domenica 14 agosto 2016

Ben tornati nel capitalismo reale


La ristrutturazione del capitalismo italiano è stata fatta pagare a milioni di proletari (e per loro non è ancora finita) e a migliaia di padroncini che si erano illusi sulle sorti magnifiche e progressive del famigerato “mercato”. La pagano anche le banche (in realtà sempre i sopracitati poiché le banche sono come lo Spirito santo).

Quel giovanotto che va sotto il nome di Luigi Zingales ci viene a raccontare che «in relatà, il problema non si limita alle sole sofferenze, ma anche ai cosiddetti incagli, oggi ridenominati “inadempienze probabili”». Potete chiamarli come volete e dargli il prezzo più comico, sono soldi che non ritorneranno più in cassa. Piuttosto che menar il can per l’aia raccontateci a chi la metteranno ancora una volta nel culo per centinaia di miliardi. “Il futuro dell’Italia dipende dal valore” di quella spazzatura, precisa il teorico della monnezza. Questa è l’esatta classificazione delle “inadempienze probabili”.

E viene il turno del solito Rampini, che ci racconta di un’altra formidabile scoperta, ritrovata nell'ultimo Rapporto McKinsey:

«L’ultimo decennio ha sconvolto l’ordine economico: i figli sono più poveri dei genitori, e forse destinati a rimanerlo.»

Ma dove vive s’sta gente, ci voleva il McKinsey per sapere ciò che è noto a tutti da decenni ormai?

«Se lasciata a se stessa, l'economia non curerà l'impoverimento neppure se dovesse ricominciare a crescere: "Perfino se dovessimo ritrovare l'alta crescita del passato, dal 30% al 40% della popolazione non godrà di un aumento dei redditi". E se invece dovesse prolungarsi la crescita debole dell'ultimo decennio, dal 70% all'80% delle famiglie nei paesi avanzati continuerà ad avere redditi fermi o in diminuzione.»


Oh stronzi di tutto il mondo, ben tornati nella realtà del capitalismo.

3 commenti:

  1. Ma dove vive s’sta gente ?

    a Capalbio ; ma pare che il "mondo reale" stia arrivando anche li :-)
    ws

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  2. Mentre noi giravamo con le schede elettorali
    loro intanto chiudevano le fabbriche.
    Che noi dormissimo davanti ad un ufficio di collocamento
    O che fossimo dietro a farci timbrare i certificati,
    loro non si preoccupavano di noi.
    Sentivamo parole d’ordine come queste:
    State calmi! Aspettate ancora un po’!
    Quanto è più grande la crisi
    tanto più grande sarà la ripresa!
    E io dicevo ai miei compagni:
    cosi parla il nemico di classe!
    Quando parla di epoca buona
    è della SUA che intende parlare.

    Giusto un po' di Brecht. Buon Ferragosto a tutti

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