Disoccupazione a due cifre, salari
reali in caduta, aumento della povertà e delle disuguaglianze sociali,
corruzione endemica, situazione economica fallimentare, non sono, per una
volta, il ritratto del Bel Paese. I media di tutto il mondo, salvo eccezioni
che si disperdono come pioggia nel mare, ci trasmettono immagini che nulla
hanno a che vedere con i 100mln di poveri brasiliani, con le innumerevoli
baraccopoli.
Nel 2009, quando il governo
brasiliano si è assicurato per il 2016 i giochi per Rio, l’allora presidente
Luiz Inácio Lula da Silva ha proclamato: “Il nostro momento è arrivato”.
Durante lo stesso periodo, Lula si vantava che il Brasile, il cui tasso di
crescita era balzato al 5 per cento, era immune dagli effetti della crisi
finanziaria globale del 2008. Sappiamo poi come siano andate le cose sia sul
piano personale all’ex presidente e sia sul piano della crisi economica.
*
Le Olimpiadi rappresentano la
massima spettacolarizzazione e promozione del nazionalismo più vieto. Quelle
del 1936 non furono chieste da Hitler, ma gli capitarono a fagiolo. Anche in
quel caso si celebrava, ufficialmente, l’ideale olimpico. Del resto non va
dimenticato che il barone Pierre de Coubertin riconosceva candidamente che lo
sport, tanto apprezzato a suo dire per far progredire lo sviluppo del genere
umano, era funzionale nella preparazione dei maschi francesi a diventare
soldati migliori in guerra.
Non parliamo poi dell’uso
generalizzato e furbo del doping, che è come parlare di corda in casa
dell’impiccato. Sostanze dopanti si possono acquistare liberamente e dunque
legalmente in qualsiasi farmacia., come sa qualunque cicloamatore della
domenica o frequentatore di palestre. Figuriamoci gli altri. Almeno in uno sport, già a livello dilettanti,
so con certezza che il doping viene imposto agli atleti per il raggiungimento
di prestazioni elevate, altrimenti sono posti fuori rosa.
Le Olimpiadi che potrebbero
tenersi a Roma nel prossimo decennio, servirebbero ad alimentare anzitutto le
lobby affaristico-mafiose delle cui attività stupiscono i media ogni qualvolta
le inchieste giudiziarie – che poi quasi sempre finiscono nel nulla di fatto –
rivelino lo stato dell’arte. Se il calcio italiano – come ha dichiarato
recentemente un ex calciatore e allenatore che ci bazzica da una vita – è
marcio, non credo che le cose vadano meglio per altre cupole dello sport.
Per una conferma sul doping, qui.
Per una conferma sul doping, qui.
Madame, ha dimenticato le decine e decine di morti sul lavoro e per gli scontri colla polizia in dimostrazioni anti governo e per un minimo di dignità......sorvolo su quello che stanno facendo alle foreste pluviali.....io voglio un referendum sulle olimpiadi a Roma, finiremmo peggio della Grecia ed anche la GB sta facendo i conti colle enormi spese dei gioch;i letto dei commissari CIO che facevano i bagarini e visti i guadagni degli squali procuratori dei giocatori di calcio presunti fenomeni e pagati a peso di diamanti, altro che marcio, decomposto e brulicante di vermi.....
RispondiEliminanon ho dimenticato
Elimina