Oggi su Repubblica c’è
un’intervista al regista Oliver Stone che parla del suo ultimo film e degli
Stati Uniti, uno dei paesi meno democratici al mondo. E a proposito di America
c’è anche un lugo articolo di Marco Belpoliti sul tabacco, la sua storia e la sua sociologia. Naturalmente si parte da
Cristoforo Colombo, il quale, com’è noto, fu lo scopritore del nuovo
continente, forse a sua insaputa. E invece non scoperse proprio un bel nulla,
non perché vi furono degli approdi in epoche precedenti, ma perché quel
continente e i suoi abitanti esistevano già ben prima di Colombo. Cosa diremmo
noi se nel XV secolo in Europa fossero approdati degli amerindi prima del viaggio colombiano?
Che l'Europa è stata scoperta da un certo Tȟatȟaŋka Iyotȟaŋka? Ad ogni modo, Belpoliti
sostiene che Marx fumasse non la pipa bensì il sigaro. Non è così, Marx fumava in
entrambe i modi, come risulta da un rapporto di una spia della polizia tedesca
che visitò l’abitazione dei coniugi Marx e sui tavoli vide numerose pipe. Fumò
molto ed ebbe seri problemi bronchiali, forse fatali.
*
Conservo
un portasigarette di quando fumavo, fino a più di vent’anni fa. È il regalo di
una signora, una donna di alcuna avvenenza ma che sapeva a suo modo essere gentile.
Londinese doc, era nata, suo malgrado, in quello che negli Anni Venti era
ancora un sobborgo di Parigi. Poi vennero gli anni dell’Africa, vissuti non
come una Karen Dinesen, ma da modesta impiegata d’ambasciata.
Animalista
militante, adorava i cavalli e i cani. E anche lady Diana, prima di definirla
una puttana. Gli ultimi anni li volle trascorrere – ripeté spesso – a spese
della sua Regina, ossia in una casa per anziani di buon livello non lontano
dalla capitale inglese. Fosse stato per la sua Regina e non per l’accredito
mensile che arrivava puntuale, l’avrebbero scaricata in un ospizio plebeo.
Ogni
mattina approntavo le mie sigarette con destrezza artigianale, con cartine e
una mistura composta di un terzo di Latakia (errato credere sia solo per la
pipa), un altro terzo di trinciato forte, e un tabacco più aromatico, da noi
non commercializzato, che mi procuravo per vie traverse. Nulla d’illegale, per
carità.
Fumare
tabacco non è pratica salubre (s’è per questo nemmeno svolgere certe attività,
ecc.). Non per questo chi fuma è “scemo”, come ci manda a dire, tramite un noto
cretino, la presidenza del consiglio dei ministri. Sono degli ipocriti perché
dal fumo incassano delle belle cifre, che però poi non bastano a coprire le
spese sanitarie per curare le patologie legate al fumo.
Però
fumarsi una cicca dopo un buon caffè offre soddisfazione come poche altre cose.
Magari ci ripenso e ricomincio, che dite?
Non indurre in tentazione 😜
RispondiEliminaA proposito, tu sei nel luogo giusto per l'importazione! Ci sentiamo dopo ciao
EliminaNon lo faccia, coi tempi che corrono si sa mai avesse qualche patologia, non la eliminassero e non intendo dal SSN ma del tutto, visti gli alti costi.
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