mercoledì 30 aprile 2014

Patologie


Posto che si parla del nulla, parliamone.

Si inginocchiò, fingendo di cercare l'accappatoio nel borsone, e poi, con un guizzo fulmineo, con una disinvoltura di cui non si immaginava capace, ficcò la testa fra le gambe di Mariani e si infilò l'uccello in bocca. Aveva un odore penetrante di urina, e un sapore dolce. Invece di dargli un pugno in testa, Mariani lasciò fare. Giose lo inghiottì fino all'ultima goccia e sentì il suo sapore in gola per giorni. Il fatto si ripeté altre due volte, innalzandolo a livelli di beatitudine inaudita.

Che c’entra il problema della sessualità, il tema dell’omosessualità, trattati a scuola, con questo genere di cose che un tempo si leggevano sui muri dei cessi? Il libro della Mazzucco Melania si sarebbe potuto portare ad esempio, ma per contrasto. Leggere l’Ernesto di Saba, I neoplatonici di Luigi Settembrini, tanto per citare e senza scomodare l’Antinoo descritto da Marguerite Cleenewerck (per altri motivi suggeriva di leggere il suo Mémoires d’Hadrien a una certa età), per poter stabilire sulla base dell’evidenza, la differenza che passa tra la grande letteratura di codesto tema, e l’immondizia corrente. Come mettere a raffronto Desiderio da Settignano, Mino da Fiesole, Donatello, quella loro finezza, l’apparente ingenuità dell’espressione artistica, con l’obbrobrio senza fine di ferraglia e cemento che stazza davanti a scuole, piazze, giardini pubblici e che chiamano sculture.

Il vero scandalo è il livello di scrittura, il modo vile di esprimersi su un tema, in letteratura, a scuola e nella vita, che invece meriterebbe ben altro approccio che una falsa vivacità di forza. Il discrimine, come in ogni cosa della nostra epoca, è quello di fare della vita in generale e delle sue espressioni artistiche una patologia.



4 commenti:

  1. Sarà un traguardo millenaristico quello di arrivare ad una società senza classi. Però tutto può succedere.
    Classi intellettuali no, ci saranno sempre, e in effetti oggi ci sforziamo di esasperarne il discrimine.

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  2. I post di Olympe sull'estetica mi toccano in modo particolare, perché per me la vista (purtroppo obbligata) di quel che hanno fatto, dalla metà degli anni Cinquanta ad oggi, alle nostre città e alle campagne è - non esagero - uno stupro continuo. Un tormento. Io sto fisicamente male quando vedo quegli orrori. Per chi non si rendesse conto di come hanno ridotto questo Paese, e in particolare il Nord, da quando una nazione di ignoranti, appena uscita da una ruralità medievale, è stata travolta dal culto del denaro facile e corrotto, c'è un sito - www.padaniaclassics.com - che va visto, anche se dopo ci si sente ancora peggio.

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    1. attendo un giorno di sole per vedere il link, non vorrei dover far uso di benzedrina per tirarmi su

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  3. Mentre la letteratura di Harmony e compagnia vengono buone per incartare il pesce, stupro del territorio e urbanistica provvisoria durano lustri.
    Come qui è già stato scritto, mini e maxi ecomostri sono pervasivi nell'intera penisola e ,obtorto collo, bisogna riconoscere che se alcune bellezze si sono decentemente conservate questo è dovuto al possesso da parte di privati, finchè durano. Senza scomodare Domus o Casabella, basta semplicemente osservare un qualsiasi fabbricato condominiale cittadino o in provincia che sia: campionature serramentistiche sparse per disegno e colorazione, con l'inserimento del noto dente d'oro in alluminio – chiaramente anodizzato - , balconi a filo trasformati in lavanderie o ripostigli con scala tuttofare in bellamostra, tendaggi oscuranti di ogni foggia, persino ‘l’ostensione’ dei vasi di fiori segue una dinamica vascolare ad personam. Villette in stile palladio decò con venere di milo o biancaneve ammiccante completi di auraucaria, che per fortuna è una specie botanica nordica. Pietoso velo sul pinetto natalizio che trapiantato in omaggio alla prole, negli anni con la insospettata crescita fa assomigliare il prato 2x2 in un angolo del vermont.
    Delitti trasversali a carico dal manovale in autocostruzione al padrun della fabbrica.
    Aiuta la depressione sapere che questa situazione interessa anche il mondo che ci circonda, soprattutto deprime chi per professione o per gusto personale ha la sensibilità di constatarlo.
    Tutto nella vita non si può avere, insieme alla penicillina ci siam beccati la patologia delle espressioni artistiche (!).
    Non ci rimane che il nostro cazzeggio snob. Accontentiamoci.

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