Il
Sole 24ore, su dati Istat, rivela,
con stizza, che su circa 9,4 milioni di pensioni di vecchiaia e anzianità
vigenti a fine 2014, quasi 229.000 sono pagate a persone ritiratesi dal lavoro
prima del 1980, quindi oltre 35 anni fa. Facendo sfoggio delle mie capacità aritmetiche ho calcolato si tratti del 2,4 per cento delle citate tipologie di pensione.
Nel
complesso oltre 760.000 persone con pensione previdenziale di vecchiaia,
anzianità o prepensionamento percepiscono l’assegno da oltre 30 anni.
Non
resta che eliminare gli ultra ottuagenari. Chiediamo all'Ama di Roma di predisporre un piano di smaltimento differenziato per status.
Rispetto
al 1980, si va in pensione mediamente 7 - 10 anni dopo, passando da 55 anni a
63,3 per quelle di vecchiaia nel 2014 (da 53,3 a 59,83 anni per le pensioni
anticipate). Rispetto al 2011, per la vecchiaia l’innalzamento dell’età media è
stato significativo con oltre tre anni in più (66,41 nel 2014 a fronte di 63,46
nel 2011). Nel 2016 l’innalzamento è ancora più marcato.
Lavoro
ce ne sarà sempre di meno e dunque anche occupati (peraltro perdurando la
giornata lavorativa normale di otto ore), mentre aumentano gli anziani. Il
deficit previdenziale – per quanto la maggioranza dei pensionati percepisca
assegni di fame, e per quanto l’Italia abbia un sistema previdenziale che non garantisce
un futuro ai giovani – è destinato ad aumentare anziché diminuire.
Due
più due è quattro, anche nella nostra epoca, nonostante qualcuno voglia farlo
passare per un paradosso.
Per
quanto siano scarsi gli aiuti alle famiglie, vi sia un indice di povertà fra i
più alti dell’Ocse, e investimenti insufficienti in istruzione e in ricerca, il
debito statale aumenta sempre più, gli appelli a maggior deficit inesausti. Le
chiacchiere governative su sprechi e dissipazioni, sul taglio di spese
sproporzionate, sulla famosa lotta all’evasione combinata a quella tesa a
colpire di anatema la corruzione, stanno sempre a zero tondo. Quando salterà il
tappo, allora avremo anche noi i nostri bastioni di Orione, come declamò con
enfasi patriottarda qualche giorno fa un telecronista ad una gara di
canottaggio. Ridateci Galeazzi e fateci ridere con una dentiera nuova, grazie.
I numeri parlano chiaro, l' italia è un paese (particolarmente) fallito di un sistema fallito e tutta la nostra " politica" è ormai solo imbonimento a copertura delle " iene" impegnate nello "spoglio della carcassa" .
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