Giovedì scorso, in prima su Il Giornale (l’unico che passasse – è il caso di dirlo – il convento), c’era un articolo di tale Veneziani (ricordo solo il cognome), il quale cercava di mettere in fila alcune cosette: Il neosindaco Pisapia è andato a rendere omaggio alla vedova di un ex gappista, Giovanni Pesce, e ai GAP (gruppi d’azione patriottica, dipendenti dalle Brigate Garibaldi) s’ispirarono le brigate rosse.
Naturalmente si dimentica di dire che Giovanni Pesce, recentemente scomparso, era medaglia d’oro al valore della Resistenza. Dettaglio. Domandina: come ci si dovrebbe comportare nei confronti di Garibaldi, rivoluzionare la toponomastica, abbattere le statue del nizzardo?
Tra i capi d’imputazione che pesano su Berlusconi Silvio c’è ne uno non meno grave di numerosi altri, cioè di aver dato luce a soggetti il cui ambito d’azione era sempre stato il sottosuolo.
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