La confusione sta nella vostra zucca.
Una guerra per procura è un conflitto in cui almeno due Stati o potenze si scontrano
indirettamente attraverso altri attori (Stati, gruppi armati, mercenari, ecc.) che essi
sostengono con mezzi diversi (economici, armamenti, materiali, ecc.).
La guerra per procura è antica quanto la guerra stessa (non solo le guerre, anche i colpi di
Stato per procura). La formula inglese war by proxy è stata creata da Zbigniew Brzeziński, consigliere del
presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter. Questo concetto si applica a molti conflitti della
Guerra Fredda, ma non solo. Nel corso di questo secolo l’Occidente si è abituato a condurre
le sue guerre per procura, se possibile sotto la legittimità delle Nazioni Unite.
La guerra per procura non è un concetto militare nato di recente. Se ne trova traccia, per
esempio, nei 36 stratagemmi di un trattato cinese sulla strategia che descrive i metodi che possono essere usati per sconfiggere un avversario, scritto probabilmente
durante la dinastia Ming.
La Francia di Richelieu durante la Guerra dei Trent’anni intervenne solo indirettamente nel
conflitto sostenendo e finanziando i nemici degli Asburgo. Fu solo nel 1635, a causa della
loro sconfitta, che la Francia entrò ufficialmente in guerra contro gli Asburgo.
Le guerre combattute in India tra i vari Stati furono finanziate e armate da una società
privata, la Compagnia delle Indie orientali che mi pare avesse sede a Londra.
L’Inghilterra finanziò le guerre contro Napoleone e fomentò tutte le coalizioni antifrancesi
dell’epoca. Questo è un esempio di guerra per procura, per cui l’uso di altre forze armate
europee (o truppe ireegolari nella penisola iberica) è finanziato e armato contro l’esercito
francese.
La guerra di Corea (1950-53) era sostenuta dalla Repubblica popolare cinese e dall’Unione
Sovietica. Solo in un secondo tempo intervennero direttamente le truppe di Pechino, ossia
quando le divisioni statunitensi minacciarono la zona delle centrali elettriche che fornivano
energia alla Cina.
Lo sbarco alla Baia dei Porci, nel 1961, fu un’azione di guerra per procura.
Il conflitto cambogiano tra il 1978 e il 1999, che vedeva primo attore il Vietnam e il suo alleato
cambogiano furono sostenuti dall’URSS, mentre Cina, Stati Uniti e Thailandia, tutti
desiderosi di frenare le influenze vietnamite e sovietiche nella regione, prestarono il loro
sostegno alle forze anti-vietnamite, comprese quelle del Khmer Rossi.
La guerra civile yemenita è un conflitto armato guidato da una coalizione dall’Arabia
Saudita e comprendente una dozzina di stati per eliminare gli Houthi, sostenuti dall’Iran.
L’uso di Hezbollah da parte iraniana è il mezzo ideale per danneggiare una potenza rivale,
in tal caso Israele. Eccetera.
Una delle tante guerre dimenticate, quella nel nord del Mali, è combattuta dai soldati
africani, anche se tutto, dalle risoluzioni del Consiglio di sicurezza al trasporto truppe, passando per azioni di intelligence e dei commando, è orchestrato dietro le quinte dalla
Francia, tradizionale sponsor della regione. Questi esempi potrebbero moltiplicarsi per
quanto riguarda l’Africa, ma ciò non interessa l’opinione pubblica occidentale, tantomeno
quella italiana che in generale non va oltre l’interesse per il proprio ombelico, salvo ipocrite
lacrime per i morti annegati nel Mediterraneo.