«Il mugnaio doveva pagare al fisco la
tassa in ragione dei giri; ma a seconda della diversità tra mulino e mulino,
anzi da macina a macina, il prodotto di un ugual numero di giri variava […]. Si
aggiunga che il mugnaio, tenuto a pagare la tassa in ragione dei giri, nel
farsi rimborsare dal cliente doveva e non poteva altrimenti che conteggiargli
la tassa secondo il peso. E giri e peso non andavano mai d'accordo; e fisco,
mugnai, clienti, ognuno si riteneva danneggiato e derubato e ingannato.»
Il
povero – in senso letterale – Riccardo Bacchelli è divenuto più noto per
l’omonima legge che per il suo romanzo, Il
mulino del Po.
In
epoche che per vari motivi non ci sentiamo di rimpiangere, l’imposta sul
macinato, ossia la tassa sulla fame, bastava a fomentare sommosse e sanguinose
repressioni. L’imposta gravava per circa una lira al quintale, non poco date le
condizioni d’allora. Oggi non ci facciamo più caso, ma a parte l’aria, tutto è
sottoposto a salasso. Dall’acqua, malgrado sia regalo del buon dio, ai combustibili
per il riscaldamento (l’iva sul pellet l’anno scorso è passata d'emblée dal 10
al 22 per cento).
Renzi
Matteo, cintura nera di bugie, ci manda a dire che farà calare “ancora” le tasse. Si presti attenzione
ai dati comunicati a suo tempo della CGIA, non già quelli ufficiosi, ma quelli
ufficiali.
«Nel 2015 – sottolinea il coordinatore
dell'Ufficio studi Paolo Zabeo – al lordo dell'operazione bonus Renzi, la
pressione fiscale ufficiale in Italia è stata pari al 43,7 per cento, contro il
43,6 del 2013. Tuttavia, il peso complessivo che il contribuente onesto
sopporta è di fatto superiore ed è arrivato a toccare la quota record del 50,2
per cento.»
Rispetto
al 2014, dunque, la pressione fiscale non cala, ma aumenta, seppur di poco. E
ciò vale anche per gli anni precedenti e per quelli futuri. Scriveva Il Sole 24ore:
«Stando
alle stime del Def 2015 la pressione fiscale in Italia è attesa in aumento nei
prossimi anni. Dovrebbe infatti passare dal 43,5 per cento sul Pil registrato
lo scorso anno al 43,7 per cento del 2019, raggiungendo un picco massimo del
44,1 per cento negli anni 2016 e 2017.»
Quali
che siano le cifre, gli scostamenti decimali da un anno all’altro, da un
governo all’altro, la situazione reale, percepita, insufflata, non cambia se
non in peggio. Renzi dice di voler
stimolare la crescita, ma in realtà intende solo accumulare altro debito. Del
resto come tutti i suoi predecessori. È vero, com’è stato osservato, che il
debito stimola la domanda (ma neanche tanto), ma è un tipo di domanda artificiale
ed effimera. E per fortuna congiuntura vuole che i tassi d’interesse si mantengano bassi, garantendo il contenimento (si fa per dire) “automatico” del debito.
E
tuttavia, il debito pubblico italiano è aumentato di circa un terzo dalla fine
dal 2007, quand’era a 1.596.762 milioni, il 104,0% del Pil (ciò nonostante c‘è
in giro gente che vaneggia di “monetizzare il debito”). Da notare che ora contribuiscono alla stima del PIL:
il traffico di sostanze stupefacenti, la prostituzione, il contrabbando di
sigarette.
I
governi italiani si trovano a voler mettere d’accordo l’incudine e il martello:
devono stimolare la crescita attraverso i consumi e rendere più competitive le
merci abbassando i costi di produzione (i
veri problemi dell’offerta italiana però non sono i salari). Ciò si traduce
da un lato in elemosine a deficit, in inutili e costosissime regalie alle imprese,
e dall’altro nel taglio lineare delle prestazioni sociali, dei salari (voucher,
mancato rinnovo dei contratti), ecc. ecc.. Ma non vogliono tagliare realmente
sprechi e dissipazioni su cui vivono milioni di elettori.
A
ciò s’aggiunge che il fior fiore dei commercianti, professionisti e padroncini
nostrani raramente dichiara mediamente più di 20mila euro d’imponibile. Inoltre,
le imposte sulle successioni e donazioni sono le più basse d’Europa, e fino
all’anno scorso le polizze vita erano esenti, per i beneficiari, ossia gli
eredi, da qualsiasi imposta (ora l’imposta è stata introdotta ma solo per la
componente finanziaria). Eccetera. Si tratta dunque di una politica fiscale
calibrata in modo da favorire la rendita (con ritorno elettorale).
Vediamo
cosa dice l’attuale ministro dell’economia:
«La pressione fiscale «continuerà a
scendere nei prossimi anni anche se non facessimo interventi specifici».
