giovedì 23 giugno 2011

Senza rischiare il collo

L'Agenzia internazionale dell'energia atomica ha comunicato che una quantità record di 30,6 miliardi (sì, miliardi) di tonnellate di anidride carbonica è stata rilasciata in atmosfera lo scorso anno. I cosiddetti leader mondiali (tra i quali Berlusconi e Sarkozy, pensa un po’) se ne fottono. Del resto i vertici di Bali, 2007, di Copenaghen, nel 2009 e il vertice di Cancun nel 2010 sono finiti in farsa. Nessun accordo sulla riduzione delle emissioni vincolanti è stato possibile, in quanto i governi non possono andare contro gli interessi delle corporation. La prossima presa per il culo s’avrà a dicembre, quando i supposti leader mondiali si incontreranno a Durban in Sud Africa. Discussioni preparatorie sono in corso a Bonn, in Germania, ma i principali leader statunitensi ed europei hanno già escluso qualsiasi possibilità di negoziare un accordo giuridicamente vincolante sulle emissioni. È la democrazia del denaro.

Dopotutto il riscaldamento delle regioni artiche viene visto dagli Stati Uniti, Canada, Danimarca (leggi Groenlandia, la più grande isola del pianeta) e Russia come un’opportunità per il controllo delle riserve petrolifere nuovamente accessibili e nuovi corsi d'acqua. Come dimostrato dai cablo diplomatici statunitensi recentemente pubblicati da Wikileaks, il governo danese è favorevole per discutere apertamente una "divisione" della regione artica, così come la Russia si prepara ad una aspro conflitto per il controllo delle zone interessate. Nessun piano razionale e concordato può essere accettato dalle grandi potenze la cui rivalità per il controllo dello spazio economico e l’egemonia è in continuo aumento.

Agli irresponsabili criminali che reggono le sorti di questo pianeta a nome e per conto del grande capitale, non frega nulla che il cambiamento climatico non è un fenomeno lineare e che un aumento della temperatura può improvvisamente produrre cambiamenti improvvisi e irreversibili di dimensioni inedite. Lor signori eseguono semplicemente gli ordini. Come quelli di Norimberga, ma senza rischiare il collo.

1 commento:

  1. Quella che ci presentano oggi come una crisi economica è una crisi di sistema, la crisi di un modello, quello del capitalismo d’assalto, del capitalismo bulimico, divoratore di Ambiente, di Territorio, di Partecipazione e di Democrazia.
    Ecco perché la crisi attuale è soprattutto crisi ambientale e crisi democratica.
    L’economia convenzionale,ha l’esigenza di mantenere inalterati i consumi: la produzione ed i consumi devono crescere, a tutti i costi!
    Anche a fronte del fatto che i redditi calino e la disoccupazione aumenti.
    L’obbiettivo utopico è: abbassare i salari e aumentare i consumi. Non a torto il nostro premier si rivolge ai cittadini italiani chiamandoli testualmente “consumatori” invitando i telegiornali a non spaventarli inutilmente con dichiarazioni economiche catastrofiche. Si incentiva così l’indebitamento con il miraggio che i consumi portino la ripresa economica, si incoraggia la cementificazione del territorio e l’abusivismo edilizio, quando oramai il nostro territorio è saturo, al collasso (dal 1950 ad oggi, un’area grande quanto tutto il nord Italia è stata seppellita sotto il cemento)
    Ma il Modello attuale, del capitalismo vampiro ha fallito, è un modello irrazionale di tipo lineare che tende a consumare le risorse in maniera bulimica come se queste fossero inesauribili, e non lo sono; grava sull’ecosistema in maniera oramai insostenibile ad una crescita esponenziale generando un impronta ecologica cinque volte superiore alla capacità della terra di rigenerare la risorse consumate.
    NEGLI ULTIMI 60 ANNI ABBIAMO CONSUMATO L’EQUIVALENTE DEI PRECEDENTI 200.000 ANNI!
    E SIAMO IN ACCELERAZIONE, VISTO CHE PAESI COME LA CINA, IL BRASILE E L’INDIA SONO IN CRESCITA
    2 MILIARDI E MEZZO DI PERSONE CHE VOGLIONO IL NOSTRO STESSO SVILUPPO!
    CI SERVONO ALMENO 5 PIANETI COME IL NOSTRO!
    OGNI GIORNO:40 MILA ETTARI DI DISBOSCAMENTO!
    OGNI GIORNO:30 MILA ETTARI DI DESERTO IN PIU’!
    OGNI GIORNO CONSUMIAMO:85 MILIONI DI BARILI DI PETROLIO con una crescita del 2,3%
    OGNI GIORNO: SCARICHIAMO IN ATMOSFERA 100 MILIONI DI TONNELLATE DI CO2
    OGNI GIORNO: 150 SPECIE ANIMALI SI ESTINGUONO
    OGNI GIORNO SIAMO 250 MILA ESSERI UMANI IN PIU
    QUESTO MODELLO DI SVILUPPO PRODUCE:
    OGNI GIORNO:10 MILIARDI DI TONNELLATE DI RIFIUTI!
    Ma il rifiuto è la cartina di tornasole del sistema, è la prova provata dell’errore di progettazione che sta alla base di questa concezione di sviluppo illimitato ed esponenziale.
    Il problema della gestione dei rifiuti nemmeno esiterebbe in un modello ecologico di tipo circolare.
    Ma quanto ci costa in termini economici, ambientali e sanitari tutto questo?
    Quanto ci costa in termini culturali?

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