A
proposito di Draghi e del cosiddetto quantitative easing (vedi qui) è presto detto a cosa serve: portare l’inflazione verso
il 2 per cento, come dichiarato. Come non dichiarato, il QE serve a svalutare ancor più l’euro, dunque a
rendere più a buon mercato le merci europee, anzitutto la merce per eccellenza. Sappiamo bene qual è. In tal
modo si tende a favorire l’esportazione, e sfavorire l’importazione riducendo
il consumo di prodotti esteri. Con la riduzione
del potere d’acquisto dei salari non è detto che una quota maggiore di essi
vada in consumi di prodotti europei. E comunque i consumi verranno a contrarsi
ulteriormente, anche se si spera vi saranno maggiori investimenti e quindi
creazione di salari aggiuntivi. Questo è negli auspici ed è però tutto da
verificare, come il Giappone insegna. Chi invece ne trarrà sicuro vantaggio
saranno le banche, che potranno impiegare in credito (si spera) o in
speculazione (è probabile) le riserve monetarie che il QE libera per mezzo
dell’acquisto di titoli detenuti dalle banche. La sostanza, all’osso, è questa.
Da
non dimenticare un dettaglio: gli “accomandatari” dell’operazione sono gli
Stati, cioè il cetriolo è, ancora e sempre, dietro a noi. Ma non chiamatela
minaccia, si chiama: “favorire la crescita”.
*
Chiaro
che il nodo greco, ora, è tutto politico, e non economico e monetario. Ad ogni
buon conto, il ministro della difesa greco, quel simpaticone di Kammenos,
minaccia la Ue, ossia la Germania che della UE è padrona assoluta:
“Se
l’Europa ci abbandona nella crisi, la sommergeremo di migranti, e tanto peggio
per Berlino se in mezzo a quella marea umana di milioni di profughi economici
si mescoleranno anche jihadisti dello Stato islamico”.
E
però nel frattempo, il governo greco, quello “de sinistra” col ministro "de destra", manda le proprie
navi da guerra a mostrare i muscoli alla Russia nel Mar Nero, in compagnia di
Usa, Canada, Italia, Germania, Turchia, ecc.. Il contrammiraglio Brad
Williamson (un americano, ovviamente), ha dichiarato che “La formazione e le
esercitazioni condotte nel Mar Nero servono a prepararsi ad intraprendere
qualsiasi missione Nato potrebbe richiedersi per adempiere ai propri obblighi
per la difesa collettiva”. Nel Mar Nero! Chissà cosa direbbe lo stesso
ammiraglio se la flotta russa andasse ad adempiere ai propri obblighi per la
difesa davanti alla baia di New York!
Giovedì
scorso, il parlamento ucraino ha approvato una proposta del presidente Petro
Poroshenko, che ordina un aumento pari a un terzo dell'esercito schierato ad
est, cioè fino a 250.000 effettivi.
Non solo nel mar Nero accadono cose.
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