Siamo distratti dalle opinioni, ma i fatti vanno avanti per conto loro, sempre testardi.
E con i fatti intendo, tra l’altro, la nuova corsa agli armamenti. Parliamo dunque di
questo genere di fatti, e segnatamente di sommergibili. Ai
sommergibili ho dedicato tre post molto divulgativi, giusto quattro anni or
sono. In particolare ho posto l’attenzione sull’evoluzione di questo genere di
scafi fino al modello tedesco denominato Typo XXI, di cui un esemplare divenne
operativo solo nelle ultime settimane di guerra e che può essere considerato
l’antesignano delle imbarcazioni convenzionali successive.
Già
negli anni Trenta si avvertiva il bisogno di un sottomarino di nuova
concezione, cioè di un sottomarino vero e proprio il cui habitat naturale fosse
la profondità del mare. Doveva essere veloce e silenzioso, ma soprattutto
doveva restare in immersione più a lungo dei suoi predecessori in modo da
sottrarsi al più grave pericolo rappresentato dalla caccia aerea nemica. Ciò
diventava possibile solo con una propulsione
indipendente dall'aria di superficie.
A
tale scopo era stata progettata dall’ing. Hellmuth Walter una turbina a gas che
utilizzava il perossido d’idrogeno (acqua ossigenata: H2O2)
in una forma stabilizzata chiamata perhydrol,
che avrebbe dato al mezzo subacqueo una velocità fino ad allora reputata impossibile
in immersione, cioè di oltre 20 nodi. Il nuovo mezzo permetteva anche un
permanenza in immersione un po’ più lunga. Fu partendo da tali principi che fu
realizzato anni dopo il modello denominato Typo XXI.
Torniamo al presente. Oggi, tutti i sottomarini sono divisi in due grandi
categorie in base al tipo di propulsione: sottomarini a propulsione nucleare (reattore nucleare) e sottomarini diesel-elettrici che si muovono in superficie con
l'aiuto di un motore diesel, e utilizzano le batterie elettriche per la
navigazione sott'acqua. Tali batterie sono ricaricate dai motori diesel durante
la navigazione in superficie. Com’era
inevitabile, e come accennerò più avanti, nel dopoguerra le diverse marine
nazionali hanno realizzato dei modelli di sottomarino tutti fortemente
influenzati dal modello Typo XXI.
Oggi
un sottomarino a propulsione diesel-elettrica è quasi silenzioso sotto l'acqua.
I motori elettrici a batteria non richiedono turbine, pompe e altre
apparecchiature rumorose. Tuttavia, un diesel impiega da due a cinque ore al
giorno per ricaricare le batterie, e se decide o è costretto a rimanere sott’acqua
lo può fare per un periodo di pochi giorni, inoltre la limitatezza delle
riserve energetiche non consente di utilizzarlo nelle regioni artiche,
ricoperte dai ghiacci. La scarsa potenza, a sua volta, impone vincoli gravi sul
dislocamento dell’armamento e per altri aspetti. In realtà, questi scafi
difficilmente possono essere considerati come delle vere unità subacquee
dovendo rimanere in superficie, nonostante l’impiego dello snorkel, per molto tempo durante la navigazione, con tutti i rischi
del caso.
Infatti,
senza voler entrare in tecnicismi per quanto riguarda le modalità operative in
azione di combattimento, e cioè su come debbono disporsi sulla linea di probabile
movimento del bersaglio, eccetera, basti dire che l'intero gruppo di
sommergibili in azione deve ricevere comandi da un posto di comando e controllo
esterno, e ciò crea fattori rivelatori supplementari e riduce la stabilità dei
gruppi di combattimento subacquei.
I
sottomarini nucleari, invece, denotano
un certo numero di vantaggi eccezionali. Anzitutto possono trasportare, oltre a
missili da crociera, anche missili balistici. Dunque sono dei giganteschi
mostri marini, degli incrociatori sottomarini strategici che possono rimanere in
immersione per un tempo praticamente illimitato; navigano ad alta velocità
sott'acqua (35 nodi), e a notevole profondità (circa 500 metri e anche oltre),
con la capacità di trasportare un numero enorme e vario di armi e attrezzature.
Sono anche dotati di sonar ad alta efficienza, di sistemi di comunicazione e di
ricognizione elettronica. Insomma, si
tratta di sottomarini a tutti gli effetti.
