mercoledì 22 aprile 2020

Maledetta primavera


Dai e dai sta prendendo atto, poco a poco, della situazione. Magari tra un mesetto gli scappa qualcosa in più. 

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E quelli che pubblicarono una loro lettera su un quotidiano tedesco? Maledetti crucchi, non si ricordano degli amici, di quelli che li hanno aiutati nel bisogno. Scrocconi. Con il loro surplus commerciale possono fare tanti tamponi. Povero Nando Meniconi, lui ci ha avuto la malattia. 


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Fa molto glamour la città deserta, ma a Venezia nemmeno i colombi trovano da mangiare. Non va meglio per gli esseri umani che ci lavorano, reduci già delle maree eccezionali dell’autunno scorso. Quando la dittatura del coronavirus permetterà che negozi e alberghi riaprano, se riapriranno, mancheranno i clienti. Lo stesso vale per le altre città che di turismo vivono. In Italia non si muore di fame, si sa. Meglio farci morire negli ospizi e negli ospedali ridotti a lazzaretti. Abbiamo messo la plancia in mano a dei bambini, oltretutto dei bambini mona, e non mi riferisco solo alla classe politica il cui livello è il più basso di sempre. La nave affonderà, su questo non ho più dubbi, semmai ne avessi avuti.

Continuiamo a dire che questa situazione dipende dal virus, che è un po’ come prendersela con la primavera.


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Parliamo d’altro. Il prezzo del greggio Brent, punto di riferimento internazionale, è sceso ieri a meno di 20 dollari al barile per la prima volta in 18 anni mentre continuava la scivolata nei contratti a termine per WTI (greggio texano e parametro di riferimento). Lunedì i contratti futures WTI per maggio erano precipitati sotto i tacchi delle scarpe, per un motivo tecnico che ha dato luogo alle grida dei giornali. Ad ogni modo i contratti futures su giugno erano rimasti sui 20, poi ieri a un certo punto sono scesi a 6,50, prima di risalire a 11,57 alla fine della giornata un calo del 43%.

Il prezzo spot per il greggio Brent è sceso a 17,51 al barile ieri prima di recuperare a 19,33, un calo del 24% in un giorno. In questo momento è sempre sotto i 18 dollari.

È difficile credere che il prezzo scenderà ancora, eppure sarà così perché a dominare è sempre l’antica legge dello scambio. Mentre ci spostiamo verso le date di consegna fisiche, in assenza di una significativa ripresa della domanda il segno rosso dilagherà più del virus. Non sarà certo lo stoccaggio del greggio nei siti e sulle petroliere in mare, che non può essere infinito, a salvarne il prezzo.

I livelli di prezzo attuali sono insostenibili per i produttori statunitensi, ma non solo per loro. Potrebbero innescarsi anche tensioni a livello internazionale, poiché è noto che le disgrazie non vengono mai sole.

Il tentativo del presidente americano Trump di arrestare la riduzione dei prezzi facendo sì che la Russia e l’Arabia Saudita riducessero la produzione di 9,7 milioni di barili il giorno non vale più nulla. Perciò ha indicato che potrebbero essere imminenti misure di salvataggio del governo. Infatti, ieri, Trump ha twittato di aver “incaricato il segretario dell’Energia e il segretario del Tesoro di predisporre un piano per rendere disponibili le risorse in modo che queste importanti aziende e posti di lavoro siano garantiti a lungo nel futuro”.

Non si può garantire tutto e a lungo nemmeno se stampi dollari a manetta e da un lato solo. Ripeto, per ciò che vale, quello che ho scritto il 22 marzo: non ci sarà soluzione al di fuori di uno sforzo coordinato a livello internazionale. Che non ci sarà.

7 commenti:

  1. https://ilmanifesto.it/farmaci-e-vaccino-contro-il-covid-19-per-tutti/
    https://ilmanifesto.it/il-prezzo-del-petrolio-va-sotto-zero-anomalia-sovversiva/

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  2. non prendermi in giro: la nave Italia era già affondata da un pezzo. Classi basse sommerse da decenni, mancavano solo i padroni (ricchissimi) con il loro governo orchestra che suona in tv. La fase 2 sono scialuppe solo per loro, verso la Svizzera.

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  3. Mantellini, che per me era da sempre il termometro del benpensantismo, da qualche giorno sembra essersi risvegliato. Come si suol dire, ha preso coscienza.

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  4. Dici che il livello della classe politica è il più basso di sempre?
    Ma ti ricordi che quando in Francia al ministero della cultura c'era Jack Lang noi avevamo Vincenza Bono Parrino?E ti ricordi di Carlo Giovanardi (casi Aldrovanti e Cucchi), Emilio Colombo (cocaina terapeutica), Fernando Tambroni (morti di Reggio Emilia), Nino Strano (mortadella in Senato), Luca Orsenigo (il cappio a Montecitorio), Sandro Bondi (il poeta) e poi Clemente Mastella, Mario Borghezio, Rocco Buttiglione, Gianni Alemanno, Giulio Andreotti, Giorgio Almirante, Domenico Scilipoti......devo continuare?
    Secondo me il livello medio non è cambiato.

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    1. ha ragione, mi correggo: è sempre stato peggio, prima e ora.

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