C’è sempre chi, di tanto in tanto,
specula su Moro e via Fani. Ancora ieri comparivano notizie di stampa su una
vicenda nota da decenni anche nei più minuti dettagli. Con robe che solo degli
idioti possono credere vere, come nel caso dei due fantomatici motociclisti che
quel giorno, su incarico del Sismi, a seguito istruzioni della buonanima di un
ex ten. col. dell’esercito, sarebbero stati presenti sul luogo dell’azione. E
sarebbe stata ritrovata pure l’arma di uno dei due, una Drulov, pistola, manco
a dirlo, cecoslovacca. Eppure basterebbe poco per farsi un’opinione esatta su
questi investigatori da strapazzo, che vendono non solo articoli ma anche libri
spacciando come novità cose risapute e chiarite da decenni. Basti dire, per
smontare tutto, che la Drulov è una pistola sportiva, da tiro a segno, monocolpo, cal. 22. (chi vuol farsi una risata può leggere la scheda QUI). E pure i nomi dei due “cretini” in motocicletta
sono noti da decenni, due giovanotti che abitavano nei pressi tra via Fani e
via Stresa. Uno di loro aveva frequentato il liceo con uno dei dieci componenti il
commando (e ne conosceva anche un altro). Chissà allora quale complicità tra i due e gli altri! Peppe s’era
fermato per salutare l’ex compagno di scuola, scorto dietro la siepe del bar Olivetti,
anche lui vestito da steward, quando intuì che stava per succedere qualcosa e subito si allontanò.
Anni dopo i due furono indagati sulla base della presunta testimonianza dell’”ingegnere”,
cercarono pure di incastrarli, ma non ci fu proprio nulla da fare, i due giovanotti si trovarono lì il 16 marzo proprio per caso, o meglio, perché il guidatore
della moto aveva appena finito il turno notturno in un garage, gestito dal
padre, posto una traversa più in là.
Questa esatta ricostruzione fu pubblicata perfino
su un quotidiano romano giusto sedici anni fa. Proprio non si vuole accettare
che le Br fossero in grado e autonomamente di organizzare un’azione del genere.
È un fatto che ancora brucia, un precedente da screditare in ogni modo.
Il complottismo affascina: l'industria editoriale ci sguazza. Sono tormentoni che tornano ciclicamente puntando sulla proverbiale mancanza di memoria degli italiani.
RispondiEliminaSu via Fani la cosa secondo me più giusta la scritta Franco Piperno: " quell'azione è stata compiuta da un gruppo di lavoratori dipendenti"
pure qualche disoccupato, s'è per questo
EliminaMa quindi cui prodest l'attentato?
Eliminanon si è trattato di un attentato, il tema del post non riguarda il cui prodest. ad ogni modo, secondo lei, quali sono state le conseguenze di quell'azione da un punto di vista storico?
Eliminasolo idioti ? ... mah! di solito si risponde : "ai posteri l'ardua sentenza" ...
RispondiEliminama ormai dovremmo essere noialtri i posteri ... ^_^
cmq, un confronto "incrociato" con altre "rivoluzioni" ... le bierre del 70 ne escono con le ossa rotte - ma chi cazzo ha mai "rapito" un "nemico", visto che anche con Dozier fu una strategìa sbagliata !!