domenica 16 giugno 2013

Un gioco politico


La quadratura del cerchio. Oppure, “un gioco politico”. Così come lo chiama oggi Scalfari. Ed è sempre lo stesso gioco, comunque denominato: togliere ai più poveri per consentire ai più ricchi e anzitutto ai ricchissimi di esserlo di più. Sia in modo relativo (rispetto ai poveri sempre più poveracci), sia in modo assoluto (lucrando sulle merci che si svalutano, in primis il lavoro).

Scrive Scalfari: Ad ottobre l'Imu sarà interamente abolita e sostituita con un'imposta immobiliare comprensiva dell'imposta sui rifiuti ed altre minori, su basi nettamente progressive. 

Progressività che, in generale, riguarda chi è costretto a dichiarare tutto. Progressività, per esempio, che non riguarda il capitale finanziario. Eccetera. Progressività che, per quanto riguarda lo specifico dell'imposta sui rifiuti ed altre minori, avrà un impatto e un peso molto diversi tra un'agita famiglia che vive in villa con parco, e invece una famiglia di quattro persone che sopravvive in un appartamento con mutuo e il cui reddito, nella migliore delle ipotesi, consiste in due salari di circa mille euro ciascuno o poco superiori.



Aggiunge soddisfatto Scalfari: Altrettanto avverrà per l'Iva che non riguarda soltanto le aliquote ma soprattutto i settori merceologici ai quali si applica, movimentando le aliquote al rialzo e al ribasso, anche qui su basi progressive in modo da gravare di più su settori di più alto reddito (o rendite) e meno sui consumi e i servizi primari.

Facciamo un esempio semplice: l’Iva non subirà aumenti sul pane, la pasta e il latte, non almeno direttamente. Perciò, teoricamente, il ricco e il poveraccio pagheranno lo stesso prezzo per questi generi “primari”. E in linea generale si tratta di una misura di finanza pubblica giusta. Sennonché non viviamo più negli anni Cinquanta. I settori merceologici ai quali si applicherà l’Iva maggiorata saranno perciò molti altri, poiché sempre l’intero ammontare previsto dovrà entrare nelle casse statali.

Che ciò vada a gravare di più su settori di più alto reddito, non ci crede nessuno, nemmeno i lettori di Repubblica.

Alla signora che acquista una borsetta firmata da mille o duemila euro (teniamoci bassi), l’aumento dell’Iva non può importarle di meno. Per tutti gli altri, quando si tratta per esempio di rinnovare l’assicurazione auto o acquistare un frigorifero nuovo (e faccende consimili), l’aumento dell’Iva peserà ben diversamente. E le accise sui carburanti, compreso il gasolio da riscaldamento? Vedremo.

Insomma, l’Iva su una spesa di 10mila euro, ma su un reddito di 20mila euro il mese, quanto incide? E su un reddito di 1.200 euro speso per intero? L'Iva è progressiva rispetto alla spesa, ma ovviamente non ha nulla di progressivo rispetto al reddito complessivo. Perciò ogni aumento dell'Iva grava in misura maggiore sui redditi più bassi.

È la quadratura del cerchio, oppure “un gioco politico”, come lo chiamano i soliti furbi. Per governare questo paese non è richiesta alcuna competenza (devo fare degli esempi?), nessun impegno (c’è bisogno di dirlo?), nessuna fantasia (quando mai?). Per governare questo paese è necessario un marcato sentimento di classe.


E allora, sempre per esempio, come si può tassare la ricchezza senza colpire nel mucchio? Eh, ma un modo l’ho già spiegato più volte. Di giusto a questo mondo c’è una cosa sola: la morte. Riguarda tutti, indistintamente. E che c’entra? A voglia se c’entra con le tasse, la proprietà, la ricchezza. Ma è argomento tabù, uno dei tanti argomenti sensibili che i media evitano accuratamente. Eppure è così che la Chiesa cattolica ha fatto la sua vera fortuna, con i lasciti, per quasi venti secoli, prima di vincere il … Lotto per mille per concessione di un governo “socialista”.

8 commenti:

  1. Non ci sarà Scalfari a fare, alla sua ormai più che tenace età, il trombettiere di turno per sostenere ideologicamente una politica (che non gioca) che è di fronte al baratro fiscale di un Paese come l'Italia in decrescita disarticolata e caotica. Se Scalfari si è ridotto a raccontare che l'IVA possa essere resa tassa progressiva, evidentemente è perchè non hanno trovato un altro trombettiere disposto a scrivere che, dopo Gesù, è ancora possibile fare vino dall'acqua.
    O si sigla un nuovo patto sociale, oppure saranno gli eventi a farlo per ognuno di noi. Molto spesso con gli uomini accade per primo ciò che si auspica per secondo. Tu sei preparata?

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    1. non so se la mia classe sarà richiamata, ma nel caso farò valere curriculum

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  2. L'Europa ci impone un massimo di tre aliquote IVA, ma nulla dice di come dovrebbero essere articolate. Se si vuol instaurare una tassazione progressiva attraverso l'IVA dal punto di vista dell'efficienza e dell'efficacia fiscale e, dunque, anche dal punto di vista dell'efficienza economica nel suo complesso spostando sempre più il carico fiscale sulle imposte indirette, magari abolendo di fatto le tasse dirette come propose Friedmann (e qui non aveva del tutto torto), l'idea è quella giusta, che basterebbe formare le aliquote in base al reddito e non in base ai beni acquistati.

