Figuriamoci se non sono d’accordo che si riaprono le librerie, e magari anche molto altro, e però ci si rifiuta di ammettere che in Italia oltre il 70% di persone non leggono affatto. Poi si chiede a questo stesso popolo di avere un’opinione politica competente per votare, per giudicare questo e quell’altro. Ipocrisia. In realtà fa agio a chi comanda che questo popolo si affidi alla televisione, semplice spettatore di tutti coloro che lo ingannano e gli parlano in suo nome. Sarebbe invece tempo che questo popolo desse a Cesare quel che è di Cesare: ventitré colpi di pugnale.
Tuttavia bisogna prendere atto che non viviamo in tempi intelligenti, e non dobbiamo stupire che delle assolute mediocrità siano deputate a far fronte alle difficoltà che la realtà presenta. Questa gentaglia (come altro definirla?) prende con ardore e concitazione la parola per eiaculare a turno o tutta insieme la propria soluzione. E se qualche volta questi tribuni appaiono sinceri è perché quando la paura ha varcato un certo limite, il coraggio e la viltà producono per qualche istante effetti simili.
Sanno quanto la loro posizione di usurpatori sia fragile e provvisoria, e sanno quanto sia pericoloso che la società possa diventare, costrettavi, più esperta e intelligente; quanto possa nuocere loro che la società civile nel suo insieme, non appena ognuno comprende di non avere alcun potere sulla propria vita, possa rimettersi in gioco e decidere di non aver più bisogno di mediazioni.
e abbiamo anche circa 80.000 scrittori, altro paradosso
RispondiEliminaun po' di meno dopo il virus
EliminaSui social ho visto un fiorire di commenti entusiasti su Conte che ha mandato a cagare quegli altri 2 fenomeni. Cosa che per altro avrebbe potuto fare tramite un confronto parlamentare invece che in una conferenza stampa televisiva.
RispondiEliminaRicapitolando velocemente due cose:
-L'organizzazione mondiale del lavoro prevede una disoccupazione che potrebbe salire al 20%in Italia. E in generale nel mondo si parla ormai di 25 milioni di nuovi disoccupati solo a causa del coronavirus.
- Abbiamo un debito pubblico al 130% su cui paghiamo interessi mostruosi.
-Il Pil è fermo e non cresce da tempo. E la previsione è che andremo ben sotto lo 0 di perdita.
-L'economia italiana poggia sulla piccola e media impresa e sul turismo. Questi sono il nostro tessuto produttivo. Ed è qui che la crisi ha colpito al cuore in maniera impietosa. In aiuto a questa spina dorsale non si è fatto ancora nulla, anzi sembra che la cosiddetta "Fase 2" preveda, fra le altre cose, la distruzione sistematica della microimpresa.
- Manca una strategia complessiva a livello economico se non chiedere soldi (a debito e quindi da restituire con gli interessi) all'Europa.
-Patrimoniale su redditi e/o depositi sopra i 500.000€ur? No, sia mai!
-Totale assenza di una strategia per gestire i malati a domicilio (non lo dico io lo dice l'Ordine dei medici).
-C'è stato un uso eccessivo degli ospedali che sono diventati luoghi di contagio pazzeschi.
-Sono completamente mancate le forniture di protezioni individuali agli operatori sanitari. E ciò ha causato morti a dismisura in questa categoria come il diffondersi del contagio.
Mi fermo qui per non continuare per ore.
Il tutto mi fa pensare che i più continueranno imperterriti a farsi prendere per i fondelli da chi è pagato profumatamente per farlo. Non come prima. Peggio di prima. Il dubbio che avanzava lei qualche post indietro. Direi che possiamo tranquillamente levarci ogni dubbio a riguardo.
se dalla prossima settimana si smetterà con l'isteria e si provvederà ad aprire le produzioni e certi servizi, quindi a maggio progressivamente tutte le altre attività (vorrei dire anche le scuole, ma non oso), il danno potrebbe essere più contenuto. cmq dubito, fortemente dubito.
EliminaLe scuole? Se cercavamo un blocco sociale (*) compatto, lo abbiamo trovato: gli insegnanti, che sono tutti, come un sol uomo, per il principio di precauzione.
Elimina(*) l'uso del termine è provocatorio.