Tuttavia
il motivo del loro vantaggio, la propulsione nucleare, è allo stesso tempo il principale motivo di svantaggio. Il primo e
più importante inconveniente è la loro rumorosità,
nonostante il rivestimento fonoassorbente dello scafo, dovuta al sistema di raffreddamento del reattore. Infatti, la
presenza di un reattore nucleare (e talvolta due) a bordo del sommergibile, con
tutta una serie di altri sistemi (turbine, generatori, pompe, unità di
refrigerazione, ventilatori, etc.), produce inevitabilmente una varietà di
oscillazioni di frequenza e di vibrazioni. Pertanto, un sottomarino nucleare
richiede una sofisticata tecnologia per ridurre il livello di rumore. In ogni
modo tali sottomarini sono tutt’altro che invisibili alla sorveglianza antisom quando
sono in navigazione in mare aperto.
*
Il
sogno dei progettisti navali è quello di creare un sottomarino con una propulsione
che unisca i vantaggi di sottomarini nucleari (potenza, furtività acustica,
velocità e lunghe immersioni) al vantaggio che caratterizza i sottomarini
diesel-elettrici (bassa rumorosità). È dunque necessario progettare un
sommergibile convenzionale (non nucleare) che sia indipendente dall'aria, cioè
possa navigare in immersione per lunghissimi periodi, e in possesso di grande
potenza propulsiva.
Per
quanto riguarda la marina militare russa, già in epoca sovietica ha fatto
fronte alla superiorità delle flotte di superficie degli Usa e della Nato
sviluppando una flotta la cui forza d’impatto principale è data prevalentemente
dai sottomarini, specie quelli
nucleari. I sottomarini nucleari sono apparsi nella marina sovietica alla fine
degli anni 1950. Il primo sottomarino nucleare del progetto 627, chiamato
Leninsky Komsomol (Gioventù leninista!), è entrato in servizio nel 1958. Questi
sottomarini sono capaci di trasportare una vasta gamma di armi formidabili in
giro per il mondo, dai missili intercontinentali strategici ai siluri nucleari
tattici di alta precisione, ai missili a lungo raggio da crociera che
costituiscono il nucleo delle forze strategiche russe di deterrenza non nucleare.
La
marina militare russa è rimasta molto indietro negli ultimi due decenni in
fatto di sviluppo di battelli sottomarini a
propulsione anaerobica (Air
Independent Propulsion). Si ha notizia
che la Russia ha in fase di progettazione di una classe di sottomarini AIT, il
Progetto Kalina, di quinta generazione. Nel frattempo, però, è stato deciso di sperimentare
un nuovo sistema AIT entro il 2018 sul sottomarino San Pietroburgo, della
classe Lada (progetto 677).
Il
sottomarino “Amur 1650”, detto classe Lada, di quarta generazione, è la
riproposizione modificata di un vecchio progetto di cui sono stati realizzati alcuni
esemplari di cui uno, appunto il San Pietroburgo, è in dotazione alla flotta
russa. Le dimensioni di questo modello riprogettato sono più contenute rispetto
a quelle del famoso Varshavyanka (progetto 636, ulteriore sviluppo del progetto
877 EKM). Il suo complesso di armi è notevole, e oltre alle tradizionali armi
quali mine e siluri (sei tubi lanciasiluri da 533 mm per 18 siluri), si dice
che il modello della classe Lada sarà dotato di lanciatori specializzati per il
lancio di missili.
Come
detto, la caratteristica più importante del nuovo sottomarino russo sarà il
nuovo impianto di propulsione indipendente dall'aria, dunque la dotazione di motori anaerobici e di accumulatori agli
ioni di litio, che gli consente di rimanere in immersione fino a 25 giorni,
vale a dire quasi dieci volte di più del suo pur recentissimo predecessore, il
Varshavyanka. Non solo, i sottomarini con sistema AIP saranno ancora meno
rumoroso del Varshavyanka, che gli americani hanno soprannominato “Blacks Holes
in The Ocean”, perché è estremamente difficile rilevarlo.
Gli
Stati Uniti non hanno finora impiegato la tecnologia AIP, mentre i costruttori di
sottomarini tedeschi, svedesi e francesi solcano già i mari con i motori
anaerobici che erano stati sviluppati negli anni '80 e '90 del secolo scorso. C’è
da chiedersi se la decisione russa di produrre nuovi sottomarini con sistema
anaerobico sia volta principalmente a scopi commerciali (un grande business con
molta concorrenza) oppure se si tratti di una svolta nella strategia militare
russa. L’una e l’altra cosa stanno bene insieme.
Nessun commento:
Posta un commento