venerdì 26 agosto 2016

Non reggerà ancora a lungo


Gli ultimi dati dell’Inps confermano che il Jobs act è stato essenzialmente un massiccio trasferimento di denaro pubblico nelle tasche dei padroni. Aumenta ancora il ricorso ai voucher (+40%). I padroni stanno recuperando alla grande, con evasione fiscale e contributiva, le perdite subite con la crisi, che fanno pagare ai lavoratori. Ciò non è dovuto all’insipienza di questo governo, come taluni credono, ma al suo pieno successo. Padroni e governo sanno bene che in piedi resteranno le attività che hanno saputo o potuto compiere le necessarie ristrutturazioni, a scapito di quelle che non sono state in grado di rimodularsi, sul piano produttivo e commerciale, al nuovo quadro internazionale.

Gli elementi di crisi vengono individuati, sia pure nel quadro ideologico borghese, in modo preciso. Anche sul piano politico, perciò la riforma costituzionale che elimina le ultime illusioni della democrazia parlamentare. Tuttavia la crisi economica è un dato strutturale e irreversibile. Alla fine del tunnel non si presenta alcuna reale possibilità di ripresa. Ogni politica economica ha dunque come asse centrale l’attacco frontale e generalizzato delle classi lavoratrici, alle loro condizioni di vita e di lavoro. Non certo alla loro autonomia politica che non è mai esistita in questo paese né in altri. E però i nodi economici e sociali lasciati irrisolti portano alla resa dei conti, inevitabilmente. Il tappo non reggerà ancora a lungo, complice la tempesta finanziaria che si sta avvicinando.



5 commenti:

  1. l'istinto del Dominio: per loro i Sacrifici non saranno mai abbastanza, mai abbastanza il precariato, mai abbastanza la flessibilità, anche la sussistenza è ad ampiezza variabile, sanno che ci si abitua a tutto.
    bisognerà dimostrar non a loro ma a noi stessi il contrario

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    1. fino a quando non salterà il tappo e invece saranno pagate pensioni e stipendi pubblici dubito accada qualcosa di serio

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  2. Sulle pensioni non mi pronuncio. Ma nell'impiego pubblico si sta arrivando - dopo anni di selvaggia caccia mediatica all'untore "fannullone" - a un punto di autoflagellazione e abiezione tali che si sta affermando la percezione dello stipendio come grazia ricevuta, non più come contraccambio per il lavoro svolto. Non scherzo, sono testimone auricolare. Ti tagliano il salario? Eh beh, pazienza, in fin dei conti "abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità" e quindi paghiamo per torti pregressi. Gente che prende 1.200 euro al mese ha perso negli ultimi anni centinaia, migliaia di euro all'anno tra decurtazioni e mancati rinnovi di contratto. E non fa e dice assolutamente nulla. Non siamo lontani dal momento in cui perfino non pagare lo stipendio non provocherà alcuna reazione.

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  3. Oltre a pensioni e stipendi statali,sembra che il bottino più ambito dei barbari nordici siano i risparmi degli italiani:

    http://sollevazione.blogspot.it/2016/08/la-campana-tedesca-suona-morto-di.html

    ciao,g

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