giovedì 3 aprile 2014

White paper


La politica dell’annuncio è politica. Produce fatti e conseguenze politiche. Non è solo marketing. Se un annuncio convince dieci milioni di italiani che dal giorno dopo le Europee staranno un po’ meglio, non solo vanno meglio le Europee, ma cresce anche l’indice di fiducia delle famiglie, e si può sperare in più consumi e investimenti.

Tony Blair visse per l’intera prima legislatura sull’onda degli annunci: si chiamavano white paper, riforme annunciate, date in pasto alla stampa, digerite dal pubblico come cambiamenti epocali, e poi dimenticate. Ma tirarono su il morale di una nazione depressa dal post-thatcherismo.



Così scrive sul Corriere Tonino Polito. Resterebbe da capire per quali motivi (più d’uno, ovviamente) dieci milioni di italiani possano ancora credere che dal giorno dopo le Europee staranno un po’ meglio, ma sarebbe tempo sprecato. Se i britannici – persone indicate come istruite e lettori forti – hanno creduto a Blair, non si vede perché quei dieci milioni d’italiani – che sono istruiti e forti in tutt’altro – non dovrebbero credere a un qualunque Mario Monti o Christian De Sica.

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Se in una conferenza stampa qualcuno di spiritoso ponesse una domanda del tipo: Perché chi ha bisogno di lavorare per vivere non trova un lavoro? Si sentirebbe rispondere: “Perché bisogna essere più flessibili”. È tale stronzata meno grave e sintomatica di quella pronunciata da un’autorevole cretina nel sostenere che i giovani sono disoccupati per pigrizia e schizzinosità? Eppure nessuno ha fatto una grinza nel caso della dichiarazione di Renzi.

Nessuno dei grandi editorialisti osa chiedere per quale motivo, di governo in governo, il lavoro salariato diventi sempre più una galera, posto che chi produce pane e companatico per tutti fa fatica a campare e invece i ricchi non si fanno mancare nulla pur non facendo un cazzo. Anzi, questi bellimbusti incitano a tutta penna perché si violenti ancor più il bisogno.


3 commenti:

  1. Credo che in Italia si viva una specie di illusione ottica o di vero e proprio delirio: da un lato abbiamo 20 e più anni di continuo smantellamento del welfare, dismissione del patrimonio pubblico, precarizzazione che diventa guerra tra poveri in alcuni settori, di lavoro che è sempre più merce a bassissimo costo e sempre più prossima alla schiavitù mentre dall'altro politici, giornalisti, commentatori, "esperti" di vario genere parlano dell'Italia come di un paese quasi socialista, pieno di privilegiati, di paghe stratosferiche, di sindacati onnipotenti.
    Balle spaziali raccontate enne volte al giorno in tv, sul web, sui giornali borghesi di destra , di centro e su quelli che hanno una immeritata reputazione di sinistra....Forse aveva ragione quel tale che diceva che a forza di ripetere menzogne queste diventano verità nella percezione comune...

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  2. Inoltre, in conferenza stampa, nessuno che faccia presente che i "fogli bianchi" ce l'ha anche la carta igienica.

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