mercoledì 16 aprile 2014

Se ...


Se fossimo parenti delle vittime della strage del 12 dicembre 1969, non solo non avremmo ottenuto giustizia, ma saremmo stati condannati a pagare le spese processuali! Se fossimo parenti delle vittime di Piazza della Loggia, saremmo rimasti con un pugno di mosche in mano e a nostra volta condannati a pagare le spese processuali! Se un nostro caro fosse morto sull’aereo Itavia, a tutt’oggi non sapremmo ciò che è ancora coperto dal segreto di stato. L’elenco potrebbe continuare con altre stragi e altre vittime, morti sospette e segreti, omertà e coperture, depistaggi e lungaggini giudiziarie di decenni.

Se fossimo vittime della tortura, se fossimo rinchiusi in un carcere in condizioni tra le più inumane, se in attesa di un giudizio e una sentenza da molti anni, se avessimo subito pestaggi da parte di polizia e carabinieri, se un magistrato ti negasse i permessi dal carcere per i libri che scrivi, se fossimo perseguitati da una burocrazia cieca e inesorabile, educati a elemosinare ciò che è un diritto, sottoposti quotidianamente a galere mentali, senza un lavoro e una speranza di trovarne, sotto sfratto, strozzati dalle banche e dagli usurai o sottoposti a camorra, se fossimo stati beffati dalla legge Fornero e da tante altre inique e assurde normative? E anche qui l’elenco potrebbe continuare seguendo i tanti e i troppi casi in cui si è vittime, prima o poi, di un sistema che è forte con i deboli e connivente con i forti.

Proprio non vogliamo rassegnarci all’evidenza. Come si fa a parlare di democrazia in un sistema coinvolto a vario titolo in orrende e reiterate stragi? Come aver fiducia di “una classe dirigente nazionale tra le più premoderne, violente e predatrici della storia occidentale, la cui criminalità si è estrinsecata in tre forme: lo stragismo e l’omicidio politico, la corruzione sistemica e la mafia”? Come credere nella giustizia in un sistema che ha garantito “l’eterna impunità ai mandanti eccellenti di stragi e omicidi politici e ai principali protagonisti delle vicende corruttive”?


Chi riconosce questo sistema come una democrazia, chi crede in questa classe dirigente nazionale di cleptomani, chi crede di poter cambiare con il voto, è un illuso e in ogni caso, essendo queste cose fin troppo note, anch’egli un complice.

5 commenti:

  1. Da applauso per quanto chiaro e conciso, volevo dire circonciso, scusa volevo dire cionciso. Non mi ricordo cosa volevo dire.

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  2. dove, dove potremmo difendere meglio i nostri redditi da nessun lavoro mai? dove potremmo trovare degli scudi così democratici alla nostra tradizione opportunista e predatoria ("la costituzione più bella del mondo"). In quale altro paese occidentale nessuna imposizione sulle eredità, nessun censimento dei nostri patrimoni? Nessuna norma che interdica i nostri enormi conflitti d'interessi? Il paese dove meno e peggio si lavora e più e meglio si sfrutta. Dove la trovi una scuola così ben disorganizzata? Dove le cose si possono poi sempre sistemare con alcuni compromessi, con alcune trattative, con altri silenzi, con alcuni annunci e tanti condoni? Vent'anni che non mettiamo bombe, vent'anni! Dove li trovi dei partiti così? Funzionari servili e ricattabili ovunque, messi lì da noi! grazie a noi! Noi che ce lo possiamo permettere da generazioni, noi che abbiamo esaurito non solo l'Italia ma già molti molti altri staterelli di questa bellissima penisola. Ce li godiamo tutti questi momenti di pace sociale, questi stupidi affanni di governo. E ovviamente votiamo e facciamo votare.

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  3. Tutto vero.
    E' un paese di individualisti, tutt'altro che nazionalisti, dove l'amico del cugino della sorella ti vuole portare a casa la carta di identità piuttosto che semplicemente andartela a ritirare direttamente dallo sportello in Comune. E' una società parzialmente 'clanica', il cristiano cattolico non crede in dio ma nella madonna e nei santi. I comunisti abbeverano i cavalli nelle fontane di s.pietro e vengono a rubare i mobili di casa.
    Vai a leggere su un blog le proiezioni - forse attendibili - dell'età media dei votanti e in particolare i simpatizzanti del boyscout e vedrai.
    C'è da dire che in alcuni commenti qualche sessant/settantenne si è pure incazzato,però.

    Ci arrangiamo. Più avanti parleremo del rovescio della medaglia.



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  4. Tempi Lontani, ma uguali.

    E giù, nella parte bassa del dipinto, vedete una famiglia composta da una madre, un padre, figlie femmine e maschi, contornata da bimbi e vecchi disperati, in balìa di ogni calamità. Questa famiglia prona su se stessa è l’Italia.

    In altre piazze e spazi estesi di questa nostra città sono esposti proprio per voi decine di grandi dipinti come questo. Andate a far loro visita! Là, ad accogliervi, ci saranno fabulatori stupendi che vi illustreranno il significato di quelle scene. Quei cantastorie con musiche e ballate vi spiegheranno, traducendovi le allegorie dei dipinti, perché tutti noi ci troviamo in questa disperata situazione. Chi sono i ladri che ci tolgono il diritto di campare? Chi ci carica di tasse e gabbelle e ci manda in galera se non le paghiamo? Lo chiedo a voi, ditemelo!”.

    E con urlo in coro gli rispondono: “I signori, possessores, son loro che ci spogliano di tutto!”

    “Certo perché ne hanno ricevuto il diritto! Chi ha dato loro quel potere? Chi ha donato loro le terre, i fiumi, le montagne e le città?! Chiedetelo a loro, e vi risponderanno: ‘Dio in persona, che ce ne ha fatto dono! E ci ha detto: ‘Fatene buon frutto, evitate che i villani e i rusteghi, pretendano di servirsene! E quando quegli scellerati si rivolteranno con la pretesa di poter godere a loro volta di quei frutti – gridando ‘la terra è di chi la lavora’ – voi fate loro un gran pernacchio PAAAAAAAA! Imponendo: calma!, rozzi zappaterra e morti di fame, abbiamo un contratto che ci fa padroni di ogni cosa, firmato da dio in persona. Eccovelo! Sapete leggere? No? E allora che cazzi vulete da noi, coglioni!”

    E poi Cola riprende: “Sì, bisogna ammettere che più vi guardo e più devo constatare che siete proprio una pletora di miserabili, non sapete né leggere né scrivere né far di conto. Ma cosa pretendete, fanatici? In questa condizione, state tranquilli, vi terranno per sempre. Guai permettere che un pezzente si faccia una cultura: diventa arrogante e pretenzioso! Una plebaglia che si monta come voi bisogna trattarla come i pidocchi, schiacciarla subito!” Cola Di Rienzo

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  5. Qualcosa è cambiato. E' che sembra tanto da quei tempi, quasi sempre la quantità viene scambiata per qualità, e per non essere ipocriti, non sono in molti a voler perdere quel poco o tanto di quantità rischiandola per un futuro incerto. Lo diceva già il tipo : l'uomo non vuole la libertà ma la sicurezza.
    Ma non ha capito che non l'avrà mai.

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