Scenderà al 40% «non so se entro la legislatura» ma in ogni caso «in pochi
anni». Così il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervistato a Porta
a Porta. Anche la crescita «si rafforzerà perché dobbiamo vedere ancora in
pieno l’impatto delle riforme strutturali, compresa la riforma costituzionale».
A
noi più che l’aritmetica, torno a ripetere, ci frega il latinorum.
sulle successioni zero
RispondiEliminasulle 'donazioni' in famiglia zero
sulle donazioni alla chiesa zero
sulle donazioni al partito zero
sulle fondazioni zero
sul patrimonio zero
bene vixit qui bene latuit
0+0+0+0+0+0 = 0,Renzi
EliminaE' esploso a terra il satellite di Facce e buccke,mentre il solito uragano si abbatte sulla Florida.
RispondiEliminaConsultiamo indi cabbala e i terzini e i quartini (da piola) di Nostradamus per scrutare il futuro.
caino
A proposito di mugnai....
RispondiEliminaUn sorridente Latouche ci potrebbe narrare di quanto erano bianchi i mulini per una decrescita felice,mentre come ben tutti sanno i mugnai furono l'ossatura della nascente borghesia europea (piccola borghesia rurale per tenere a bada i contadini,che prima erano controllati da parroci di campagna).
Lassù qualcuno ci ama ,poiché come già ho detto,ha impedito di far partire un mezzo che avrebbe di nuovo consentito a milioni di cazzari di scrivere miliardi di cazzate in modo ancor più veloce.
Cara Olympe, che mondo ,che mondo..!!
caino
I mulini erano bianchi allora. Bianchi di farina, un lavoro bestiale, insalubre, di operai dalla vita breve, intossicata e stentata, alla catena sotto padroni mugnai a volte spietati.
EliminaBernardino Ramazzini, il primo medico al mondo ad occuparsi professionalmente delle patologie dei lavoratori - De Morbis Artificum, 1700 - descrisse l'ambiente di lavoro del mulino come "inferno bianco".
Oh, povero Zucconberg ci ha rimesso qualche cent? Sarà stata la visita al compare santamartiano? Dicono giri jella da quelle parti. Prometto solennemente.....io FB non ce l'ho e manco me passa p'a' capa di iscrivermi, mi succhiano già abbastanza altri....ragioniere ci provi a non pagare la tassa di successione, va in galera e ci marcisce, a me hanno tolto mezza vita fra notai e tasse.....
RispondiEliminaCaifa.
in Italia fino a 1 milione di euro si paga zero di tassa di successione.
Eliminaè che in italia il ceto medio più che improduttivo è in certa parte parassitario, per questioni di quantità e di qualità della sua genesi
RispondiEliminaSi è preferito il mantenimento di certi equilibri attraverso la lentissima trasformazione del sistema produttivo e impedito lo snellimento dell'apparato statale, ecco di conseguenza la bulimia dei ceti medi che si sono loro affiancati e divenuti così parassitari, non avendo una vera genesi economica, costitutivamente orientati al voto di scambio, anche laddove non esplicitamente richiesto
E' in fondo il vecchio statalismo che non molla ma tutto questo riguarda ieri.
oggi semplicemente non sanno come fare a sbloccare questa situazione che provoca da una parte debito, contrazione economica e richiede fiscalità di classe a tenerlo a galla e dall' altra non ha neanche più, tranne in alcune parti del meridione, un solido ritorno elettorale.
del resto vedi cosa sta accadendo a roma
Eliminapossiamo dire che era previsto?
Ma non potendo mai distinguere l' onesto dal disonesto e il parassita dal produttivo ( se non accendendo qua e la un riflettore mediatico a comodo dei padroni dei media ) l' unica strada " di classe" che verrà percorsa con la scusa di "dar sollievo al popolo sofferente " sarà smantellare la classe media in toto , cioè' l' unica classe in grado , per mezzi e cultura ,di contrastare l' attuale sorgere di un sistema oligarchico.
EliminaE a questo il pentastellato "reddito della gleba" sarà perfetto :-)
ws
Abbiamo visto che ormai i governi degli stati si buttano giù o si impongono tramite il debito.
RispondiEliminaPer questo il vero mandato di renzi è quello che scrivi tu:
"in realtà intende solo accumulare altro debito".
Non a caso una delle slide mancanti era proprio quella sul debito nel servile silenzio dei giornalisti.
Ormai quello che fanno veramente è sempre negato/nascosto/mascherato dal contrario.(le "tutele crescenti" da te citate ne sono il paradigma)
Ma altra cosa ancor più nascosta: mi risulta che - con la regia di draghi - le nuove emissioni di debito pubblico siano emesse secondo il diritto anglosassone e non più secondo la Lex monetae.
Così hanno strozzato l'Argentina e così ci incaprettano all'europa e all'euro.
Con tutto quello che ne consegue.
Però in silenzio....strepitando di tutt'altro.
Per questo ottimo lavoro, alla fine del suo mandato renzi sarà premiato.
blair docet e barroso presidente goldmann and sachs non fa scandalo.
Ciao,g