacchia di ogni specie di traffici. Mercato nero ancora prospero nonché quello bianco delle ragazze per i militari stranieri. Alla leva non ci si presenta, molti lavori vengono abbandonati perché non rendono abbastanza. Meglio vivere di espedienti, rivendere scatolette e sigarette, un po’ di tutto. [...] gli aiuti che affluiscono non possono bastare. Dall’Occidente si mandano in Abruzzo coperte, vestiario e molto altro. Ma è l’assistenza nostra che dovrebbe seriamente onestamente funzionare».

26 gennaio: «Giornali pieni degli arzigogolamenti e delle manovre di La Malfa, in polemica con Nenni, benché ansioso di non perdere terreno a sinistra. Quindi solite gomitate per spingere a destra i liberali mentre la destra vera e temibile, reazionaria e ancora fascista, sta già rialzando la testa. Forte proprio di queste discordie democratiche».

18 marzo: «La mia camera è sempre più colma di fiori [dopo il parto], sul mio letto sono candidi bei lini. Dovrei vergognarmene. Siamo degli incoscienti. Non mi raccontava ieri Captain Manley della terribile fame e della miseria in Sicilia? Giunte a tal segno che gli americani si sono persuasi a non buttar più via gli avanzi delle loro mense militari. Ne fanno ora un pastone, nutrientissimo, lavorato con sale e molto aglio. Passano migliaia di persone a prendere tale nutrimento, che solo ai porci si sarebbe dato».

19 marzo: «Pietro Nenni davvero non me lo aspettavo. [...] è un poco impacciato quando entra. Lo invito a sedersi sulla poltrona accanto al mio letto. [...] parla della Francia, che ha molto amato, con lo stesso nostro sconforto. Vi rifioriscono il nazionalismo e la confusione politica, sotto l’egida di De Gaulle, fattosi forte dell’avere gli angloamericani centrato e magnificato in lui la Résistance. [...] ha onestamente aggiunto: “Pensi che al crollo della Francia l’80 per cento dei socialisti francesi ha votato per Pétain!”. Al bivio fra Germania e Inghilterra si optava per la prima, fedeli al mito della forza conclamata.»


5 commenti:

  1. Molto interessanti i brani della Carandini che lei ha scelto. Cartoline a colori dal passato, molto dettagliate. Grazie, è sempre un piacere leggerla

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  2. Ah dimenticavo...nel brano del 19 marzo credo si alluda a Pietro Nenni. Altrimenti la coincidenza della quasi omonimia sarebbe clamorosa

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  3. “Pensi che al crollo della Francia l’80 per cento dei socialisti francesi ha votato per Pétain!”
    Non capisco. Votato?

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    1. penso si riferisca alla votazione del 10-7-40 delle camere che diedero la fiducia a Pétain con 569 voti contro 80. è una storia poco nota ciò che avvenne dopo la sconfitta della Francia nel 1940.

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  4. https://bit.ly/3XxC1cd

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