    Tecnicamente si potrebbe fare immediatamente alla fonte non appena su ogni movimento bancario partono i soldini da un conto all'altro, ivi inclusi i movimenti verso l'estero, che a ragion dell'elusione si meriterebbero l'aliquota più alta, come anche ogni prelievo del contante.

    Ai redditi più bassi si potrebbe offrire per legge un conto totalmente gratuito e un aliquota nulla, nonché gli assegni familiari universalmente riconosciuti a tutti e a prescindere dal lavoro, quale anche una misura di competitività tenendo presente la bilancia dei pagamenti e quella commerciale.

    Così facendo ogni classe di reddito avrebbe la sua aliquota basata non sulle dichiarazione del singolo, ma sull'effettivo stato dei conti in banca o nelle banche.

    Queste cose vanno dette e rivendicate con forza, non perché siano soluzioni (ce ne passa!), ma perché sono spunti di riflessione tecnicamente corretti da usare come argomenti per contrastare l'ideologia dominante facendo capire alla nostra stessa classe che le soluzioni esistono e sono fattibili. Io penso che in questo modo si acquisisce credibilità e sostegno. Non avendo fatto in questo modo e non avendolo fatto per decenni, appunto, il PCI parlando di un vago socialismo si è disintegrato.

    Noi dobbiamo costruire un modello TECNICO di riferimento, sia come punto di partenza per ulteriori approfondimenti, sia come un immediata e fattibile risposta ai problemi del proletariato. Questo perché, anche se, come qualcuno vuole, si nazionalizzasse tutto, anche se, come qualcuno auspica, ci si darebbe all'autogestione, il problema delle contribuzioni alla cosa pubblica dei singoli permane comunque, anche in assenza della moneta.

    Vedi Olympe, dal punto di vista critico hai fatto un post perfetto (come sempre del resto!), così come ne fanno altrettanti ed autorevoli blogger rossi; è anche vero che la miglior strada sia quella per esclusione (non come si dovrebbe fare, ma come non lo si dovrebbe fare), certo, dal punto di vista teorico e considerando il lungo periodo; dall'altra parte i tentativi ci devono essere per ovvie ragioni, in quanto, se vuoi, non vi sarebbe nulla da abrogare, ed è altrettanto vero che non si costruirebbe mai niente.

    Che la sinistra non sia unita, secondo me dipende, non tanto dalla volontà dei singoli quanto dall'assenza di una politica tecnica condivisa: se uno qualsiasi di noi ha a cuore l'unione dei rossi si deve mettere in gioco, appunto, con proposte tecniche vere, giuste, scientificamente corrette, che, altrimenti, quelli come Scalfari hanno ed avranno vita facile.

    Dipende tutto da noi, dal nostro egoismo, magari soltanto intellettuale, E NON DA LORO! Senza una proposta VERA sembra inutile anche "criticarli" questi soggetti, anche perché non lo è mai.

    saluti

    ps: Va bè va, ci ho provato per l'ennesima volta a farti ragionare.

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  3. "Per governare questo paese è necessario un marcato sentimento di classe." Già, ma potrebbe essere impegnativo per chi fa politica, perché lo devi sostanziare quel sentimento, e così facendo si incrinerebbe l'attuale finzione economica dell'"un iphone e un computer per tutti", spacciata per benessere condiviso (e poi come fa Renzi ad andare a braccetto con Briatore?). Torna più facile somministrare altri tagli al manzo da macellare: suddividere la società in caste, paria e argomenti tabù. Sugli argomenti tabù sì, su quelli si trovano sempre d'accordo. (un esempio: basterebbe che la Repubblica laica abolisse il Concordato, per avere nelle casse dello Stato l'equivalente di circa tre manovre IMU, per ogni anno a venire).

    ps: bella la foto, se non erro il signor Pietro con dama di compagnia :o)

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    1. già, il concordato e molte altre cose.

      la foto? due tizi che stavano entrando a villa adriana mentre stavamo uscendo. nel prossimo post la foto di due tipi singolari nel bar appena fuori la stazione di ostia antica. ma i portatori di handicap come fanno ad attraversare quel ponte in ferro? dico: non solo i turisti, ma chi vi abita.

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  4. La crisi della politica contemporanea è una crisi di razionalità. La pretesa di rendere "scientifica", o ancor peggio "tecnica" la cura degli affari comuni è, platealmente, sotto gli occhi di tutti fallita. Ed oggi, sia a destra che a sinistra, siamo costretti a fare i conti con l'insufficienza della ragioni della politica. Ragioni oggi ancor più di ieri che si connotano per il loro autoritarismo. Per via, ripetiamolo, dell'affidamento abdicativo delle responsabilità pratiche alle ragioni indifferenti ed impersonali della tecnica.

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    1. è vero, di questo s'era già accorto, tra gli altri, lewis mumford oltre 1/2 secolo fa, quindi debord, marcuse, ecc. ecc.. ora s'è toccato il fondo. d'altra parte quando per motivi di classe. ossia di stretto interesse, non si possono affrontare le cause dei problemi perché l'esistenza della tua stessa classe È il problema, diventa inevitabile ...


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