Sarebbe un atto di giustizia e un monito

Mi sono fatta l’idea che parte dell’astensione dal voto e parte della perdita di consenso elettorale del Partito democratico sia attribuibile agli effetti della cosiddetta riforma delle pensioni Monti-Fornero. Mano a mano che passa il tempo e le persone vengono coinvolte si accorgono del meccanismo infernale messo in opera con la nuova legislazione sulle pensioni. E non mi riferisco solo ai cosiddetti “esodati” o ai nati delle classi 1952-’53 – forse i più penalizzati dalla Monti-Fornero. Si pensi, per dire, che gli edili non rientrano nella categoria dei lavori usuranti. Ma c'è dell'altro.

E a proposito di lavori usuranti, venerdì scorsi mi è capitato di sentire un caso dalla viva voce di un protagonista. Ho incontrato un mio conoscente, un certo Luigino, dall’apparente età di cinquanta e passa. Parlando di lavoro il discorso è andato sulla pensione. Ha cominciato a lavorare molto presto e ora, mi ha detto, ha 31 anni di contributi. Allora, ho osservato, fra quattro anni andrai in pensione. Neanche per idea mi ha risposto. In realtà compie 47 anni il mese prossimo e per andare in pensione – mi ha detto – deve raggiungere la “quota”, e poi aspettare il proprio “turno” (*).

Il discorso s’è interrotto lì. In effetti, gli “usuranti” possono accedere alla pensione con 35 anni di contributi ma solo se sommandoli all’età danno per risultato “quota 97,6”. Pertanto devono avere quasi 62 anni, oppure un numero maggiore di contributi. Nel caso concreto di Luigino, con 35 anni di contributi e 51 di età raggiungerà solo quota 86. Gli resterebbero pertanto ancora da lavorare circa 9 anni, infatti egli dovrà maturare quasi 42 anni di contributi da sommarsi a 56 anni d’età per raggiungere il quorum di 97,6. Sennonché dal 2021il quorum sale a 99,3. A quel punto, Luigino avrà raggiunti i requisiti per la cosiddetta pensione anticipata.

Osservava opportunamente ieri il giornale di Confindustria (pagina 2) a riguardo dei lavori usuranti:

« In questo modo si ottiene un anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia, ma i paletti da rispettare solo tali da disincentivare [leggi: rendere quasi impossibile] questa soluzione, anche perché a volte [leggi: nell’80 per cento dei casi, come da statistica citata dallo stesso quotidiano] si arriva prima alla pensione anticipata “standard” ».

Che dire? Coloro che hanno escogitato questa trappola, quelli che hanno firmato la legge e quelli che l’hanno votata in parlamento, andrebbero appesi ai lampioni. Sicuramente da parte dei servi padronali si alzerebbe un coro greco contro simile “violenza”. Eh no, anime belle. La violenza sulla pelle della gente è tutta vostra. Questo invece sarebbe un atto di giustizia, e un monito.

(*) Per l'accesso al beneficio gli interessati devono presentare una apposita domanda alla sede INPS entro il primo marzo dell’anno in cui si maturano i requisiti volta ad ottenere il riconoscimento di lavoro usurante. La domanda non è da confondere con la domanda di pensione che sarà presentata solo in un momento successivo, previa comunicazione di accoglimento della domanda di accertamento di aver svolto lavoro usurante. Tra una cosa e l’altra di solito non passa meno di un anno.