Di Berlusconi s’è già detto di
tutto, e dunque non resta altro da dire, a voler insistere, che è uguale alla
sua fama e non merita di essere creduto, tanto è vero che si tratta di un individuo
atto a tutto per interesse, anche a una buona azione. Del resto non possono
coincidere così diverse circostanze protratte nel tempo perché questo giudizio
non abbia fondamento.
Autorevoli opinionisti hanno detto
che Matteo Renzi è figlio di Berlusconi, e dunque anche nel suo caso l’essenza è
l’esagerazione, fintanto che può promettere delle buone azioni. Nel caso degli
ormai famigerati 80 euro si tratta di una presa per i fondelli e non servono
tabelle e grafici per dimostrarlo, basta il buonsenso.
Come si fa ad avere fiducia di
quest’uomo di sole parole e d’ingorda soddisfazione che crede di cavarsela dando
un po’ di mancia a chi lavora, ma non darà mai un lavoro a quei tre o quattro
milioni di giovani che non l’hanno e a quel mezzo milione di cinquantenni che l’avevano
prima di perderlo?
Ci bastonano promettendoci ciò che
loro sanno bene che non possono garantire, e anzi noi vediamo la disoccupazione
giovanile passata in tre anni dal 30 al 43 per cento, e come da un lato i salari e le
pensioni non bastino più per vivere e dall'altro si fissano certi pubblici
stipendi ad un massimo di ventimila euro il mese come se già questo non fosse
uno scandalo. Ma di quali consumi e sprechi vive questa gente se in una
settimana spende quanto una famiglia in un trimestre?
Quanto al resto, parliamoci
chiaro, capisco che i media gli abbiano aperto il pascolo e con un brusco colpo
dell’altalena politica il Renzi sia arrivato laddove solo un anno prima aveva
perso, ossia a segretario del partito e poi a far le scarpe a un altro
democristiano, ma non facciamoci prendere troppo per il culo, non c’è un solo
esempio storico in cui la casta dominante si sia mai volontariamente spogliata
di privilegi e di potere.
Il gregge scorticato dovrebbe
sapere bene cosa si fa della sua lana, eppure leggendo e sentendo i commenti
qua e là, pare proprio che le pecorelle non sappiano ancora che il trucco
consiste proprio nel mutare continuamente il tosatore.
Agli schiavi insegnano un solo mestiere: lavorare ed obbedire.
RispondiEliminaCome fa il domatore con il leone quando gli insegna a saltare nel cerchio di fuoco.
Perché a valutare, riflettere, gestire, organizzare, … ci deve sempre pensare qualcun altro. I veri padroni non sono i possessori dei tuoi beni o i proprietari di tutto o i riccastri con le ville ed i suv e i figli a studiare a Londra o generici capitalisti sfruttatori della forza lavoro. I veri padroni sono coloro che deleghi a rappresentarti. I veri padroni sono coloro a cui consegni i tuoi soldi, il tuo lavoro, il tuo tempo, la tua vita. I veri padroni sono coloro a cui deleghi ogni ragionamento.
E’ il meccanismo della delega la garanzia di lunga vita del padrone, la fidejussione bancaria, l’ipoteca sulla casa.
La trappola è’sempre il solito meccanismo fallimentare di delegare qualcuno a fare qualcosa per te.
Da qualche parte c’è sempre un prete di cui fidarsi o un politico in cui sperare. C’è sempre un papa Francesco a cui raccomandarsi per l’aldilà o un Matteo Renzi in cui sperare nell’aldiqua.
L’uno e l’altro sono semplicemente il buon pastore che ti conduce al macello. Altro che tosatore che si accontenta di un po’ di lana.
La vita è un atto di fiducia. Come quando consegni i tuoi soldi ad un ladro pregandolo di andare a depositarteli in banca.
Ciao cara.
Il meccanismo della delega è inevitabile, fa parte della natura umana, a partire da quando ancora infanti deleghiamo alla mamma la nostra sopravvivenza. Ogni uomo è intrinsecamente dipendente da altri uomini, sia psicologicamente che materialmente. I padroni hanno quindi buon gioco, poichè essere indipendenti presuppone grandi risorse psicologiche e materiali.
EliminaEssere coscienti della nostra intrinseca debolezza è il primo passo da compiere per rendersi il più possibile indipendenti, soprattutto nelle cose che contano davvero.
Se ci facciamo caso invece, l'ideologia dominate tende a renderci da un lato estremamente dipendenti, e dall'altro, convinti di essere completamente liberi...
E’ naturale che il meccanismo della delega sia inevitabile.
EliminaMa succhiamo al seno e gattoniamo solo per qualche mese. Poi cominciamo a vedercela da soli.
L’inevitabilità non ne preclude l’evoluzione e l’affrancamento.
Oggi non si mandano più segnali di fumo ma si comunica con i telefonini così come quasi tutti non vanno più in banca a farsi fare “il saldo” o alla posta a pagare la bolletta ma lo fanno dalle loro case.
