Lunedì
a mezzodì, alla Caffarella, una signora mi diceva: Alemanno aveva cominciato a
fare un po’ di maquillage preelettorale, poi, quando ha capito che non avrebbe
vinto, ha mollato tutto. Quindi ha soggiunto: qui a Roma il fondo s’era toccato
prima che arrivasse quel picchiatore fascista, ma con lui s’ è andati oltre
ogni immaginazione.
Credo
che Marino abbia capacità e volontà per cambiare effettivamente qualcosa. E
tuttavia la situazione sotto molti aspetti resterà sostanzialmente la
stessa di sempre. La stessa signora che abita alla Caffarella mi diceva: noi
romani siamo come quelli che si presentano a una cerimonia in ghingheri ma con
le ciabatte ai piedi.
Unica
cosa positiva: le persone che incontro a Roma sono gentili
e civili, più di molti veneti.
* * *
Parlare
di musei, di siti archeologici e di turismo in un frangente economico e sociale
come l’attuale, può sembrare una cosa fuori dal mondo. E invece non è così. Il
turismo è una voce economica importantissima, dà da vivere a molta gente e
potrebbe rappresentare un’occasione di lavoro per molti altri.
Roma,
Venezia, Firenze, Pompei, le cento citta d’arte, la Francia e la Spagna se le
sognano. L’Italia registra un flusso turistico stimato sui 40mln di presenze.
La metà della Francia, meno della Spagna. Berlino ha più turisti di Roma. I
musei italiani nell’ultimo anno hanno staccato 700mila biglietti in meno.
I
perché sono molti. Un esempio non banale: il Louvre è chiuso il martedì. Il Petit
Palais, il lunedì. Mi pare ci sia una logica in questo. A Roma tutti i
musei e i siti archeologici, indistintamente, sono chiusi il lunedì.
Nell’ottobre
scorso ho assistito a una scena curiosa su un autobus, sempre a Roma. Un
francese che assomigliava straordinariamente a Luis De Funes, ha reagito al
tentativo di furto del proprio cellulare da parte d’un “cittadino
extracomunitario” (li chiamano così). L’autista del bus, manco s’è scomposto.
Del resto egli è stipendiato per guidare. Ieri mattina, invece, ho assistito al
borseggio di un turista americano da parte di una zingarella. Questa ha avuto
l’astuzia di sfilargli il portafogli e di scendere velocemente dalla metro
(linea B) pochi attimi prima della chiusura delle porte. Un altro viaggiatore
s’era accorto della cosa, ma non ha fatto a tempo di fermare la fuggitiva.
Avrei
altri episodi simili da raccontare di questi quattro giorni di soggiorno nella
capitale. Evidentemente sono molto frequenti. Non parliamo della ridotta
frequenza dei bus di trasporto urbano di domenica sera. La faccio breve: alla
fine due turisti francesi han dovuto prendere il taxi se volevano rientrare in
albergo, alle nove di sera! John Ruskin descrisse Roma come “abbandonata e
sporca”. È un giudizio che ben s’attaglia anche oggi, con una variante: Roma
non è semplicemente sporca, ma lurida. Potrei poi raccontare di ristorazione,
ossia di una situazione molto comune
nelle città turistiche, ma che a Roma raggiunge l’apice. Non ci sono controlli
igienico-sanitari, né ci potrebbero
essere!
Insomma,
il sindaco Marino per queste cose qualcosa può fare, salvo mettersi contro i ristoratori,
i sindacati del trasporto urbano, dei musei, il racket del parcheggio abusivo,
le mazzette, i vigili, eccetera.
che gli italiani non vogliano mai sporcarsi le mani nè rischiare i denti nel tentativo di migliorare la situazione che, ormai da tempo non è più sostenibile, è noto, in definitiva pensano solo ai loro introiti, e si, loro ne hanno uno e quindi possono solo criticare gli altri, apppunto. A Roma le zingarelle rubano? ma te l'immagini? 85 anni fa' era un'altra cosa con gli zingari in Europoa! L'extracomunitario cerca di rubarti nel bus il cellulare e l'autista non si scompone? Ma guarda sono proprio altri tempi, Lui ci manca proprio! Ah, avessimo, come una volta!, il POTERE tedesco che assiste e guida!
RispondiEliminaFranco valdes piccolo proletario di provincia
PS: la zingarella ruba, l'extracomunario ruba, io da povero sardo, se dovesse essere, ruberei, eccome!, e farei anche di più!, anche perchè mi chiedo dove sono in Italia quelli chen non solo scrivono, ma anche concretamente si sporcano le mani e rischiano i denti?
Io ancora mi chiedo come abbia fatto Marino a vincere con uno slogan come: "Non è politica, è Roma".
RispondiEliminaPoi mi torna in mente che era al ballottaggio con Alemanno e mi è tutto più chiaro. :)
marco
appunto
EliminaSalve a tutti e grazie per questo post su Roma. E poi la Caffarella... un meraviglioso polmone verde ancora intatto e tutto da scoprire: si arriva alla fonte egeria e sull'Appia Antica con 20 minuti a piedi, per andare a cogliere le pigne piene di pinoli e le cicale che ormai cominciano a suonare la loro nenia ipnotica nel mare verde e giallo della campagna incredilmente ancora vicinissima al centro della città.
RispondiEliminaOdG... te 'nvido turista che arivi... vedi la Roma classica, religiosa, medioevale, barocca o quella di Fellini/Sorrentino: qui la Storia (e la monnezza ai tempi nostri) lascia il segno come i chili di merda canina ai campi elisi a Parigi... ma vieni al Pigneto a fatte du' fili de pasta e vedrai che significa sfruttare, globalizzare e fottersene della gente di un quartiere e nonostante ciò assistere a una reazione che genera un melting pot niente male. Anzi, te dico 'na cosa pe metteme a pari co' un veneto: io ho vissuto a Mogliano lavorando per Generali, 'na cornice da suicidio dove ho incontrato grandi persone e grandi passioni.
prendo in seria considerazione i du' fili de pasta per il prossimo ottobre
Eliminaa Mogliano? c'è di peggio, eccome! ma capisco che per uno che viene da Roma ... (ma non da Tivoli, sulla quale forse scriverò due righe). intanto, tra 'na pigna e du spaghi leggete questo, così vedi come penso quel poco (pochissimo ) di roma che conosco. ciao bello
http://diciottobrumaio.blogspot.it/2012/11/proprio-come-il-governo.html
Vada pe' st'impegno autunnale (le ottobrate sono perfette e passa il gran caldo che però rende tutto splendente) o quando vuoi.
RispondiEliminaC'è de peggio vero ma la nebbia me strigne er core: e anzi a Mogliano dove sono stato, ho mangiato e vissuto benissimo e il Terraglio ha una storia niente male e tutta la gente di Treviso che rompe er cazzo co 'st'ordine di marca teutonica ma appena può si spacca di vino e altro e sono amiconi veri.
Tivoli è come 'na pozzanghera malcurata con tutte le conseguenze del caso. E t'ho detto tutto: ogni tanto noi ci andavamo alle terme e alle ville (sotto leggendo MY e sopra giocando nel parco)
L'albero in mezzo alle scale (caso non raro, vedi Garbatella, Città Giardino, EUR) mi ricorda i pini in mezzo alla strada del mio quartiere e che stanno piano piano togliendo: ho delle struggenti foto in giro del Pigneto, se le trovo le posto.
AZ
ho abitato per molti anni proprio all'inizio del terraglio (ora è piuttosto rovinato), e del resto ho risieduto un po' dappertutto, roma compresa (1973, al tempo dell'austerity). ciao
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