Credo che i tempi siano maturi per “spingere” verso una partecipazione diretta alla vita pubblica anche attraverso votazioni di leggi e provvedimenti “on line” e ad un migliore utilizzo di internet.
Mi piacerebbe, ad esempio, vedere la lezione di matematica del professore tizio o quella di italiano del professore caio. A mio avviso tutte le “lezioni” dovrebbero essere riproducibili in ogni momento. Così scopriremmo pure cosa dice il gran filosofo Cacciari ai suoi alunni o l’illustre ex premier Enrico Letta ai suoi discepoli mentre tiene lezioni, in terra francese, su “Europa e populismi”.
La libertà è trasparenza prima ancora che partecipazione.
E mi piacerebbe anche, tanto per fare un esempio, vedere con le web cam dove sono dislocati i vigili della mia città e/o cosa fanno il sindaco e l'assessore tutto il giorno. Tra non molti anni le c.d. lezioni in aula non esisteranno più e le potrai trovare su youtube. E tra non molti lustri ci impianteranno un chip con tutte i libri del pianeta. Dove? Addò nun coce 'o sole!
Ciao.
Ciao,
Eliminasono solo parzialmente in accordo con la tua analisi.
Credo che auspicare massima trasparenza per tutto ciò che concerne la gestione della stato (res publica, appunto) sia assolutamente giusto. L'idea di webcam che seguano assessori e vigili invece fa tanto "1984", e non è che serva a molto, se non a creare un clima di oppressione e a generare ortodossia di facciata.
Sono invece d'accordissimo sulle argomentazioni che riguardano il sistema scolastico e la reperibilità di informazioni/lezioni e quant'altro. Il sistema scolastico attuale è evidentemente obsoleto, e la reperibilità delle informazioni è una condizione imprescindibile per la creazione di una coscienza critica, a sua volta fondamentale per superare il meccanismo di delega di cui parliamo.
Per quanto riguarda la partecipazione alla vita pubblica, leggi di iniziativa popolare, votazioni su internet... tutto questo presuppone conoscenza e preparazione, altrimenti può fare più male che bene.
Io credo che un minimo di delega sia inevitabile, in qualunque campo. Questo ovviamente non va usato come specchietto per le allodole per ottenere una delega in bianco. E' necessario individuare la ragionevole via di mezzo tra l'idea utopistica di essere dei mega esperti di tutto e sentirsi in diritto di votare anche per decidere se è meglio usare acciao temperato o titanio per fare un'aereo (per fare un esempio a caso!), e la delega in bianco su tutto. Una possibilità sarebbe rompere lo schema attuale.
Attualmente si vota un'assemblea di ignoranti che prende decisioni (prese da altri....) in nostra vece e che rimane in carica anche cinque anni. Non credo ci voglia un genio per capire che si tratta di una presa in giro.
Potrebbe essere invece più utile votare persone elette all'unico scopo di portare a compimento dei task limitati, in modo da poter sempre scegliere la persona giusta al momento giusto. Questo porterebbe a delegare alla "persona giusta", e limitare la delega a un ambito limitato, anche temporalmente. In questo modo quel meccanismo di controllo e trasparenza che tu auspichi diventa automatico, è intrinseco nel sistema. Se mi eleggi per fare un salame, una volta che ho fatto il salame, lo assaggi e ti farai un'idea su come ho lavorato. E se alla fine nn ho fatto il salame..... vai a raccontare che però tre mesi prima ti ho fatto un formaggio da paura!! :D
Tutto questo rimane comunque un palliativo.. i problemi dell'umanità sono ben peggiori e li conosciamo bene.
Marco
Ciao Marco
RispondiEliminaSiamo, credo, sostanzialmente d'accordo.
Quanto alle web cam per i vigili urbani era solo per non parlar sempre ed esclusivamente male di sindaci ed assessori. Lungi da me l'idea di controllare i lavoratori. Giammai! Anche perché il pesce puzza dalla testa.
Tieni anche presente che qui in terronia ogni ordine è sovvertito e non c'è più alcuna differenza tra stato ed antistato. Parafrasando non ci si sorprende se il vicino bestemmia tutti i santi del calendario ma se a farlo è il papa in mondovisione ... beh magari un po' di stupore è legittimo!
Si, si potrebbero votare persone per un compito ben preciso e limitato nel tempo. E' proprio quello che penso. Così come è naturale che una democrazia diretta possa e debba essere esercitata da persone più colte e preparate di quanto non lo siano ora.
Discorso lunghissimo.
Odio le citazioni ma mentre scrivo ne ho ascoltata una in radio che mi va di riportare.
“Le istituzioni quali le scuole, le chiese, i governi e le organizzazioni politiche di ogni sorta tendono a orientare il pensiero verso fini diversi dalla verità, a utilizzarlo per la perpetuazione delle proprie funzioni e per il controllo degli individui al servizio di tali funzioni”.
Robert Pirsig - Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta
Ciao Marco